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Ciao a tutti! Ben centocinquanta tra voi hanno nominato i propri “piloti indimenticabili” dopo il mio invito della settimana scorsa, e tornarci sopra è doveroso. Un lettore ha commentato “tanti, bisognerà contarli” e allora l’ho fatto: un pomeriggio a scrivere sul foglio decine e decine di nomi di piloti, segnando le prime nomine e le semplici citazioni. Devo dirvi che, partito da semplice notaio, mi sono quasi subito trasformato in un esploratore dei vostri sentimenti, e allora per rispettarli sono andato avanti cauto, in punta di piedi e senza trascurare i dettagli.
Naturalmente il campione è troppo esiguo per un sondaggio con qualche pretesa, ma centocinquanta per cinque (non ho considerato le rose più ampie) fanno comunque settecentocinquanta nomi sui quali ragionare. Rossi è nettamente in vetta con 26 prime nomine e 36 citazioni, c’è chi lo celebra per quella stagione dell’esordio in 125, chi per l’impresa del 2004, chi per l’ultimo anno da “vecchietto-fenomeno”. Podio di passione: Valentino stacca di prepotenza Kevin Schwantz (11 più 24) e, a sorpresa, Jarno Saarinen (9 più 7). Appena sotto ci sono Stoner (6+13), Biaggi (5+15), Agostini (5+12) e Pasolini (5+8).
Metto in chiaro che il taglio “velocistico” della mia proposta ha svantaggiato i piloti dell’off-road: Tony Cairoli, citato da 12 lettori, ha una sola prima nomina e se la gioca con Bayle, Rinaldi, De Coster ed Everts; sorprende Gritti che raccoglie nove citazioni; più di Puzar, Orioli, Picco e degli altri dakariani.
Tra le leggende, detto di Ago sesto assoluto, spicca l’antichissimo Omobono Tenni, l’eroe del TT anni Trenta sulla Guzzi, con addirittura cinque prime nomine; più ancora di Mike Hailwood che ne ha raccolte tre (+11 citazioni), Sheene due (+6), Nieto soltanto una come Nuvolari, Duke e Provini. Leggendari, però, sono anche Marco Simoncelli, che quattro di voi hanno messo in cima alla lista e otto hanno nel cuore, poi Doriano Romboni, Tommaso Piccirilli, Otello Buscherini, Nori Abe e Guido Paci. Quando si parla di passione allora le grandi tragedie, e prima tra tutte quella del ’73 con Saarinen e Pasolini, non si possono dimenticare.
Ma emergono altri fenomeni: Capirossi è molto amato (con 3+12 è appena fuori dalla top ten), Cadalora (1+14) supera Spencer, Lucchinelli (1+10) batte di misura Dunlop e Rainey. Tra i piloti del TT e della SBK Troy Bayliss (2+30!) doppia l’indimenticabile Falappa e Fogarty, poi Mc Coy, Bonetti, Xaus, Tardozzi e Ferrari sulle Bimota, Gobert, Edwards, Jefferies e Slight.
Sorprende che siano appena ricordati campioni del mondo come Uncini, Roberts, Lawson, Harada. Meglio di loro fa Reggiani (1+2). E in conclusione un risultato sorprendente: i piloti della MotoGP odierna, tolto Valentino, sono molto indietro. Marquez citato undici volte, Lorenzo soltanto tre, Pedrosa una. Il Dovi qui li batte: lui una prima nomina l’ha avuta.