Sui Colli Euganei è caccia all'Enduro
La denuncia arriva con
un Tweet dal campione di Enduro Alex Salvini: nel padovano circolano volantini che sanno tanto di
caccia alle streghe. Invitano infatti a fotografare (o filmare) col telefonino gli enduristi per poi denunciarli, mandando una mail all'indirizzo
[email protected]
Riportiamo anche noi l'indirizzo e-mail per esteso, visto che lo stesso è reso di dominio pubblico col volantinaggio.
Lo facciamo
non per dare seguito alla denuncia, che non condividiamo nella forma e tantomeno nella sostanza, quanto per
allertare gli enduristi veneti sulla dissennata caccia al colpevole che li vede loro malgrado protagonisti. Anzi, forse potranno scrivere ai furbi autori del volantino cosa pensano della loro iniziativa.
Noi la pensiamo esattamente come Alex (vedi sotto il suo Tweet dell'8 maggio): con tutti i problemi che abbiamo, non ci sembra proprio il caso di prendersela con chi fa uno sport all'aria aperta.
Ci manca solo lo pseudo ambientalista di turno che si piazza in mulattiera per filmare le moto da enduro. Sarebbe veramente l'ennesima mazzata a
uno sport che ha dato prestigio al nostro Paese e creato posti di lavoro nelle aziende del settore.
Non è la prima volta che l'Enduro finisce sotto accusa da parte degli ambientalisti e dei loro amici.
Nel 2012 ci pensò il presidente del Cai di Bergamo, Piermario Marcolin, a scagliarsi con forza contro i Comuni di Foppolo, Valleve, Carona e Branzi, rei di aver concesso le autorizzazioni per lo svolgimento delle
Valli bergamasche revival. Secondo Marcolin le moto avrebbero devastato trenta chilometri di mulattiere e sentieri.
Tutte balle, il percorso fu ripristinato nei giorni seguenti dagli organizzatori e il manto erboso è presto ricresciuto là dove passarono le moto. Senza contare i benefici per il settore turistico, che ricevette una boccata d'ossigeno nel mese di settembre.
Il volantino di oggi dimostra che non c'è davvero limite alla stupidità.
Gli enduristi però hanno un'arma di difesa: rispettare le regole, che vogliono
dire targa originale, moto assicurata e nessun transito sulle proprietà private o nei parchi naturali dove questo sia vietato.
E
rispetto degli altri escursionisti: rallentate e fermatevi, spegnendo il motore, quando li incrociate.
In questo modo gli inquisitori torneranno a casa con la memoria dei loro telefonini vuota.