Motorally/Raid TT: Prignano sulla Secchia

Vince ancora Cerutti una gara funestata dal maltempo. Il presidente Copioli fra i partecipanti
14 giugno 2018

Prignano sulla Secchia è un piccolo paese sulle prime colline modenesi, sviluppatosi recentemente attorno al borgo antico dominato da una bella torre campanaria. Il paesaggio è dolce e tranquillo. Suggestiva, nelle vicinanze, la vista dall’alto della chiesa di S. Lorenzo immersa nel verde. Qui vive Paolo Ceci, da un paio di anni tracciatore del Motorally. Paolo ha un palmarès ricco di vittorie nei vari Campionati nazionali, fino all’ultima importante affermazione nell’ultima edizione dell’Africa Eco Race (la vecchia Dakar). Purtroppo la notte del giovedì una vera e propria bomba d’acqua è caduta sulla zona, con una pioggia torrenziale fino alle prime ore del mattino del venerdì.

Il percorso di gara è stato devastato, e non essendoci alternative per eventuali modifiche i concorrenti hanno dovuto affrontare situazioni al limite della praticabilità. Alla fine, ovviamente, innumerevoli le lamentele come anche i ritiri; ben più di una cinquantina di defezioni dovrebbero fare riflettere. Oltretutto i percorsi troppo tecnici non sono molto compatibili con la lettura del road-book, e potrebbero al limite diventare anche pericolosi.

Jacopo Cerutti
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Bisogna sempre ricordarsi che la maggior parte dei partecipanti viene per divertirsi con l’obbiettivo di farsi un bel giro in competizione soprattutto senza crearsi problemi per il lunedì. Jacopo Cerutti ha dato, ancora una volta, dimostrazione di una superiorità assoluta rispetto agli avversari vincendo ambedue le giornate. Jacopo, con un passato nel Cross e nell’Enduro ricco di vittorie e titoli, fra tutti quelli "pesanti" nell’Europeo, fin dall’esordio nella specialità ha dimostrato di essere il rallista assoluto. Prima gara, subito prima vittoria; prima stagione, subito primo titolo, poi due partecipazioni alla Dakar fino all’ultima affermazione, un paio di settimane fa, all’Hellas, in Grecia, prova di Campionato Europeo. Jacopo è la punta di diamante della nostra disciplina, e come tale andrebbe sostenuto ed aiutato anche a livello federale nel prosieguo della sua carriera, fino a farlo diventare l’uomo immagine del Rally italiano.

Il sabato è stata molto gradita la visita di Giovanni Copioli, sempre molto vicino al Motorally: il Presidente ha fatto un lungo giro nel paddock a salutare un po’ tutti i piloti, ascoltando con attenzione istanze e riflessioni; poi è ripartito in serata, con la promessa di farsi rivedere anche in altre occasioni e, chissà, rimettersi magari in sella, in gara, come ai vecchi tempi.
Debutto in Italia, nel Rally, per Lorenzo Santolino, pilota ufficiale Sherco del Team CH Racing di Fabrizio Azzalin che partecipa al mondiale di Enduro. Lorenzo non ci ha messo troppo a prendere le misure: il sabato ottavo assoluto e la Domenica un bel primo nell’ultima speciale, davanti a sua maestà Cerutti. Sarà stato particolarmente a suo agio su un terreno così tecnico, ma sicuramente saranno contati anche i consigli di Antonio Colombo, che lo ha accompagnato alla gara.

Giovanni Copioli, presidente FMI
Giovanni Copioli, presidente FMI

Antonio, che segue i piloti Sherco al mondiale, è un altro mostro sacro del fuoristrada nazionale. Una carriera iniziata nel Motocross nel lontano 1972 coronata con due campionati italiani, poi nell’Enduro altri titoli ed infine nei Rally. La sua impresa più bella, sicuramente, la vittoria al Rally di Sardegna nel 2000 (?) con la Yamaha TT a doppia trazione Öhlins sperimentale del Team Rigomoto; poi, finita la gara, via subito in continente, a Cuneo, per andare a vincere la prova di Campionato Major ed il titolo in assoluto. Ancora adesso, relativamente agli impegni di lavoro, Colombo corre con la stessa passione di sempre confuso in mezzo agli altri, divertendosi e facendo sempre la sua bella figura: un bell’esempio di sportivo!

Guido Fedeli e Lorenzo Sandrone, compagni di avventura in Turchia, primo e secondo lo scorso novembre, si sono presentati con il furgone “Piemonteco”, azienda di famiglia Sandrone. Peccato, per Lorenzo, che una brutta botta alla caviglia gli abbia fatto saltare la prova della Domenica. Sempre la Domenica sono partiti uno dopo l’altro Marco Falappi, Matteo Pietroni ed Alessandro Montanucci, i tre “first Boys” presidenziali rispettivamente di Old Farm Racing, Valdera e Fratta Off-Road: tre club particolarmente impegnati nel Motorally.

Attimi di panico quando, nel bel mezzo della gara, il sabato, il sistema di monitoraggio di Assirelli è andato in tilt. Fortunatamente, con l’aiuto di tutti i presenti, si è riusciti a ripristinare i collegamenti in pochi minuti. La durezza del percorso ha messo a dura prova i piloti della classe 1000, solo Valentini non ha avuto problemi, e guidando con sicurezza si è portato a casa due preziose vittorie. Fignani ha optato per un cambio di moto: per le prossime ha deciso che preparerà un’Harley. Chi non ha avuto problemi, anzi, si è trovato a suo agio, è stato Michele Pradelli: forte di un passato di trialista con ben due campioni italiani a portafoglio, ha portato la sua Beta 300 sul secondo gradino dell’assoluta il secondo giorno.

Week end di alti e bassi per Leo Tonelli: il sabato ha visto evaporare un meritato secondo posto nell’assoluta a causa di un piccolo errore nella velocità controllata, mentre la domenica, con notevole sangue freddo, ha superato la delusione piazzandosi al terzo posto. Grande la soddisfazione di papà Davide, che lo segue costantemente, questa volta in sella alla storica BMW GS degli anni ’80.

Si è rivisto anche Mauro Uslenghi, protagonista di tanti campionati, sempre in sella alla sua Husqvarna del 2013. Mauro quest’anno è impegnatissimo nel campionato di Gruppo 5, che corre con una Kram-It 250 come quella di Gritti alla Six Days dell’Elba nell’81, e dove è in lotta per le prime posizioni.

L’organizzazione del Motoclub il Monte è stata particolarmente accurata: il paddock, pur spalmato per tutto il paese, ha avuto spazio per tutti. Molto bello il parco, con annessa tensostruttura dove si sono svolte le verifiche. Particolarmente apprezzata, poi, l’idea dell’Happy Hour tutte le sere, con specialità locali (cosa non era il miele all’aceto balsamico!?) tutte le sere. Un bel momento conviviale.

Dietro a tutto, a capo della macchina organizzativa, Sara Bioli, l’efficientissima moglie di Paolo Ceci. Certo, riuscire a tenere chiusa la via principale che attraversa il paese per ben tre giorni non deve essere stata cosa da poco...Tutto al femminile lo staff dell’unico bar di Prignano, che ovviamente era felice dell’affluenza e proponeva tra l’altro delle ottime crescentine montanare. Ed ora via con la prossima, a Pecorara, qualche valle più a Nord, dove gli organizzatori stanno facendo di tutto per fare una gara più “morbida”.

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