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Si è conclusa sabato 20 agosto la XX edizione della General Tire Vegas to Reno, competizione motoristica aperta a quad, moto, camion e auto che si svolge nel deserto del Nevada. Alla gara, la più lunga in territorio statunitense, ha preso parte anche Nicola Dutto, pilota paraplegico cuneese che ha chiuso al 63° posto su 111 al termine di una gara dai risvolti epici.
La gara, che ha visto presentarsi ai nastri di partenza 160 piloti, si è svolta su un tracciato di 1.020 chilometri (622 miglia) nell’inospitale e aspro scenario offerto dal deserto del Nevada, tra le città di Las Vegas e Reno. Nicola Dutto ha chiuso al 63° posto su 111 partecipanti giunti al traguardo e si è classificato 9° su 19 nella categoria Iron Man, nella quale i piloti gareggiano da soli anziché in team.
In sella alla sua KTM e supportato dal suo team e dalla moglie Elena, Dutto ha dovuto affrontare diverse difficoltà dovute soprattutto alla particolare natura del percorso di gara. Nel primo giorno il fondo sconnesso del tracciato ha causato un danno alla barra di ferro che regge lo schienale della sua due ruote speciale costringendolo a percorrere circa 40 miglia in equilibrio e facendogli perdere diverse posizioni. Il secondo giorno ha invece dovuto attendere per circa 15 minuti il suo Ghost Rider Julian Villarubbia che ha percorso circa 20 miglia senza la ruota posteriore a causa di una rottura. I due hanno dovuto attendere il cambio moto e ripartire.
Dutto ha così dato prova una volta di più delle sue indiscutibili abilità di centauro terminando una gara difficilissima e realizzando un’impresa che ha strabiliato gli avversari, gli organizzatori e gli addetti ai lavori. Il pilota originario di Cuneo era infatti l’unico paraplegico a gareggiare tra i normodotati nonché l’unico europeo partecipante alla corsa. Nonostante le difficoltà Dutto è riuscito a portare a termine una corsa lunghissima e conosciuta per il suo insidioso tracciato. La straordinaria prestazione alla Vegas To Reno ha dato ulteriori segnali positivi nella marcia di avvicinamento di Nicola alla più grande sfida agonistica della sua carriera, la Dakar 2018.
“Sono molto felice e soddisfatto di questa performance, la Vegas to Reno è una competizione molto importante e sono contento di avervi preso parte ma soprattutto di essere arrivato fino in fondo – dichiara Nicola Dutto – nonostante le tante difficoltà affrontate nei due giorni di gara è un risultato importantissimo per me essere arrivato fino in fondo e aver completato il tracciato. Questa prestazione non fa che confermare le buone sensazioni avute negli ultimi mesi e mi ha fatto capire che sono sulla strada giusta. Gli ostacoli e le difficoltà di questo tracciato hanno consentito di mettere alla prova la mia condizione atletica e l’assetto della moto. Ora non resta che proseguire su questa strada, continuare la preparazione e verificare i miglioramenti nei prossimi impegni che mi aspettano”.
Un ringraziamento speciale va come sempre al team che lo segue nei suoi impegni agonistici – fra cui KTM Italia e la concessionaria Cava Motor – ma anche alla Federazione Spagnola di Motociclismo che gli consente di presentarsi sempre alle gare concedendogli la licenza sportiva. Ultimo ma non certo meno importante merita un tributo anche Bill Boyer, leggenda del motocross Usa che ha fornito un importante apporto a Nicola nella pianificazione della strategia di gara e della logistica e che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per le gare disputate negli Stati Uniti.
La passione per la moto ha accompagnato Nicola Dutto da quando aveva 22 anni fino ad oggi: il pilota cuneese è un campione di motociclismo che si è distinto dal 2004 al 2009 per due vittorie a livello europeo nella categoria Baja, oltre a due titoli italiani. Nel 2010 ha subito un grave incidente ma grazie alla sua tenacia è tornato a gareggiare nel mondo che gli appartiene: nella polvere e nel fango delle corse. Nel 2012 Nicola Dutto, grazie ad alcune modifiche alla sua moto, è risalito infatti in sella alla KTM e ha potuto correre la Baja Espana Aragon in Spagna (500 km in due tappe), una competizione di riferimento in Europa.
Nel 2013 è riuscito a gareggiare alla Baja 500 in Messico, 800 km nonstop su un tracciato particolarmente difficile e faticoso. Quel giorno è stato il primo pilota paraplegico a gareggiare nel Mondiale Desert Race. Nel 2015 arriva quarto assoluto al Mondiale Baja, classificandosi primo fra gli italiani.