Quarta tappa

Quarta tappa
4 ottobre 2007
QUARTA TAPPA: SIWA - SIWA PROVA SPECIALE: Km 347,61 TOTALE: Km 347,61 LA TAPPA La tappa dove gli audaci che andranno dritti al CAP potranno fare la differenza rispetto a quelli che sceglieranno di restare sulle tracce o di contornare i punti più difficili! L’inizio della tappa fino al CP2 (km 115) è un’alternanza di grandi dune e valli sabbiose molto rapide dove la velocità sarà piuttosto elevata. In seguito l’alternanza sarà tra piane di sabbia ondulate e lunghi passaggi di fesh-fesh, che potranno sorprendere i meno attenti. Si ritroverà qualche montagna prima di infilarsi in un grande canyon sempre su fondo sabbioso e fesh-fesh. Si continuerà fino al CP3 (km202) su una piana saltellante. Dal CP3 al CP4 (km264), qualche piccolo plateau pietroso e da trial farà abbassare il ritmo e aiuterà ancor più ad apprezzare la comodità della sabbia! Dal CP4 al CP5, ancora e sempre dune, ma attenzione ai gradini in discesa e alle poche dune cassées che incontrerete. Poi dal CP5 all’arrivo ci saranno dune più piccole che costeggeranno i giardini di Siwa a conclusione della tappa. Attenzione in quest’ultima parte a non stare troppo vicini ai giardini, sempre sinonimo di lavori, vegetazione e a volte popolazione. Coma e Lavieille controllano Ancora una tappa tutta sabbia, la quarta del Pharaons 2007, una boucle con partenza e arrivo alla magica oasi di Siwa. Dune e caldo l’hanno fatta da padroni, come Marc Coma e Christian Lavieille restano padroni della classifica generale. La tappa di oggi è stata vinta da Jordi Viladoms tra le moto e da Krysztof Holowczyc tra le auto, con i due leader della generale che hanno controllato la situazione. SIWA – L’oasi di Siwa apre le porte del Grande Mare di Sabbia: dune a perdita d’occhio modellate dal vento fanno risaltare ancor più il verde dell’oasi dell’Oracolo di Ammone. Proprio la sabbia, accompagnata dalla più calda giornata di questo 10° Total Pharaons Rally, sono stati i protagonisti di una bellissima tappa che, per quanto riguarda le prime posizioni, non ha riservato grosse sorprese. Dune vuol dire anche navigazione difficile, molto spesso seguendo solo un CAP (direzione bussola) e la cosa ha creato problemi a molti che si sono trovati ad incrociare le tracce della tappa di ieri, seguendole e sbagliando quindi strada. Tra le moto toccava a Francisco Lopez (Honda 450-Anabas), vincitore ieri, aprire la strada. Quando è stato ripreso da Marc Coma e Jordi Viladoms (KTM/Repsol), il cileno si è accodato ed è stato l’unico a mantenere il ritmo dei due battistrada, un vero fenomeno dato che guida una 450 dalla potenza nettamente inferiore. Il trio ha guidato in scioltezza, spingendo di tanto in tanto per evitare che al gruppo si riagganciasse anche Pal Anders Ullevalseter. Viladoms ha così vinto la tappa davanti al suo “capitano”. Quarto di tappa dietro ad Ullevalseter, Lopez può ancora ambire al podio finale, mentre vive con tutta tranquillità la sua posizione di leader della classe 450. Matteo Graziani (KTM-Il Team), arrivato al traguardo assieme ad Ullevalseter, è quinto a meno di 5 minuti da Viladoms ed occupa la stessa posizione in generale. Anche oggi ha preceduto Oscar Polli (KTM-Ecobike) ed Antonio Colombo (Beta-Dirt Racing), anche se quest’ultimo potrebbe venire penalizzato per un mancato timbro. Partiti davanti questa mattina con un vantaggio di quasi un’ora sul più diretto inseguitore, Christian Laveille et François Borsotto (Nissan Pickup Dessoude) hanno affrontato la tappa con tutta tranquillità, decidendo di fare qualche prova in vista della Dakar con una fermata al punto di assistenza. Tutto a beneficio di Krzysztof Holowzcyc et Jean-Marc Fortin (Nissan Pickup Overdrive) che, malgrado un piccolo errore di navigazione all’inizio della tappa, hanno ripreso il duo francese a meno di cento chilometri dall’arrivo, vincendo la tappa e riprendendodi il secondo posto in classifica generale. Immediatamente alle spalle delle due Nissan i Bowler Wildcat di Patrick Sireyjol e di Jérôme Pélichet proseguno il loro duello personale, concludendo davanti al Chevrolet Pickup di Carlo De Gavardo e Jean Brucy (curato da Guido Toni), anche oggi alle prese con problemi al cambio. Sesti di tappa con il buggy uscito dall’”atelier” del leggendario Hervé Cotel, gli egiziani Abou Youssef et Mahmoud Ezzeldin si sono installati in maniera stabile in quinta posizione nella generale, l’obiattivo che si erano posti alla partenza dalle priramidi.
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