Prima tappa: Cairo-Baharia

Prima tappa: Cairo-Baharia
4 ottobre 2006
PRIMA TAPPA: CAIRO - BAHARIA TRASFERIMENTO: Km 58,63 PROVA SPECIALE: Km 340,13 TOTALE: Km 398,76 LA TAPPA Il primo SS parte a 60 Km dal Cairo sulla strada delle oasi e, fino al CP5, si rimane a nord della strada Cairo Baharija. La partenza è nei pressi di un piccolo vialetto alberato in un’hammada di pietrisco scuro polveroso. Il tratto che va dallo start al CP1 (km 60,12) si svolge su di una pista veloce ben marcata con alcune ondulazioni, contornata da giganteschi tronchi d’albero pietrificati, alcuni dei quali in perfette condizioni. A metà di questo primo settore, intorno al km 32, alcuni piccoli scavalcamenti di dune servono come riscaldamento a quello che ci aspetterà nelle tappe dei giorni seguenti. Nel tratto compreso tra il CP1 e il CP2 (punto di assistenza km 100,33), il fondo ed il paesaggio non variano molto, ma di tanto in tanto la pista si fa più sabbiosa. Quindi per circa 40 Km si percorre con CAP 250 una pista scorrevole verso la duna Ghard el Rammak che va attraversata subito dopo il CP3 (km 143,01), e quindi costeggiata, in un primo tempo in direzione SE quindi SW. La pista si fa più impegnativa e, avvicinandosi al CP4 al km 232,24,, lentamente passa in grandi ouadi sabbiosi in discesa contornati da piccole collinette di pietra erose ed inglobate qua e là da dune sabbiose dai colori vivaci, non mancano alcuni tratti di fesh-fesh con spettacolari passaggi tra dune. Al CP5 (km 268,46) il paesaggio cambia nuovamente trasformandosi in una pista sassosa che si affaccia su di una discesa ripida dalla quale si può ammirare Baharija dall’alto. Si scende su una vecchia pista con alcuni tornanti e quindi si costeggiano i giardini verdi dell’oasi fiancheggiando la grande falesia. Le tracce sono molte ed in tutte le direzioni, il fondo si fa lentamente sabbioso e molto veloce. Si contorna la vegetazione dell’oasi da Sud e, costeggiando piccoli villaggi di agricoltori, si raggiunge una pista sabbiosa che ci porta all’attraversamento della strada Baharija – Farafra al km 328,67. Proseguendo su di un fondo nerastro e sconnesso, si costeggiano ancora alcune barcane di sabbia molto chiara e, puntando nell’ultimo tratto verso NE, costeggiamo ora la grande falesia a nord dell’oasi per trovare l’arrivo nei pressi della nuova strada per Siwa. Il bivacco è poco distante su di un plateau sabbioso. Podio 100% spagnolo a Baharia Prima tappa del Total Pharaons 2006 e si è entrati già nel vivo con le prime sorprese. Tra le moto vince Jordi Viladoms, mentre Casteu rimane attardato per un problema di benzina. Tra le auto la vittoria è del russo Sergey Shmakov davanti al debuttante Ivan Muller e alle due BMW di Nobre e Monterde. BAHARIA – La Sfinge di Giza, illuminata dalla prima luce del mattino, come da nove anni a questa parte ha fatto da incomparabile sfondo alla partenza del Total Pharaons International Cross Country rally. Per prime le 73 moto al via, seguite dalle 22 auto e dai 7 camion. Nonostante si trattasse della prima tappa non è stata certo una passeggiata e non sono mancati neppure i colpi di scena. Tra le moto la vittoria è andata a Jordi Viladoms, giovane promessa della prolifica scuola catalana che gara dopo gara sta sempre più prendendo le misure con la guida nel deserto, dopo un passato nel motocross. Il “portatore d’acqua” si è permesso di precedere il suo “protetto”, sua maestà Marc Coma, di un secondo, mentre stupefacente appare il terzo posto di Victor Rivera, ottenuto in sella alla “piccola” Rieju 450, moto costruita su base Yamaha dal suo tecnico e scopritore Fernando Prades. Victor ha addirittura preceduto le KTM 660 del cileno Carlo De Gavardo, del norvegese Pal Anders Ullevalseter e del brasiliano Jean De Azevedo, mentre al settimo posto ha concluso il velocissimo cileno Francisco “Chaleco” Lopez, secondo della classe 450 nonostante abbia guidato con prudenza tra il CP1 e il CP2, in seguito alla rottura della marmitta della sua Honda. Dietro al cileno troviamo i primi italiani, capitanati da Oscar Polli (KTM), terzo della classe 450, Marco Borsi (KTM), Matteo Graziani (KTM) e il debuttante Sergio Calvi (KTM). Dicevamo delle sorprese di questa prima tappa: David Casteu, il leader del Mondiale cui basterebbe un terzo posto qui in Egitto per aggiudicarsi il titolo, è terminato solo diciannovesimo con un’ora e diciannove minuti di distacco da Viladoms. Un problema alla pompa della benzina lo ha costretto a fermarsi più volte e a chiedere aiuto ai piloti che sopraggiungevano. E’ incredibile la solidarietà che esiste tra i motociclisti, moltissimi piloti si sono infatti fermati a dare benzina al francese per farlo riuscire ad arrivare al traguardo. Ora la gara di David si fa in salita, ma certamente nelle prossime tappe lo vedremo all’attacco. Tra le auto ci si aspettava la prima vittoria delle BMW, invece è stato il russo Sergey Shmakov (Buggy Zil) a dominare. Il pilota dell’attrezzatissimo team Moscow-Zil ha preceduto di 13’30’’ il prototipo Pickup Dessuode di Yvan Muller, il “re” del ghiaccio oltre che ufficiale Seat nel WTCC, alla prima apparizione in un rally tout terrain. Il francese ha iniziato la tappa con prudenza, per prendere le misure con il deserto, poi è andato via via incrementando la velocità fino ad ottenere l’ottima piazza d’onore. Ha preceduto le due BMW X5 di Paulo Nobre e Josè Luis Monterde, con il secondo attardato da un doppio problema all’albero di trasmissione posteriore che gli ha fatto perdere oltre un quarto d’ora per la sostituzione. Da segnalare il sesto posto dei gemelli De Lorenzo (Mitsubishi), seguiti a ruota da Prisca Taruffi, “navigata” da Franco Picco (Nissan). Nella categoria T2 la vittoria è andata ai fratelli Totani (Mitsubishi) che hanno vinto questa prima tappa davanti alla Mercedes ML di Jean-Pascal Besson e alla Nissan Pathfinder di Laurent Rosso. Christian Lavieille, leader della Coppa del Mondo, è rimasto attardato per problemi elettrici e al cambio. Tra i camion vittoria quasi scontata per Giacomo Vismara (Iveco) che è oltretutto terminato undicesimo nella classifica cumulativa auto/camion.
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