Targhe enduro. La soluzione è prossima

Targhe enduro. La soluzione è prossima
L'imminente avvio di stagione agonistica per l'Enduro ripropone il tema delle targhe, non solo come problema ma anche come stimolo per continuare la lunga battaglia alla ricerca di una soluzione
20 febbraio 2014

Punti chiave

La FMI per l'Enduro agonistico, ma anche e soprattutto per tutti i praticanti, ha fatto del rispetto delle regole il pilastro con il quale dialogare con le varie Autorità che spesso osteggiano la pratica di questa disciplina. In questo senso la realizzazione del CER (Comitato Escursionisti su Ruote) in Emilia Romagna è un successo che ha scongiurato il pericolo del divieto assoluto di praticare Enduro in quella regione. Il tema targhe resta di attualità non solo come problema ma anche come stimolo per continuare la lunga battaglia alla ricerca di una soluzione.


Tony Mori in qualità di membro della CNF (Commissione Normative Fuoristrada) e interlocutore con il Corpo Forestale dello Stato.

Qual è la situazione ad oggi relativa al problema delle targhe, che ricordiamolo devono essere originali anche per le moto in gara?

«La situazione ad oggi è identica a quella che c'era negli anni precedenti. Credo debba essere chiarito una volta per tutte che la targa è l'identificativo di un veicolo (l’equivalente per noi della carta d'identità) ed è obbligatoria per qualsiasi tipo di veicolo come recita l'art 100 del C.d.S., sempre nello stesso articolo al comma14 si legge:
Art. 100. Targhe di immatricolazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e
dei rimorchi (1) (2)

1. Gli autoveicoli devono essere muniti, anteriormente e posteriormente, di una targa contenente i dati di immatricolazione.

2. I motoveicoli devono essere muniti posteriormente di una targa contenente i dati di im-matricolazione. Chiunque falsifica, manomette o altera targhe automobilistiche ovvero usa targhe manomesse, falsificate o alterate è punito ai sensi del codice penale.


Questo è quanto previsto dal citato art. 100, se cambiamo articolo e passiamo al 102 ovvero:
Art. 102. Smarrimento, sottrazione, deterioramento e distruzione di targa

1. In caso di smarrimento, sottrazione o distruzione di una delle targhe di
cui all'art. 100, l'intestatario della carta di circolazione deve, entro quarantotto ore, farne denuncia agli organi di polizia, che ne prendono formalmente atto e ne rilasciano ricevuta.

2. Trascorsi quindici giorni dalla presentazione della denuncia di smarrimento o sottrazione anche di una sola delle targhe, senza che queste siano state rinvenute, l'intestatario deve richiedere al Dipartimento per i trasporti terrestri una nuova immatricolazione del veicolo, con le procedure indicate dall'art. 93.

3. Durante il periodo di cui al comma 2 è consentita la circolazione del veicolo previa apposizione sullo stesso, a cura dell'intestatario, di un pannello a fondo bianco riportante le indicazioni contenute nella targa originaria; la
posizione e la dimensione del pannello, nonché i caratteri di iscrizione devono
essere corrispondenti a quelli della targa originaria.

4. I dati di immatricolazione indicati nelle targhe devono essere sempre leggibili. Quando per deterioramento tali dati non siano più leggibili, l'intestatario della carta di circolazione deve richiedere all'ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri una nuova immatricolazione del veicolo, con le procedure indicate nell'art. 93.

Leggendo l'estratto dei due articoli diventa chiaro capire che non soltanto è un obbligo la targa montata, ma passatemi il termine, è anche conveniente.


Per riassumere, ad oggi non esiste nessuna legge o deroga, che permette l'utilizzo di un veicolo in strada senza targa montata o che sia autorizzato alla circolazione con targa sostitutiva o duplicata».


La FMI sta continuando a sensibilizzare gli organi competenti per trovare una soluzione?

«Quello che la FMI da qualche anno sta portando avanti a questo proposito è utile, sia dal punto di vista tecnico (rapporti con le commissioni interessate), e a tal proposito voglio sottolineare il reinserimento in delega al governo dell'emendamento di modifica all'art. 9 del C.d.S., sia dal punto di vista politico, ovvero il diaologo con politici, ministeri ed istituzioni interessate al tema, con i quali si stanno sviluppando progetti integrativi».


Qual è l'ostacolo più grande che impedisce, al momento, l'uso di una targa alternativa in modo da non danneggiare o smarrire la targa originale?

«L'ostacolo più grande è la burocrazia e la lentezza del sistema in materia legislativa: tutti i giorni sentiamo parlare di riforme, compresa quella che più ci riguarda che è la riforma al C.d.S., la modifica che ci interessa, per semplificazione del targhino. In realtà è già la terza volta che viene ripresentata e che passa positivamente in Commissione Trasporti della Camera, adesso e più precisamente da novembre, esiste una relazione positiva presentata dal Corpo Forestale dello Stato proprio sull'interpretazione dell'utilizzo della targa clonata e addirittura sulla possibilità di utilizzare la targa ripetitrice che semplificherebbe notevolmente l'attuazione dell'emendamento stesso, purtroppo siamo in attesa e non possiamo fare nulla per snellire o velocizzare il procedimento».


Può cambiare qualcosa nel prossimo futuro?

«Assolutamente sì. Assicuro che c'è la piena e totale volontà da parte delle istituzioni di voler risolvere questo problema; la FMI si sta adoperando per velocizzare l'iter burocratico ed arrivare ad una soluzione per mettere in tranquillità e sicurezza i suoi tesserati. La difficoltà, come accennato sono i tempi. Concedetemi un appello a tutti gli appassionati di fuoristrada: RISPETTATE LE REGOLE e mettete la targa. Leggo qua e là attacchi ai regolamenti FMI sul tema. Quei regolamenti sono stati scritti così per tutelarvi e non per condannarvi. Chi ha partecipato all'ultima prova del Campionato under-senior 2013 alla Rufina può testimoniare che alla fine del controllo da parte del Corpo Forestale dello Stato, il Comandante è venuto a complimentarsi per la regolarità dello svolgimento della gara e soprattutto per il rispetto delle regole dei singoli piloti! Spero solo che si ripeta, perché questi sono i veri fuoristradisti, quelli che rispettano e che quindi meritano rispetto».

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