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Quarta tappa, la penultima dell’Abu Dhabi Desert Challenge 2010. Le caratteristiche della lunga speciale, 314 chilometri, si sovrappongono quasi perfettamente a quelle delle due giornate precedenti: molta guida in fuoripista, navigazione e cordoni di dune da attraversare. La speciale è un po’ più veloce, la sabbia ancora soffice, il vento di sabbia che ha imperversato nelle fasi iniziali del Rally è calato, ma proprio per questo si sente ancor di più il caldo. La fatica, dunque, resta una “voce” importante sul “conto” che viene presentato quotidianamente ai concorrenti.
Sean Gaugain, che già aveva vinto l’altro ieri, si è ripetuto oggi, portando a due il numero delle speciali vinte. Il sudafricano ha preceduto sul traguardo Marc Caoma ed il britannico James West, che scavalca nella generale David Casteu e sale al terzo posto. Con l’uscita di scena di Francisco Lopez, suo principale avversario, il compito tattico di Marc Coma è diventato meno complesso. Ora il Campione catalano deve guardarsi dalla foga dei piloti locali, certo, e contenere ad ogni costo ogni eccesso potenzialmente dannoso. Deve, insomma controllare una corsa sulla quale ha messo una ipoteca grossa come una casa al termine della prima tappa, vinta con un vantaggio decisivo. Con il secondo posto nella quarta tappa, Marc Coma concede a Sean Gaugain due minuti, ma ne mantiene dieci di vantaggio nella generale, un buo patrimonio in vista della disputa dell’ultima speciale del Rally.
Restano così meno di 450 chilometri, con l’ultima prova speciale di 306, prima dell’epilogo dell’”ADDC” ed il rientro della carovana ad Abu Dhabi, sul circuito di Yas Marina. Come la tappa iniziale del Rally, l’ultima sarà un lungo, velocissimo gran premio del deserto.
Marc Coma, Pilota Ufficiale KTM 1 Forall Motorsport: «A fare la differenza è il caldo. Qui fa sempre più caldo. I giorni scorsi c’era tempesta di sabbia, ed adesso che il vento è calato, il calore si fa ancora più insistente. Per questo sembra di fare sempre più fatica, che le tappe siano ogni giorno più dure. Invece la tappa di oggi non è stata molto diversa dalle due precedenti. Sempre una moltitudine di dune da superare, la sabbia sempre più molle man mano che le lancette dell’orologio vanno avanti, una luce incredibile, abbagliante. Tecnicamente ancora una tappa relativamente lenta, anche se meno di ieri, che ho condotto tatticamente in modo analogo alle ultime due: un buon passo, estrema concentrazione, controllo ed auto controllo. La moto va molto bene, io mi sento bene. Continuiamo così!».