Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Anche questa terza prova del Campionato Italiano Motocross Epoca Fmi è archiviata. Sull’incredibile terreno della Pista marchigiana di Cingoli, maestralmente preparata dal Moto club A. Fagioli, si è svolta purtroppo sotto un incessante pioggia e nebbia che ha reso per due giorni di seguito il terreno di gara terribile. Moltissimi i ritiri dovuti non a cadute o difficolta’ di guida ma bensì a problemi meccanici o elettrici che hanno fermato le moto di moltissimi piloti, di cui alcuni in lizza per il campionato; si è reso perfino impossibile disputare le prove libere del sabato rimandando tutto alla sola giornata di domenica.
Domenica la gara si è svolta comunque regolarmente, in quanto la particolarità della eccezionale tenuta del terreno della pista ha fatto sì che le moto riuscissero a compiere il percorso, anche se in parte ridotto dal giudice di gara per evidenti motivi di sicurezza. Le classifiche di giornata hanno visto, nelle varie categorie, le vittorie di Kekkin, Sberze’ e Malanchini nella A1 A2 e A3; Gallingani e Orbati G. nella B e C ; Marescalchi, Fasana e Ferrari M. rispettivamente nelle D1,D2 e D3, mentre nella categoria giovani ha prevalso Lacomini. Le classi E sono state vinte da Pierucci, Max Signorin, Giannecchini, Rigoni e Orbati A., mentre i cinquantini hanno visto la vittoria di D’Ambrosi e Cancelli. Per finire il Gruppo 4 amatoriale è stato vinto dal sempreverde Marco Graziani.
Molto ricca e spettacolare anche la premiazione e soprattutto la cena del sabato, tenuta nei locali della pista e che hanno visto quasi tutti i partecipanti presenti; il Motoclub fagioli ha sempre tenuto in grande considerazione la gara del motocross epoca ed i piloti sono particolarmente grati al presidente Luigi Ciattaglia e a tutto lo staff che già dal venerdi si è prodigato sotto la pioggia battente affinchè la pista fosse resa percorribile nonostante le condizioni particolarmente avverse, come mai il sottoscritto ricordi negli ultimi anni.
Stefano Pecora