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Sono stabili, nella loro gravita', le condizioni di Luca Manca, il motociclista sardo ricoverato in una clinica di Santiago dopo l'incidente durante la sesta tappa del Rally Dakar, nel nord del Cile.
Luca ha subito una delicata operazione chirurgica per una lesione al polmone e un'edema cerebrale: ora e' tenuto in coma farmacologico e respira attraverso un macchinario. Le prossime 48 ore saranno cruciali.
Nel frattempo, il padre e il cognato di Manca stanno per partire alla volta del Cile: dovrebbero imbarcarsi su un volo questa sera dall'Italia.
"Le prossime 48 ore saranno le più critiche. E' in pericolo di vita, ma dopo l'intervento di questa notte ci sono ottime speranze": è quanto ha riferito all'ANSA Federico Ghiti, che segue la preparazione di Luca Manca, il motociclista operato in una clinica di Santiago, dove é stato ricoverato dopo un grave incidente durante la sesta tappa del Rally Dakar, nel nord del Cile.
Il motociclista italiano ha subito una lesione al polmone e un edema cerebrale, ed è stato portato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale nella cittadina di Catama (1.500 km a nord di Santiago), da dove qualche ora dopo è stato trasportato in un aereo nell'Ospedale 'Mutual de Seguridad' della capitale cilena.
"Nel corso dell'intervento, è stata collocata una sonda nel cervello per verificare la pressione nella scatola cranica. Per ora il valore della pressione è basso, fatto molto positivo", ha sottolineato Ghiti, che in serata è stato all'ospedale di Santiago insieme al console italiano Pascual Centrachio e al meccanico di Manca dello staff Ktm, Mauro Sant.
Alla 'Mutual di Seguridad', Manca è stato assistito dall'equipe di Ricardo Berla, il quale dopo l'intervento ha avuto un colloquio telefonico con la moglie del motociclista. Il medico ha confermato le condizioni critiche di Manca, sottolineando però che sia l'età (32 anni) sia le condizioni fisiche possono essere d'aiuto per superare la fase critica in cui si trova il motociclista.
Sembra che Luca sia caduto una prima volta al sesto chilometro, poi c'é stata la caduta e l'incidente grave al decimo chilometro. Per fortuna - ha sottolineato Ghiti - è stato subito soccorso da due piloti che erano dietro di lui, i quali hanno chiamato l'elicottero dell'organizzazione, arrivato quasi subito: dopo circa 6-7 minuti, anche perché l'incidente é avvenuto appunto subito dopo la partenza, non cioé in mezzo alle montagne dell'Atacama, dove tutto sarebbe stato più difficile".