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Sì è oramai conclusa la stagione sportiva (in gergo motoristico si dice che siamo "a bocce ferme") del Team Motocorsa Racing, e oggi mi trovo nella loro sede a Lurago d’Erba (Como) con il Team Manager Lorenzo Mauri per raccogliere un “bilancio complessivo” dell’operato - attività. Per questo ci servirà sviluppare una valutazione tecnica e analizzare la stagione con i suoi momenti positivi, le criticità/difficoltà incontrate, e la gestione di questi “momenti particolari” all’interno del “box” nel suo insieme di squadra e piloti. Sarà un momento di riflessione e un colloquio aperto, per tutti gli appassionati del settore e per chi avrà il piacere e la curiosità di leggere queste considerazioni.
Il giudizio tutto sommato è positivo, anche se sono arrivati (team e piloti) alla fine del campionato con il 2° posto nelle classifiche generali, inferiore come posizione rispetto all’anno scorso, dove si erano laureati campioni (1° posto), ma sono riusciti finalmente ad aggiungere qualcosa di nuovo: nello specifico, si è concretizzata la prima vittoria con il pilota Lorenzo Zanetti. La vittoria è avvenuta in occasione dell’appuntamento del Mugello (sabato 23 settembre 2017), circuito definito tecnico da Lorenzo Mauri e tra i più affascinanti del Motomondiale.
E’ una pista contraddistinta da curve e rettilinei che vanno affrontati in maniera tecnica, come indica la parola stessa, e richiedono una messa a punto specifica molto diversa rispetto ad altri tracciati considerati come “piste di forza” (es. Imola, Misano e Vallelunga). In occasione di questo round, la squadra corse ha dimostrato che la moto a livello tecnico era perfetta, grazie al lavoro di tutti i meccanici, gommisti e telemetristi che hanno tradotto questo in valore aggiunto e vero differenziale rispetto agli altri.
Sin dal giovedì la moto è stata subito competitiva, infatti hanno realizzato pole position al sabato e successiva vittoria in gara. Questo si può definire il momento più entusiasmante della stagione e un piccolo traguardo che la squadra inseguiva da tre anni. E’ un primo tassello che è stato posato, ma su cui bisogna costruire solide basi per poi proiettarsi verso traguardi sempre più ambiziosi, ossia crescita di categoria/campionato. Il successo è stato avvertito da tutti i collaboratori che sono vicini a Lorenzo Mauri e hanno vissuto e condiviso con lui la vera vita delle corse, composta da gioie, dolori, sacrifici, tensioni, arrabbiature, etc... Le emozioni e i sentimenti, per quanto vengano descritti con parole e aggettivi, sono difficili da comprendere da parte di un estraneo perché il mondo racing è molto complesso, articolato, diversificato e di “nicchia”. Il tempo di assaporare la gioia passeggera, e il Team Manager ha invitato tutti a riprendere le vesti e la coscienza del proprio ruolo. Ovviamente vincere una gara e vincere il campionato sono obiettivi estremamente differenti, e la strada per questo ultimo traguardo è lunghissima, faticosa, difficile da percorre, ma non spaventa. E’ una sfida continua che “bisogna vincere”, come dice il Team Manager. La squadra sta approfondendo le cause del minor rendimento durante tutto l’anno.
E’ fondamentale essere uniti e dare sempre il 100% per raggiungere l’obiettivo, poi quando arriva il risultato la vittoria viene vissuta in maniera diversa dagli attori del sistema: dal motorista fino a chi espone la tabella dei punteggi. Ognuno con il proprio ruolo e la propria attività ha contribuito al successo. Gli stop (gli intoppi) sono variabili a volte non dovute ad errori umani, che spesso derivano da quanto sei disposto a rischiare, perché oramai le corse e i motori hanno una componentistica da portare prossimamente al limite.
L’ago della bilancia è saper azzeccare quanto puoi spingerti per avere un motore più potente, una ciclistica performante, un telaio ad hoc....e per questo è necessaria la collaborazione dei diversi specialisti. Il risultato è la sommatoria di tutti questi elementi che costituiscono un sistema complesso.
