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Fa quasi impressione leggere Scarperia nelle prime pagine dei giornali di oggi. Suona strano l'accostamento a parole come scossa e magnitudo. Nell'ultimo decennio abbiamo conosciuto la cattiveria del terremoto nel 2009 a L'Aquila, poi a Modena e poi nel 2016 ad Amatrice. Sappiamo cosa significa e tremiamo anche quando l'epicentro è lontano. Abbiamo imparato a compatire le popolazioni colpite, nel senso più etimologico di partecipare all'altrui sofferenza.
Oggi che a tremare è stata una terra cara ai motociclisti, il Mugello, la cosa ci scuote più del reale pericolo scampato. Perché, per fortuna, non ci sono stati feriti o gravi danni alle strutture. L'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato una settantina di scosse dalle 20.38 di domenica e fino alle 7 di questa mattina. Di queste 36 (di magnitudo superiore a 2.0) sono state avvertite dalla popolazione e 9 hanno superato 3.0. La più forte è quella delle 4.37 che ha raggiunto magnitudo 4.5.
Questa notte hanno tremato la Bucine e la Poggio Secco, le Arrabbiata e le Biondetti, ha tremato il podio su cui a giugno è salito Petrucci (leggi tutti gli articoli). Hanno tremato i box e le tribune vuote. Tre ore dopo l'ultima scossa però, verificato che fosse tutto in sicurezza, il Circuito del Mugello ha pubblicato questo messaggio:
Stanotte al #Mugello si sono verificate numerose scosse di #terremoto, con epicentro in comune Scarperia e San Piero: alle strutture del circuito, dopo verifica, tutto ok. Abbiamo comunicato alle istituzioni che l'autodromo è a disposizione della collettività in caso di necessità.
Stanotte in #Mugello si sono verificate numerose scosse di #terremoto, con epicentro in comune Scarperia e San Piero: alle strutture del circuito, dopo verifica, tutto ok. Abbiamo comunicato alle istituzioni che l'autodromo è a disposizione della collettività in caso di necessità pic.twitter.com/m45uYP6bY6
— Mugello Circuit (@MugelloCircuit) December 9, 2019