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In occasione dell'Hell's Gate, disputato lo scorso fine settimana, abbiamo intervistato Fabio Fasola. Stavolta gli abbiamo rivolto qualche domanda in qualità di insegnante di un allievo del tutto particolare: il Campione di Coppa del Mondo e argento alle Olimpiadi di Mountain Bike Nino Schurter. Lo scorso novembre, infatti, tra gli studenti di un corso tenutosi all'Isola d'Elba dal professor Fasola c'era anche l'allievo Schurter.
A che livello "enduristico" era Nino Schurter quando è arrivato all'Elba?
«Motociclisticamente parlando, e come endurista in particolare, possiamo posizionare Nino Schurter su un livello medio, ma con una grandissima attitudine al miglioramento. È enormemente avvantaggiato dal fatto che fisicamente è al top e, avendo recepito immediatamente i fondamentali della guida, dopo un solo giorno di “scuola” era già in grado di affrontare in relativa sicurezza anche i tratti più difficili del corso».
Come è arrivato ai corsi di Fasola?
«Attraverso la filiale svizzera di KTM».
Quanti giorni ha passato da te e su cosa ti sei concentrato?
«Da noi, all’Isola d’Elba, Schurter ha passato due giorni. All'inizio abbiamo lavorato sulle posizioni in sella, quindi siamo passati a una serie di esercizi di destrezza con la moto. Era fondamentale che capisse in che modo il corpo può lavorare in sintonia con la moto, quanto questo feeling può essere importante per la guida e, soprattutto, che può essere molto più forte di quello che si ha con la bicicletta. In moto hai la possibilità di usare le gambe e le ginocchia anche per gli spostamenti laterali. Il motivo? Perché con la bici non hai nulla… in mezzo alle gambe, con la moto sì: il serbatoio e l’ingombro della moto».
Nino non ha mai “barato”, e si è applicato con eccezionale diligenza. Da autentico Campione, seriamente pronto a sfruttare ogni angolo delle opportunità per acquisire esperienza
E' un allievo che si applica?
«Con una base fisica incredibile come la sua, e con la sua capacità quasi simultanea di mettere a frutto le informazioni messe a sua disposizione, applicarsi risulta molto più facile. Devo dire, però, che Nino non ha mai “barato”, e si è applicato con eccezionale diligenza. Da autentico Campione, seriamente pronto a sfruttare ogni angolo delle opportunità per acquisire esperienza».
Le basi fisiche che ha sviluppato con la MTB gli sono state d'aiuto per la moto?
«Direi moltissimo. Schurter ha gambe d'acciaio, addominali da spaccarci la legna, braccia che possono diventare una morsa... e un “fiato” da mongolfiera. Una forma fisica di questo tipo non poteva che essergli di grandissimo aiuto. Il suo unico problema (se vogliamo parlare di problemi) è stato il rompere il ghiaccio, abbandonare le tensioni generate dalla difficoltà di capire le reazioni della moto nei passaggi per lui più ostici. Ma queste sono reazioni normali, paure che fughi non appena capisci come funziona il gioco».
E a livello di tecnica?
«In discesa in MTB Schurter è probabilmente il migliore del Mondo, insieme a Marco Aurelio Fontana, e in discesa gli spostamenti del corpo con la moto sono simili a quelli con la bici. La differenza sta nell'uso del cambio, cioè nel capire qual è la marcia giusta e in che modo un “colpetto” di gas può aiutarti a correggere un errore o a migliorare un passaggio. In sella alla MTB hai solo gli effetti passivi dell'inerzia, con la moto hai il gas che ti aiuta a modificare attivamente gli equilibri».
Nino è un ragazzo molto simpatico con una grande passione per il fuoristrada. Schurter è anche molto umile, e si è avvicinato all’esperienza con grande serietà
Personalmente è un ragazzo simpatico e appassionato di moto?
«Nino è un ragazzo molto simpatico con una grande passione per il fuoristrada. Schurter è anche molto umile, e si è avvicinato all’esperienza con grande serietà».
Tornerà per un corso di approfondimento?
«Ci siamo sentiti la settimana scorsa: appena libero dai suoi impegni, ovviamente prioritari, tornerà all'Elba».
Marco Aurelio Fontana, grande appassionato di moto, oltre che uno dei più forti avversari di Schurter nel mondiale Cross Country di MTB, deve ora temere lo svizzero anche in moto?
«Fontana ha sicuramente più esperienza, è più “vecchio del mestiere”, ma non credo proprio che possa nascere una vera rivalità a causa della moto, non una rivalità “seria”. Oltre ad essere due appassionati, Nino e Marco Aurelio sono anche due bellissime persone, e li vedo molto meglio nell’atto di condividere allegramente una sana passione comune».