Il forte pilota piemontese, vittima nel 2010 di un grave incidente, è tornato a correre in moto. Ha preso parte alla Baja Aragon e l'ha terminata tra le ali di entusiasmo del pubblico al 24esimo posto senza l'uso delle gambe
Nicola Dutto è tornato a correre in moto a due anni dall'incidente che gli ha causato una grave lesione alla colonna vertebrale. Dopo una breve parentesi con i quattro ruote Polaris, Nicola ha affrontato la dura gara spagnola in sella a una Suzuki RMZ 450 X appositamente allestita e l'ha terminata con un fantastico 24esimo posto finale, ma sarebbe potuto finire anche 15esimo se un fusibile non l'avesse tradito sul finire della corsa. Nicola ha un trascorso sportivo eccezionale, vanta i titoli europei e Rally Raid spagnoli del 2004 e del 2006, il quarto posto nella Baja California del 2007, ha partecipato a sei edizioni della Baja, conquistando un'ottima quinta posizione assoluta nel 2006.
La Baja Aragon
La Baja si disputa nella regione di Saragozza e nel 2012 è giunta alla ventinovesima edizione della serie. Anche quest'anno si registra il successo di un pilota spagnolo, dopo la vittoria di Gerard Farrés nel 2011 è ora la volta di Joan Barreda. La competizione mette a dura prova i concorrenti, a causa dell'arsura che divora il Nord della Spagna con temperature infernali. Gerard Farrés, campione in carica, mirava al quarto successo personale, mentre per Viladoms era la prima uscita dopo la vittoria Mondiale al Sardegna Rally Race. Barreda ha conquistato una prestigiosa vittoria finale relegando Farrés al secondo posto assoluto. La vittoria più bella, almeno per noi italiani, è arrivata dalla spettacolare gara di Nicola Dutto, supportato alla grande nella sua impresa dal Bordone-Ferrari Racing Team. Nell’ultima speciale, come vi abbiamo anticipato, Nicola ha perso venti minuti per la bruciatura di un fusibile, ma trascinato dall’entusiasmo del pubblico, ha scoperto e riparato il guasto, finendo al 24esimo posto una gara che segna un momento fondamentale nel ritorno alle corse e alla moto per Nicola. Per lui la moto rappresenta una passione immensa, che ha sempre guidato le scelte nella sua vita. Per questo siamo felici di rivederlo dare gas in sella alla sua Suzuki, divertendosi come in passato.
Nicola, com'è andata la Baja Aragon? «E' andata benissimo! E' una gara di riferimento in Spagna e avendo corso in terra iberica per sei anni, le sono molto legato. Mi ero iscritto per divertirmi e non correre rischi, poi ho visto che potevo superare diversi piloti e la gara si è trasformata in un vero spettacolo. La domenica ho perso venti minuti per colpa di un fusibile, ma lì è uscito il pilota: è stata una bellissima esperienza».
Com'è andata la moto? Che difficoltà hai incontrato? «Al di là del fusibile, mi sono trovato bene. Sono scivolato e non sono riuscito a spegnerla subito, così è andata in protezione e si è bruciato il fusibile. La Suzuki RMZ 450 X è lo stesso modello di moto con cui ho fatto l'incidente, questa volta messa a disposizione da Patrizio Bianco. Ho ripreso da dove mi ero fermato».
L'esperienza col quattro ruote è accantonata per sempre? E' tornata la voglia di moto? «Il quattro ruote è stato un bello step, mi ha fatto uscire dall'ospedale e mi ha fatto tornare nel mondo dei motori e dell'offroad. Se la Polaris Italia avesse creduto di più nel mio progetto, forse sarei andato avanti. Certo ora che ho provato le due ruote, sono tornato nel mio mondo e mi sto divertendo. Vorrei tornare a girare coi miei amici e divertirmi a dare il gas nei weekend».
Hai ripreso confidenza subito con la moto e hai dimostrato di essere già molto veloce. «Sì, in questi due anni sulla sedia a rotelle ho capito qual è il mio nuovo baricentro. La prima volta in moto ho avuto paura, ma dopo cento metri ho scoperto il mio nuovo baricentro e tutto è venuto naturale. Non ho più lo stimolo di usare le gambe e frenare e cambiare coi piedi, mi viene naturale usare le mani».
Qual è la tua prossima tappa da pilota? «Ne parlerò con Renato Ferrari e Nicoletta Bordone. Ho delle idee ma per scaramanzia non metto il carro davanti ai buoi. Ora che ho provato la moto, non voglio certo smettere».
Nicola, ti seguiremo in questa bellissima avventura. In bocca al lupo e gas aperto!
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