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Un luogo non inquinato dove, sotto le insegne della UEM si correrà una gara ricca di interessi tecnico-agonistici per l'enduro azzurro. Una gara ricca di speranze anche alla luce dei risultati ottenuti dai colori italiani nel 2009 con il Titolo Continentale a Squadre vinto per il secondo anno consecutivo dalla formazione del Daihatsu Terios Team e dai titoli dei giovanissimi Nicolas Pellegrinelli e Simone Poloni, oltre ai due titoli di vice campione di Alessio Paoli e Alex Zanni.
“Quest'anno abbiamo voluto investire sul campionato europeo che seguiremo con maggiore costanza rispetto al mondiale ed anche i giovani del Team Italia avranno la possibilità di fare esperienza e crescere maggiormente. L'enduro non è una disciplina semplice; l'introduzione di nuove tipologie di prove speciali ha cambiato completamente il modo di interpretare le varie gare” – spiega Franco Gualdi, coordinatore e responsabile dell'enduro azzurro - “I nostri piloti devono tecnicamente preparare ogni gara tenendo presente aspetti molteplici; non si tratta più di considerare la morfologia del terreno del percorso o il fondo delle speciali, le altitudini, il clima, ecc. L’enduro, infatti, si è evoluto ed occorre lavorare senza sosta sia tecnicamente, sia atleticamente".
In questo contesto umano ed agonistico c’è, una bella Italia. La circonda un senso di grande rispetto. L’enduro da oltre trent’anni ha sempre portato in giro per il mondo un’Italia certamente superiore al livello di molte altre specialità sportive; lo confermano i mondiali vinti dai piloti in maglia azzurra: 19 titoli piloti in otto differenti cilindrate, 14 Trofei Mondiali e 13 Trofei Junior a squadre, oltre cinquanta titoli europei, hanno parlato italiano. Speriamo che questo filone si allunghi e si arricchisca in questo campionato europeo di nuovi risultati prestigiosi.