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Palazzo della Gran Guardia, a Verona, ha ospitato la presentazione dell'Anteprima Mondiale dell'Africa Eco Race 2020. Jean Louis Schlesser, istrione della serata, grande campione automobilistico e da dieci anni patron di AER, ha introdotto le tante novità in programma. “Le presentazioni saranno solo due – ha esordito Jean Louis – questa, oggi, in Italia e poi un'altra a Montecarlo il 21 giugno".
Da Montecarlo arriva la prima novità: “Lo Stars'N'Bars – famosissimo locale del Principato ben noto per la sua collezione di cimeli di tutti gli sport motoristici – ha deciso che vuole giocare un ruolo più importante nella nostra gara. Per questo la tradizionale partenza non avverrà più domenica mattina, bensì sabato sera, 4 gennaio, in notturna, con un convoglio che passeggerà lungo le vie di Montecarlo per poi tornare al punto di partenza".
Dopo aver respirato un po' del glamour monegasco si torna subito a parlare di gara e della categoria riservata alle SSV, ovvero la Xtreme Race: “Si tratta di una categoria di veicoli in forte crescita, e abbiamo voluto tender loro una mano creando una classifica apposita, un vero trofeo, e un regolamento aperto che tenga conto delle loro esigenze”.
La vera bomba Jean Louis la tiene per il finale di serata: “Sapete tutti che nel 2020 la AER sarà la prima prova della Coppa del Mondo FIA Rallyes Tout Terrain, ma al momento sono in trattativa con la Federazione. Non voglio che la nostra gara perda la sua natura, non voglio che si creino comportamenti diversi verso gli ufficiali, non voglio che i team più blasonati soppiantino i privati”. Schlesser ha presentato alla Fia una serie di richieste davvero rivoluzionarie: piloti prioritari primi solo nell'ordine di partenza della prima tappa, e poi mescolati insieme agli altri a seconda della posizione di arrivo a fine tappa in tutte le altre partenze. Regolamenti e trattamenti identici per tutti gli equipaggi in gara: “Non voglio che, come accade in altre competizioni, si crei una frattura fra i team in gara. L'Africa Eco Race è nata con uno scopo ben preciso di umanità, convivialità, amicizia e solidarietà e non voglio perdere nessuna di queste nostre caratteristiche”, ed è a questo punto che il francese sgancia la bomba: “Se la Fia accetterà queste nostre richieste, e sarebbe la prima volta che un organizzatore riesce ad ottenere tutto questo, bene, altrimenti rifiuteremo garbatamente la validità per la Coppa del Mondo e non faremo parte del loro calendario 2020”.
Parlando ancora della gara, sono stati annunciati nuovi bivacchi, per esempio in Marocco, e almeno un paio di nuove tappe in Mauritania: “Ma non posso dirvi di più perché stiamo ancora lavorando su molti aspetti organizzativi e non”. E in fine non è stato trascurato neppure l'aspetto Eco della gara africana: “Quando dieci anni fa proposi di aggiungere la parola Eco alla nostra gara mi attaccarono tutti: colleghi, piloti, amici, giornalisti, persino il mio staff. Mi dissero che ero un pazzo, perché lo sport motoristico non può convivere con l'ecologia. Oggi si sono tutti ricreduti e hanno capito che stavo solo precorrendo i tempi. "Eco" per noi ha un significato importante, e da quest'anno saremo affiancati nella nostra organizzazione dall'associazione Amade Mondiale, fondata dalla Principessa Grace di Monaco nel 1963”.
Una parte delle quote di iscrizione di ogni pilota, di ogni equipaggio assistenza, di ogni persona presente alla gara, e una parte degli introiti che arrivano dagli sponsor, sarà devoluta a questa grandissima OnLus che si dedica alla protezione dell'infanzia in tutto il mondo.
Sul palco sono poi saliti Franco Picco, corrispondente italiano insieme ad MBE per la gara, Alessandro Botturi, vincitore dell'edizione 2019, Stefano Rossi – in gara con la sua Nissan Patrol nelle ultime due edizioni – e Paolo Caprioni, paladino delle bicilindriche.
Un brindisi alla dodicesima edizione della competizione, che partendo da Montecarlo attraverserà poi Marocco, Mauritania e Senegal fino a concludersi sulle rive del Lago Rosa, dal 5 al 19 gennaio, ha concluso la bellissima serata veronese.