Supercross. Sorprendente Reed ad Anaheim II

Supercross. Sorprendente Reed ad Anaheim II
La gara che ha ufficializzato il quarantennale del Supercross Usa ha riportato alla ribalta l’australiano che non vinceva della 2012; secondo Roczen passato in testa al campionato. A Seely la 250 | M. Zanzani, Anaheim
20 gennaio 2014

 

I tweet del pubblico che sul megaschermo in diretta davano vincente James Stewart davanti di un soffio a Ryan Villopoto, sono stati smentiti dalla sorprendente affermazione dell’affamato Chad Reed che da troppo tempo si sentiva a digiuno di vittorie. Scelta la Kawasaki per quella che si avvia ad essere ad una delle sue ultime stagioni della sua lunga carriera dopo un anno amaro in sella alla Honda, il 22enne australiano di Kurri Kurri due volte campione Supercross ha centrato il gradino più alto del podio con una grintosa condotta di gara in cui ha sfruttato gli errori dei suoi avversari diventando il terzo protagonista del campionato che aveva già visto nei due appuntamenti precedenti altrettanti vincitori.
 

«Una modifica al sistema di partenza e il fatto di crederci di più oggi mi hanno fatto fare la differenza– ha spiegato Reed, proprietario della squadra con cui corre – con la CRF che avevo lo scorso anno era più difficile partire mentre quest’anno è un altro pianeta e il risultato si è subito visto. I primi giri sono stati difficili, il fondo era scivoloso e c’era molto traffico. Ho cercato di fare la mia gara cercando un buon ritmo per mantenermi in scia dei miei avversari senza prendere troppi rischi, poi loro hanno sbagliato e alla fine anche Stewart ha ceduto. E’ stata una bella soddisfazione perché era da due anni che aspettavo questo momento, venuto oltretutto in una pista orribile.

Reed: Detesto i circuiti che ci propongono in questi anni, dove non si fa altro che viaggiare sempre in seconda o terza con la manetta spalancata

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Detesto i circuiti che ci propongono in questi anni, dove non si fa altro che viaggiare sempre in seconda o terza con la manetta spalancata
. Una volta le piste erano più tecniche, dovevi essere assolutamente preciso e si faceva di più la differenza, ora si gira in 50 secondi contro il minuto e 10 di una decina di anni fa e non è la perché le moto sono migliori. La volta scorsa qui a Anaheim mentre facevo il giro a piedi con l’ex campione degli anni ’80 Mark Barnett ora specializzato nella realizzazione di tracciati SX mi diceva che la pista era un inferno e gli ho risposto che è quello che ci propinano ad ogni weekend. Purtroppo così non è divertente, io sono più per le piste impegnative, oggi poi era anche troppo asciutta e quindi la presenza dei sassi ha fatto sentire ancora di più il loro effetto negativo. Al 16° giro quando ero dietro a Bubba il mio meccanico mi ha esposto le info e ho capito che ce l’avrei potuta fare, mi sono concentrato bene per passarlo pulito, le traiettorie mi sono venute più facilmente tanto che a due giri dalla fine ho segnato il miglior tempo dalla gara e a quel punto non è stato in grado di fermarmi. E’ stata proprio una bella gara che mi ha ricordato le tante battaglie che abbiamo fatto assieme gli anni scorsi».
 

Dopo aver vinto la prima manche che lo ha portato direttamente in finale, Stewart ha mancato ancora una volta l’appello dovendosi accontentare del posto d’onore che aveva conquistato alla partenza e che aveva migliorato al sesto passaggio quando ha approfittato della caduta di Ryan Dungey per portarsi al comando perso poi al terzultimo giro dopo un intenso gomito a gomito con Reed. «Sono contendo e arrabbiato allo stesso tempo – ha commentato l’ufficiale Suzuki – perché non ce l’ho fatta neanche questa volta. Non sono stato bene tutta la settimana, ma non voglio avere scuse, solo che non ero in forma come le altre volte e Chad è stato un pò più bravo di me. Io ho fatto un po’ di errori, specie nelle curve, e così sono finito ancora un secondo che almeno mi da un altro bel po’ di punti».

Ken Roczen
Ken Roczen


Il quarto posto è andato a Justin Brayton, che per i quarant’anni del campionato ha corso con una Yamaha giallo replica di quelle vendute negli Usa fino agli anni ’80, confermatosi ancora tra i migliori in pista, seguito da Ryan Villopoto e Dungey entrambi usciti di scena dalle prime posizioni a causa di cadute.


250 Costa Ovest


La terza puntata della 250 Costa Ovest ha invece visto prevalere Cole Seely il quale dopo essersi aggiudicato due posti d’onore dietro al leader Jason Anderson questa volta si è messo alle spalle il velocissimo pilota della KTM Rockstar Energy il quale, dopo aver tagliato il traguardo al posto d’onore, è stato indietreggiato in quarta posizione per non aver rispettato le bandiere bianche mentre era in rimonta dalla quinta piazza. Secondo è quindi finito al pilota Yamaha Cooper Webb che ha preceduto Malcom Stewart, fratello del più famoso James.

 

La classifica - 450

1 - Chad Reed - Kawasaki
2 - James Stewart - Suzuki
3 - Ken Roczen - KTM
4 - Justin Brayton - Yamaha
5 - Ryan Villopoto - Kawasaki
6 - Ryan Dungey - KTM
7 - Weston Peick - Suzuki
8 - Josh Hill - Suzuki
9 - Andrew Short - KTM
10 - Jake Weimer - Kawasaki

 

Così in campionato:

1 - Roczen - 60
2 - Villopoto - 59
3 - Reed - 57
4 - Dungey - 57
5 - Brayton - 55
6 - Stewart - 44
7 - Barcia - 42
8 - Short - 38
9 - Hahn - 30
10 - Tickle - 26

 

La classifica - 250 (Costa Ovest)

1 - Cole Seely - Honda
2 - Jason Anderson - KTM


3 - Cooper Webb - Yamaha
4 - Malcolm Stewart - Honda


5 - Justin Hill - Kawasaki

 

Così in campionato:

1 - Anderson - 70
2 - Seely - 69


3 - Osborne - 53
4 - Webb - 51
5 - Wilson - 50

 

 

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