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Ciao a tutti! Troy Bayliss ci ha provato, ma niente da fare. Molti lo vedevano sul podio, e anch'io ci speravo: Troy è un fuoriclasse, in moto e in pista ci va ancora spesso, e poi la memoria di quella vittoria a Valencia, quando era in gita premio per aver vinto il titolo SBK 2006 e tornava in sella a una MotoGP "tanto per divertirsi", è ancora viva negli occhi di tutti. A Phillip Island ha guidato bene, è ancora forte e credo che con due giorni di test ben fatti sarebbe ancora da prima fila, ma dal 2008 non faceva una gara vera e sulla distanza non poteva reggere il ritmo dei migliori. Se vai a sciare tutte le domeniche sei efficace anche a sessant'anni, se stai fermo cinque stagioni le ginocchia chiederanno pietà alla terza discesa e starai a letto una settimana. E la domanda è: fino a quale età si vince con la moto?
Max Biaggi lo ha fatto a quarantun anni suonati, Nürburgring 2012, e quello al momento resta il record per la SBK. Sempre che lo stesso Max, come ogni tanto butta lì, non torni in pista con l'Aprilia, o lo stesso Bayliss non ci riprovi con la Panigale con più calma e maggior preparazione. Nel campionato mondiale più storico, lungo ormai 65 anni, una volta si correva fino a tarda età. Il record è britannico, tale Arthur Wheeler, vincente in 250 con la Guzzi nel 1962 a 46 anni e 70 giorni. E se avete la voglia di spingervi più indietro, prima che il campionato mondiale nascesse, trovate il mitico Omobono Tenni; nel '37 vinse il TT, primo non britannico a farlo, e il 1 luglio 1948 morì a Berna in un fine settimana terribile: lui era in moto, la Guzzi, e aveva 43 anni, mentre Achille Varzi di anni ne aveva 44 e guidava l'Alfa Romeo. Correvano sia le auto sia le moto, quella volta, e dopo questa tragedia si disse basta con le corse in Svizzera. Ma quelli erano tempi da pionieri, Nuvolari vinceva con l'auto fino ai 58 anni, Fangio fu campione del mondo di F1 per la quinta volta nel '57 quando aveva già quarantasei anni e il francese Etancelin nessuno lo ricorda, ma è famoso perché era ancora al volante a 56 anni suonati...
Tra poco tocca a Valentino, il 29 marzo si parte con la MotoGP. Rossi ha appena compiuto i 36 anni e da molti è considerato un vecchietto
Tra poco tocca a Valentino, il 29 marzo si parte con la MotoGP. Rossi ha appena compiuto i 36 anni e da molti è considerato un vecchietto. Non ci siamo più abituati e probabilmente le corse sono diventate sempre più impegnative sul piano psicofisico. Ma alla sua età, proprio a 36 anni, Biaggi esordiva in SBK con la Suzuki e fu subito vincente in Qatar, un altro sei volte iridato, Geoff Duke, faceva l'ultima stagione in 500, e addirittura Angel Nieto vinceva il dodicesimo e penultimo titolo mondiale con la Garelli 125. Aveva 38 anni il tedesco Toni Mang quando colse il quinto titolo con la Honda 250, Ago invece aveva già lasciato le moto, all'età di Valentino, ed esordiva con le auto: F2, Chevron Bmw, ma ancora pochi mesi prima, nel settembre 1978, aveva vinto la sua ultima gara con la Yamaha TZ 750 in Germania.
Il più grande di tutti anche sotto questo profilo delle vittorie leggendarie in età avanzata, manco a dirlo, è Mike the Bike. Hailwood aveva corso il suo ultimo GP nel '68 a Monza, in sella alla Benelli. Nove titoli mondiali non gli erano bastati per correre fino a che ne avesse avuto la voglia, perché la Honda decise di ritirarsi alla fine del '67 quando lui aveva soltanto 27 anni e ancora tanto da dire. Allora Mike passò alle auto, e dopo aver vinto un europeo di F2 dimostrò di andare fortissimo anche in F1, fino al brutto incidente del 1974 che lo mise ko. Ebbene, a trentotto anni suonati eccolo tornare in sella, nel 1978 al TT con la Ducati 900, e dopo quasi dieci anni senza moto vincere la gara davanti alla Honda 1000 ufficiale a 4 cilindri di Read, nonostante la pancetta, il mal di schiena e una gamba più corta dell'altra che lo faceva zoppicare vistosamente.
Bayliss non è riuscito a vincere a Phillip Island, ma non è detta l'ultima parola. Valentino ha tutta una stagione davanti e, come Troy e come Mike, la stessa voglia. Si chiama passione.