Sidecar da corsa, la vita del passeggero

Continua il nostro viaggio nell'affascinante mondo dei sidecar. Dopo l'analisi tecnica vi mostriamo e raccontiamo cosa significhi fare il passeggero, in gergo “scimmia”. Nel video potrete anche capire come si guida...
12 aprile 2016

Correva il 1982 e in braccio alla mamma, un po' impauriti (per il frastuono) ma già terribilmente e irrimediabilmente estasiati, ammiravamo lo sprezzo del pericolo di due uomini sdraiati su strani oggetti carenati a motore. Missili a tre ruote che “suonavano” come una moto ma che sfrecciavano su per quelle curve, veloci e piatti come un auto.

Ballabio-Pian dei Resinelli si chiamava quella gara in salita. In quel luogo, su quella curva, si accese la scintilla della passione per i motori, e nello specifico per i sidecar. Un pilota e il suo compagno che si lanciano assieme a tutta velocità, spinti da una comune passione. La vita dell'uno, nelle mani dell'altro e viceversa. Una complicità, un affiatamento senza eguali. Da allora quelle due vite unite hanno sempre avuto per noi un nonsoché di magico.

Un pilota e il suo compagno che si lanciano assieme a tutta velocità, spinti da una comune passione. La vita dell'uno, nelle mani dell'altro e viceversa

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Poi, tanti anni dopo, il coronamento del sogno: una gara a bordo di un sidecar lungo. Una delle esperienze più forti della vita. Scoprimmo allora che non esiste attività motociclistica più emozionatamente adrenalinica. Un vero tripudio di movimento e dinamica. Non fatevi ingannare dal fatto che abbia tre ruote. Lo sfiorare l'asfalto è una condizione costante e il movimento del corpo, nei suoi continui spostamenti (per permettere al side di proseguire la sua marcia) si esprime nella sua purezza. E' un po' come volare. Ogni muscolo, tendine, legamento, osso, è in movimento, in tensione.

Oggi, abbiamo pensato di ripetere per voi l'esperienza, armati di go-pro e microfoni. Volevamo condividere questa esperienza, a bordo di un side LCR – Suzuki. Vi descriveremo come si deve comportare il pilota, ma soprattutto cosa significhi fare la “scimmia”, ovvero il passeggero. State ben attenti, seguite il filo del discorso. Sì perché forse quest'anno alcuni team del trofeo italiano offriranno a tutti la possibilità di fare qualche giro a bordo. Un'idea volta a riavvicinare il pubblico a questa disciplina e restituirle il giusto risalto mediatico.

Però, prima di tutto, un consiglio. Se mai riuscirete a salire su un side, preparatevi a un'accelerazione devastante. E' forse questa la cosa che sconvolge di più. Non è quella tipica di una moto con a bordo due persone ma è quella di un mezzo con 200 cavalli, un peso di circa 240 chili, ma soprattutto la capacità di trasmettere a terra quasi tutta la potenza. Sì perché un side non impenna e trasferisce al suolo quasi tutta la potenza grazie a uno pneumatico largo quanto quello di un auto. Tradotto: l'accelerazione è praticamente quella di un aereo da caccia!

Mai mollare la presa!

Tu chiamale, se vuoi, emozioni, disse un certo Lucio... ma a bordo di un sidecar la mente ti si affolla di termini ed esclamazioni che vanno ben oltre le emozioni. Su un side il fiato viene mozzato di netto. A cosa è paragonabile? Difficile dirlo... Provate ad andare a “tutta” con un casco jet spalancando la bocca... ecco, forse quello potrebbe togliervi il fiato tanto quanto un sidecar dopo qualche giro.

Questi oggetti a tre ruote sono senza paura di smentita degli “amplificatori” di emozioni. Tutto, a bordo, è ingigantito: frenata, accelerazione, ripresa, tenuta. Bastano pochi metri per capire di essere seduti su un “toro meccanico” il cui comando è in mano a un sadico che per di più si è svegliato con la luna storta. Abbiamo reso l'idea? La prima volta che salirete su un carrozzino comprenderete che esiste una terza dimensione, che non c'è limite alla paura, quella buona, quella adrenalinica. Questo è il regno dell'estremo, la fantasilandia delle emozioni forti.

L'importanza dell'abbigliamento e della posizione

Prima di salire su un side bisogna curare l'abbigliamento. Quando si sale, poi, la posizione. Andiamo con ordine, capitolo abbigliamento. Per fare qualche giro potete usare anche la tuta e gli stivali che utilizzate in moto, ma dovete sapere che se l'intento è quello di provare seriamente, allora dovrete munirvi di una tuta con protezioni morbide, quelle tipo motard per intenderci e utilizzare stivaletti in pelle, senza protezioni esterne. Più sarete mobili e a vostro agio, indossando capi morbidi, e più riuscirete a godervi il giro in giostra.

Discorso posizione. La prima regola, di vitale importanza, è quella di tenere la maniglia principale con la mano sinistra e non abbandonare mai la presa. Mai, qualsiasi movimento o spostamento farete, a destra o a sinistra. Altra cosa vietata? Incrociare le mani sulla maniglia principale. Poi, se avrete modo di guardare qualche sidecar da vicino, vedrete che ogni passeggero personalizza il proprio carrozzino modificando le prese e gli appigli, ma tutti hanno questa famosa maniglia centrale orizzontale. Ovviamente quale è lo scopo di un passeggero? Dare motricità alla ruota in partenza e nelle curve a favore e bilanciare il peso nelle curve a sfavore. Tradotto: in partenza il passeggero si butta con tutto il peso sulla carenatura che sovrasta la ruota posteriore di trazione. Posizione simile anche per le curve a favore con il braccio che va ad allungarsi finchè la mano destra prende l'appiglio ricavato nella carenatura. Spostandovi sul lato opposto, invece, dovrete uscire con il bacino (non con la testa o il tronco come in moto).

E con le mani? La mano sinistra, come detto, terrà stretto la maniglia principale e quella destra si terrà alla maniglia ricavata sul pavimento del carrozzino. Raccomandazione: mai tenersi invece sul fondo del carrozzino perché se il vostro pilota taglierà su qualche cordolo, le vostre dita potrebbero correre un serio pericolo.

Infine, capitolo staccata. Il segreto per uscirne vivi e non essere sbalzati (vi garantiamo che la possibilità è molto reale quando si frena a meno di 100 metri dalla curva), è quello di ancorare il collo dei piedi al carrozzino, così da scaricare in quel punto la forza. Ci si tiene con le braccia, ma la maggior forza viene scaricata sui piedi che vi tratterranno al carrozzino.

Ecco, questo è quello che vi serve sapere per poter fare qualche giro a ritmo “blando” a bordo di un sidecar. Come rookie, vi sarà impossibile pensare di girare forte. In ogni caso, armatevi di temerarietà, sangue freddo e resistenza all'acido lattico... Good luck e, se volete, chiamatele emozioni.

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