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Entrare al Ranch di Tavullia in occasione di una delle sfide organizzate dai ragazzi della VR46, per un appassionato di moto, significa assistere a uno spettacolo unico al mondo. Per un pilota dev'essere come entrare nel Valhalla. E' un po' quello che è capitato a Nicola Dutto: uno che di limiti se ne è sempre messi pochi. Uno che non si è fatto fermare nemmeno dall'incidente in cui ha perso l'uso delle gambe, finendo il Merzouga assieme ai rivali normodotati e arrivando a partecipare alla Dakar. Dalla quale è stato stupidamente squalificato, e da cui se ne è andato a testa alta dimostrando comunque che ce l'avrebbe fatta.
Sabato scorso Nicola ha tagliato un altro traguardo correndo al ranch, assieme a gente del calibro di Franco Morbidelli, Lorenzo Baldassarri, Mattia Pasini, Andrea Migno e un tal Valentino Rossi, una sfida all'americana. Una sfida che i ragazzi della VR46 disputano tutti i sabati in cui non sono impegnati in un Gran Premio.
Cos'è una prova all'americana? Una gara a eliminazione, un po' come si faceva da ragazzini giocando a ping-pong: diverse manche di due giri in cui, a ogni giro, vengono eliminati gli ultimi due piloti. Fino alla finale, di tre giri, che si corre in quattro. A Nicola, che si era preparato scrupolosamente, purtroppo è andata male, finendo eliminato al primo turno. Ma la pista del Ranch è una bestia del tutto particolare: serve padronanza del mezzo ma anche un'esperienza specifica che Nicola, giocoforza, non poteva avere.
“Girare nel ranch è stato emozionante - ha dichiarato Dutto - ma allo stesso tempo molto impegnativo, perché è difficile capire come far aderire la moto. Sono contento di aver avuto questa opportunità, ho trovato e ricevuto un’ottima accoglienza da parte di Vale e del suo staff. Nonostante il risultato sono soddisfatto della prova che ho fatto, i ragazzi mi aspettano ancora per altri allenamenti”.
Insomma, la prossima volta, l'allenamento ci sarà...
Foto: Camilla Fratesi