Sono importanti il coraggio e la consapevolezza delle proprie scelte. Scelte che devono essere effettuate dal Team Manager, dal responsabile della squadra, anche andando contro lo sguardo stupito di qualche proprio collaboratore che ti guarda e con gli occhi sembra dire: “sei sicuro di questa scelta”? A volte alcune scelte non vengono condivise con il pilota proprio per evitare di far nascere in lui il tarlo del dubbio.
Nel momento in cui si prende una decisione il Team Manager è convinto che sia quella giusta. Non è un tirare a sfidare la sorte, ma ci devono essere delle basi solide di pensiero. Anche quando si verifica il fallimento e ci si rimane male, ciò non deve ridurre nel Team Manager la capacità di rischiare.
La situazione più delicata è stata il weekend di Misano (fine luglio) dove la moto di Lorenzo Zanetti si è spenta in tutte e due le manche. Il team veniva da 32 gare portando le moto alla bandiera a scacchi senza avere mai accusato uno stop (meccanico e/o elettrico), ma se metti tre moto in pista, per la legge dei grandi numeri ci sono più probabilità che accadano problemi di tale natura.
Il pilota Lorenzo Zanetti prima del guasto era in testa e la moto tutto ad un tratto si è ammutolita. Tutto il team ha sofferto ed è rimasto deluso, anche se forse i più colpiti sono stati il pilota e il Team Manager, che definisce e paragona questo avvenimento come una “delusione d’amore”, gli faceva male lo stomaco.
Svolgere un lavoro che piace, avere passione ed emozionarsi permette al Team Manager di gestire sia i momenti top sia quelli di difficoltà e tensione, ma è proprio in queste situazioni che si vedono ed emergono le capacità gestionali di un leader capace di concentrare tutto il lavoro del gruppo in ore, minuti e secondi, e alla sera di poter partecipare alla cena in hospitality con tutti i membri del gruppo.
Commentando queste situazioni emerge che il leader deve dare l’esempio, creare armonia, discutere e parlare insieme dei problemi per raggiungere un comune accordo. Diverse sono le qualità dei componenti di un team motociclistico: precisione, puntualità ed affidabilità vengono messe in campo quando si gareggia, mentre serenità, tranquillità e armonia devono essere trasmessi negli orari di stallo, a fine giornata.
Programmi del Team Motocorsa Racing:
Per l’anno 2018 sono stati riconfermati i piloti Lorenzo Zanetti - legandolo alla Casa Ducati Corse come collaudatore della V4 SBK - ed il pilota filippino TJ Alberto. Il terzo pilota, Fabrizio Perotti, è frutto di una ricerca attiva e di un'attenta osservazione dell’ultima sua stagione agonistica. TJ Alberto parteciperà alle 2 Wild Card in Italia (Imola e Misano) del Campionato Superstock 1000, per capire e comprendere “dove sono” e qual'è il vero valore del team (tecnico e organizzativo/gestionale). Per Zanetti invece si sta valutando con gli sponsor la possibilità di partecipare come Wild Card nella tappa del mondiale SBK a Imola.
In questa stagione appena conclusa era stata accettata la sfida di avere in squadra il pilota asiatico TJ Alberto, ed ora sperano che questo investimento dia i suoi frutti.
Obiettivi 2020/2021: a fronte di nuove risorse economiche, ci si propone di iniziare a prendere confidenza con il Mondiale Superbike partecipando solamente alle gare europee (8 round). Il team sta analizzando su quali punti lavorare in base ad alcune lacune evidenziate durante il campionato appena trascorso. Tra questi citiamo sicuramente l’immagine, il brand e la comunicazione da valorizzare.
Tutto il Team Motocorsa Racing ringrazia infine gli sponsor e i partner che l'hanno accompagnato nel corso della stagione, e anche tutte le persone che hanno sostenuto e creduto in questo progetto ambizioso.
Simone Sandre (Sir Blake)