Inverno, tempo di riflessioni, di scelte e pianificazioni, specie per i piloti e i “pistaioli” che cercano un mezzo usato, veloce e gustoso da guidare… ma a basso costo. Qualche consiglio su cosa cercare sul mercato | M. Temporali
Quando fuori è freddo, è bello pensare alla primavera, alle prime uscite in pista, per la quale sempre più gente dedica un mezzo “da battaglia” e di poche pretese economiche. Nell’arco degli anni di gare, dove ho guidato oltre 40 moto diverse l’una dall’altra, mi sono fatto un’idea tutta mia di cosa sarebbe interessante acquistare, valutando il rapporto divertimento/prezzo; un’idea che vorrei condividere con voi, accompagnandola con alcune riflessioni, sperando di potervi essere utile anche in piccolissima misura. Ecco alcune delle mie moto che oggi potrei consigliare… ma anche no:
LA 250 E’ LA MIGLIOR MOTO A 2 TEMPI
Ricordo con piacere la Suzuki RGV, ma anche l’”Aprilietta”, che aveva poi lo stesso motore. Con quelle versione trofeo facevi quasi i tempi delle 600. Ogni tanto il cilindro posteriore soffriva un po’, ma perché si andava tirati con la carburazione, altrimenti il motore non aveva mai nulla. Per chi vuole divertirsi in pista ancora oggi (o nelle gare in salita), spendendo una manciata di euro, la consiglio vivamente: non è complicata e costosa quanto una GP, ma leggera e veloce più di una moto moderna comune.
E poi si può sfruttare nei piccoli impianti come Castelletto di Branduzzo, Ottobiano, ecc., circuiti che funzionano tutti i giorni dell’anno e costano pochissimo.
L’HONDA CB 500 ERA SORPRENDENTE!
Ve la ricordate ? Nessuno ci scommetterebbe un quattrino, è brutta da guardare, tenuta insieme con quattro tubi di ferro e ha un motore bicilindrico che oggi non montano nemmeno gli scooteroni. Eppure da guidare era sbalorditiva, quella del trofeo: maneggevolissima, sempre a posto di assetto, rapidissima in percorrenza di curva. Facevi barba e capelli alle mille stradali, le passavi all’esterno. Oggi è una moto che, se si trova, ti pagano per portarla via. Ma io un pensiero barbaro lo farei alla mitica CB, per guidarla con tuta nera, casco monocolore, rigorosamente vissuti.
DUCATI 900 SS E KAWA ZX-R 750: LE PEGGIORI
Vi sto parlando di fine anni ’90 e delle moto con cui ho corso queste sono indubbiamente le peggiori. Il “duca” aveva un assetto di legno già di serie, con un cerchio posteriore col canale così stretto che se osavi piegare appoggiando il ginocchio a terra ti allungavi a pelle d’orso. Di bello aveva solo l’erogazione del motore, davvero formidabile. Il “kawa” invece era un cancello, sarà perché era completamente di serie: pesante nei cambi di direzione, paurosamente morbida di sospensioni e con un motore “morto”. Vinsi con entrambe le moto le gare a cui partecipai, ma non mi divertii.
TRIUMPH 675, EQUILIBRIO PERFETTO
E’ la 600 che mi è piaciuta di più in assoluto, la usai nel 2006 sul circuito di Pannoniaring. In quel week end corsi tre gare con tre moto diverse. Con lei non avevo problemi ad automatizzare i movimenti, a riorganizzare i parametri di guida scendendo dalle altre, perché tutto avveniva in modo sorprendentemente naturale. Si può correre con la moto di serie, senza nemmeno toccare l’assetto. La Chiave di Volta sta nel motore: il 3 cilindri ha la coppia di un grande bicilindrico, si guida sul velluto. Chi fosse interessato, può comprarla ad occhi bendati.
LE HONDA CBR 600, 900 E 1000, SONO TUTTA “ROBA BUONA”
Vanno bene, punto e stop. Soprattutto delle 600 trovi in giro un sacco di materiale (occhio che sia “regolare”!), quindi i prezzi sono davvero abbordabili. Ci si può divertire anche con un’”hondina” dei primi anni ’90, sono solo più lente ma hanno da sempre una ciclistica divina. Il 900 era un po’ troppo ingombrante, non era il massimo; il 954 era però meglio del 1000 del 2004, più stretta, agile, reattiva. Con Honda non conosci problemi e vai sul sicuro.
LA SUZUKI GSX-R1000 ERA LA PIU’ IMPEGNATIVA DI TUTTE
Una moto che guidavi in apnea, specie la versione 2001-2002. Quasi 170 cv, un telaio così così, l’anteriore sempre impennato e il posteriore che patinava. Era una brutta bestia, la moto che mi ha fatto sudare di più, che mi ha impaurito di più, però ci facevi i temponi. Se non si cerca il limite regala il bello del 1000, tanto tiro ai bassi e un motore sempre pronto. A parer mio, vi portate a casa un sacco di rischi e quintali di impegno. Se avete sempre sete di adrenalina, invece, fa sicuramente al caso vostro.
Me ne sono innamorato nel 2002, quando ho vinto al debutto, motivo per cui ho scelto di usarla anche nel 2003, 2006, 2007 e 2008 in una gara in salita. A parte quest’ultima, dove ho fatto ridere, le altre lo ho quasi vinte tutte. A Varano e Magione i record sono rimasti per alcuni anni. Nelle piste “grandi”, come Mugello e Misano, si arrivava a girare coi tempi delle 1000 supersportive. Le versioni Factory sono già pronte per la corsa. Telaio e ciclistica sono imbattibili e il motore ha una potenza gestibile per un umano. Si trovano in giro a poche migliaia di euro, così come anche la RSV 1000 carenata; sono moto eccezionali tutt’oggi e fra le naked penso sia seconda solo… alla nuova Tuono.
LA BUELL E’ L’AFFARE DEL MOMENTO PER CHI CERCA L’ALTERNATIVA
La chiusura (provvisoria, si spera…) di Buell ha permesso a molti appassionati di trovare le 1125, nuove di zecca, a prezzi bassissimi. Confronto ai “ducatoni”, per parlare di bicilindrici, non ha niente da perdere in pista; feci 4 podi in 4 gare a cui partecipai, nel 2008, confrontandomi anche coi 4 cilindri giapponesi. Come l’Aprilia, è un mezzo sfruttabilissimo per noi gente normale, che andiamo più forte che con 180 cv incacchiati sotto al sedere.
A questo punto a voi la parola, con le vostre moto, le vostre idee, le vostre esperienze.
Max Temporali risponde:
Ciao Alessandro200958,
per rispondere alla tua domanda le Yamaha le ho guidate, ma si tratta del piccolo monocilindrico SZR 660 (con cui vinsi il monomarca nel '96) e la Thundercat 600, con cui disputai sia l'italiano Supersport che una gara di Trofeo ad essa dedicato. Sono motociclette talmente superate, concettualmente, che non ha senso consigliarle il giorno d'oggi. Nella mia rubrica ho citato solo le moto che ho guidato in gara e che in qualche maniera restano "buone" anche oggi, nonostante l'età.
Già che ci sono ti invito ad andare tranquillo sulla scelta della R6, a partire dalla prima serie a carburatori.
Buona ricerca.
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