Speciale Sei Giorni: Intervista a Maurizio Micheluz

Speciale Sei Giorni: Intervista a Maurizio Micheluz
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Abbiamo intervistato Micheluz, capitano della spedizione azzurra alla sei giorni. Il campione europeo 2012 E3, incoronato per la seconda volta a metà agosto, ci racconta le sue aspettative per questa sua ottava avventura
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18 settembre 2012


L'ultimo mese è stato bello pieno per Maurizio Micheluz – campione europeo 2012 E3 a metà agosto, per la seconda volta – ed organizzatore ad Aviano della penultima prova di Campionato Under/Senior. 29 anni, di Aviano, in provincia di Pordenone, Maurizio è un po' stanco e nell'ultima settimana, prima di partire, ha tentato di riposarsi un po'. «Sono stanco in effetti- dice Maurizio - perchè da quando sono tornato dall'Europeo non ho avuto grandi momenti di relax. Prima eravamo stati in vacanza quest'anno, pochi giorni, in Francia dai suoceri a Perpignan, e poi dopo l'Europeo ho preparato la gara – ero parte fondamentale nell'organizzazione».
 

L'intervista al capitano Micheluz


E a fine gara c'è stata la due giorni di ritiro con la Nazionale
«Diciamo che è stata una settimana intensa e in più gli allenamenti con la Nazionale, con questo caldo fuori stagione, le prove speciali belle scavate dalla gara precedente, sì, direi un bell'allenamento in vista della Sei Giorni. Poi ho preparato un po' di cose prima di partire, non era nei progetti del team e quindi devo darmi un po' da fare».
 

Come sarebbe a dire, vuoi dirmi che la convocazione è stata una sorpresa? Te l'aspettavi, no?
«Sì, bè, diciamo che me l'aspettavo, e la speravo anche. Sono contento di poter far parte della nazionale anche quest'anno».
 

Quante ne hai già fatte di Sei Giorni?
«Ne ho già fatte 7 e quindi questa sarà l'ottava. Infatti, in virtù di questo, mi hanno nominato Capitano».
 

Ehi, bene, congratulazioni e cosa fa il Capitano in una squadra alla Sei Giorni? Di diverso dagli altri intendo
«Mah, niente - risponde sorridendo - diciamo che si assume un po' di beghe in più. Alla fine non cambia nulla, è una formalità, siamo tutti trattati nello stesso modo».
 

Non devi sbrigare formalità? Consegnare gagliardetti a centro campo?
Maurizio ride «Sì, è un discorso di formalità, più o meno. Comunque è un onore in più».
 

La Francia è la Nazione più forte, obiettivamente, e contro il loro strapotere si potrà far poco, però è inutile sperare in formidabili exploit

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Bene, ora dimmi come la vedi 'sta Sei Giorni?
«Mah, la vedo dura. In Germania non sono terreni troppo congeniali – non dovrebbero – ma dipende sempre da come un pilota si può adattare. La Francia è la Nazione più forte, obiettivamente, e contro il loro strapotere si potrà far poco, però è inutile sperare in formidabili exploit, però si tratta sempre di una sei giorni e non è mai detta l'ultima parola. Quello che vince è la squadra e non il singolo pilota e quindi, vediamo».
 

Come parte questa squadra?
«Direi che il morale è buono, siamo venuti ad Aviano per fare gruppo e direi che l'obiettivo è stato raggiunto. Direi che andiamo su per fare del nostro meglio e quella è la cosa fondamentale».
 

Il risultato dello scorso anno pesa come un macigno sulla nostra nazionale...
«Bè sai, è chiaro che l'undicesimo posto è stato condizionato da due ritiri, il mio e quello di Salvini e anche se gli altri fossero andati fortissimo non si sarebbe riusciti a recuperare».
 

Un po' come una partita di calcio con 11 giocatori contro 9?
«Esatto, anche meno forse ! - E ridacchiamo -Perchè comunque quando un pilota prende la forfettaria sai che uno lo puoi ancora scartare, ma quando accade qualcosa ad un secondo pilota, allora quello lo perdi. E comunque andare in Finlandia, pensando di battere i finlandesi sul terreno di casa era già un'impresa - sarebbe stata un'impresa epica – ma io non la vedo come una gran disfatta. Bisogna essere obiettivi, la nostra capacità era quella di poter lottare per il podio».
 

E la capacità della squadra di quest'anno, qual'è?
«Bah, direi che comunque quest'anno se riusciamo a salire sul podio sarà un buon risultato, certo dobbiamo sempre sperare che tutto fili liscio ed essere in grado di poter dare il meglio di noi».
 

Spiegami una cosa, in una Sei Giorni ogni singolo pilota quanto tempo passa a studiare e leggere le classifiche?
«Ah bè, sempre! Ogni pilota vuole sapere prima di tutto il suo risultato - ed è quello a cui tiene di più - e poi quello che fa la squadra, che è la motivazione principale per cui andiamo su. Le strategie si facevano una volta quando le classifiche erano fatte con i distacchi nelle singole classi. Adesso invece vengono assommate le speciali e quindi ognuno dà il meglio che può, bisogna andare dentro in ps e dare il meglio di sé».
 

In caso di pioggia, tu come te la cavi?
«Bè, non sono un fenomeno però correrò con il 250 4 T nella E1 e quindi la moto si presta».
 

Nella vita di gruppo che tipo sei? Uno che dà consigli?
«Non mi sento un leader, però penso di essere. - piccola pausa - non lo so lascio giudicare agli altri».
 

Maurizio Micheluz
Maurizio Micheluz

Ci sono diversi giovani quest'anno con voi, ti chiedono consigli?
«Bè qualcosa ogni tanto mi chiedono, un po' di esperienza ce l'ho e quindi spero, penso».
 

Tu sei molto introverso, vero? Da buon friulano
Ride prima di rispondere facendo sì con la testa «Non mi piace dar fastidio a nessuno, sto un po' sulle mie».
 

Chi è il più espansivo?
«Salvini. Lui è abbastanza esuberante ed anche Martini. Sono tutti bravi ragazzi».
 

Che ne pensi di quelli che non ci sono, dei piloti che non sono venuti ?
«Quest'anno mancano alcuni piloti, è vero, ma se hanno preferito non venire, è una scelta loro, o del team. Penso che se un pilota preferisce non venire è meglio che stia a casa piuttosto che venire contro voglia. Il pilota deve venire qui per dare il meglio di sè e la nostra è la squadra migliore che si poteva mettere in campo».
 

Gli avversari da battere? Su cui concentrarsi?
«La Francia, senza ombra di dubbio, la Spagna ed anche i padroni di casa che vanno sempre tenuti d'occhio perchè la Germania ha alcuni buoni elementi che possono fare bene a casa loro».
 

Tu hai già dimostrato con l'Europeo che sei in ottima forma, ma mentalmente Sei giorni sono tanti?
«Sicuramente, sei giorni sono davvero tanti..snervanti sotto ogni punto di vista, mentale e fisico».
 

Pronostico sull'Italia, così a bruciapelo
«Direi che possiamo arrivare ad un secondo posto, sperando sempre di raggiungere il massimo risultato ma l'obiettivo, senza dover sognare, potrebbe essere quello».
 

La patente l'hai presa con te ?
«Non me l'hanno mai ritirata ! E quindi ce l'ho».
 

Fattene una con un altro nome, di ricambio
Ridacchiando mi risponde «ci penserò !».


Elisabetta Caracciolo