Naoko Takasugi, pilota sorda, eroina del Giappone e sconosciuta all'estero

Naoko Takasugi, pilota sorda, eroina del Giappone e sconosciuta all'estero
Una storia di passione ma soprattutto di coraggio e determinazione: a 45 anni corre nella Moto3 nipponica con buoni risultati. È un idolo e la tv pubblica gli ha dedicato un documentario
23 dicembre 2022

Come riporta Corse di moto martedì 27 dicembre NHK BS1, canale della tv pubblica giapponese, trasmette in prima serata uno speciale dedicato a Naoko Takasugi. 50 minuti per raccontare la carriera e la vita di questa motociclista con una storia incredibile.

La motociclista di Osaka, 45 anni, eroina conosciutissima in Giappone, è pressoché sconosciuta all’estero, nonostante l’eccentrica capigliatura.

Da dieci anni corre nell’All Japan J-GP3 (cioè la Moto3 nipponica), ha corso diverse edizioni della 8 ore di Suzuka, è stata la prima motociclista giapponese alla 24 ore di Le Mans.

Sul suo profilo Instagram ha scritto: “Farò del mio meglio per dimostrare che anche se sono sorda, posso combattere allo stesso modo”.

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Sorda da quando era piccolissima

Quando aveva due anni una febbre molto alta le ha provocato un danno irreparabile: ha perso l’udito.

Ha sviluppato un’altra sensibilità per “sentire” la moto

Naoko Takasugi guida sentendo le vibrazioni della moto e con quelle riesce a regolarsi su quando e quanto piegare, quando cambiare marcia e altre necessità che avverte, in gara o in prova.

Pensare che ha iniziato a guidare tardissimo, a 16 anni. Due anni dopo ha avuto un brutto incidente stradale che però non l’ha demotivata e successivamente ha iniziato a gareggiare, dapprima in campionati locali e poi in quelli nazionali.

I risultati

Naoko Takasugi corre nei campionati nazionali giapponesi dal 2006 e nella Moto3 nipponica dal 2011. Con una crescita costante nel 2021 ha finito il campionato al quinto posto, ottenendo anche alcuni podi. Quest’anno ha invece chiuso al sesto posto.

Nel 2023, a 46 anni, continuerà a gareggiare con una KTM RC 250 R del Team Naoko, cioè il suo, visto che porta il suo nome.

Ha moltissimi tifosi.