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Si torna in Abruzzo per questo doppio appuntamento Raid TT più Motorally a Montesilvano. Sotto l’abile regia del Motoclub Lo Sherpa ne è uscita una manifestazione di tutto rispetto. Come sempre da queste parti si organizzano gare belle toste ma non impossibili. La bella iniziativa del prologo sulla spiaggia cittadina è piaciuta molto ai piloti ed ha coinvolto anche un folto pubblico locale. Questa scelta di portare un po' di spettacolo al mare ha avuto come unico neo il fatto di costringere le assistenze ad una “transumanza” quotidiana per raggiungere le località previste per i rifornimenti. La pioggia, poi, il secondo giorno ha complicato un po le cose mettendo in difficoltà parecchi piloti. A farne maggiormente le spese, come al solito, le bicilindriche ed i meno preparati.
Finalmente è venuto il giorno di Leo Tonelli che ha centrato la sua prima vittoria assoluta in una gara di grande spessore. Grandissima la soddisfazione di tutti: da Simona e Davide, i genitori che lo supportano con una passione incredibile, al suo Team (il CF Racing di Fabrizio Carcano) che anche quest’anno gli ha rinnovato la fiducia. Soddisfazione anche per tutti coloro che gli sono stati vicino fin dagli inizi del suo percorso.
Giornate storte per gli altri due principali protagonisti. Cerutti vedeva vanificarsi la vittoria per una ingenuità clamorosa con conseguente penalizzazione di un’ora, il secondo giorno, mentre Botturi comprometteva il tutto, la domenica, a causa di alcuni errori di percorso.
Brutta botta il primo giorno per Vanni Cominotto, costretto al ritiro per una caduta. Per lui una spalla lussata ed una piccola frattura ad un fianco mettevano fine ad una gara appena iniziata. Peccato perché il forte pilota veneto è in un periodo di grande forma. Incredibile la sua vittoria nella classifica assoluta dell’ultima prova del trofeo KTM: primo davanti a tutti con una motocicletta classe 1990. E’ proprio il caso di dire che qui l’uomo ha fatto la differenza.
Brutta anche l’avventura per Mirko Goi, finito in una plaga di sabbie mobili. Fortunatamente nelle vicinanze c’era del personale di servizio che lo ha aiutato ad uscire dai guai. Per lui, poi, un vero e proprio investimento in gettoni all’autolavaggio per ripulire moto ed abbigliamento.
Ben quattro le ragazze in gara. Simona Brenz Verca ormai guida sicura e veloce ed anche in questa occasione non si è fatta sfuggire la vittoria. Alle sue spalle, però, le avversarie stanno rapidamente crescendo. La giovanissima Sara Lenzi, forte di un’ottima tecnica di guida, sta velocemente accorciando le distanze. Debutto in un Rally per Camilla Ferzacca, affiliata al MC Lo Sherpa, che ha usufruito della possibilità di montare la strumentazione messa a disposizione dalla Federazione. Quest’anno infatti, grazie al contributo di Promaster di Roberto Zanetti e di Rebel di Manuel Lucchese il Comitato Motorally promuove la partecipazione alla specialità fornendo ai debuttanti che ne fanno richiesta Trip e Porta Road Book. Un po' più complicata la gara di Anna Ghiraldini che ha corso con ben quattro tutori: due alle ginocchia, uno alla spalla ed uno alla mano. In ogni caso ha concluso stoicamente le due giornate con la sua solita determinazione.
Unico cinquanta in gara Maikol Reboldi. Nonostante la difficoltà del percorso, il maltempo e la piccola cilindrata del mezzo, Maikol ha portato caparbiamente a termine la gara. Un vero peccato che quest’anno manchino i giovanissimi. Certamente il non aver potuto organizzare la Scuola Motorally si è fatto sentire. E purtroppo, piano piano verranno a mancare i ricambi. Non dimentichiamo che grazie proprio alla Scuola sono usciti ottimi piloti, Tonelli in primis, e tanti appassionati che hanno abbracciato la disciplina.
Presente un folto gruppo di piloti dell’altro storico motoclub abruzzese, il Sahara Project, organizzatore di tante belle prove negli anni passati.
L’assistenza il primo giorno era a Bussi sul Tirino. Desolante lo spettacolo del Palazzetto dello Sport: una devastante tempesta di vento, qualche settimana fa, lo ha completamente scoperchiato facendo volare la pesante copertura a centinaia di metri. Per alcuni testimoni uno spettacolo agghiacciante. Curiosa l’analogia con la chiesa di S. Maria di Cartignano, appena fuori Bussi, del secolo XI. Monumento Nazionale, anch’essa ha perso il tetto a causa degli eventi meteo di qualche secolo fa.