Fiambalà, 4 gennaio 2010
1.550 metri sul livello del mare, 5.000 abitanti ed un tradizione agricola e pastorizia all’ombra delle incombenti Ande. D’improvviso la piccolà città si anima: è l’invasione pacifica dell’esercito della Dakar. Fiambalà apre le sue porte all’arrivo della 3° tappa della Dakar Argentina. Saluta il vincitore, Cyril Despres, ed un buon numero di vinti, soprattutto vittime di circostanze sfortunate, tra cui Marc Coma, Jordi Viladoms e David Fretigné.
Una tappa di media lunghezza, neanche 450 chilometri, ed una speciale relativamente corta, 182km, ma difficile per la varietà dei terreni, i primi passaggi di sabbia, il clima e l’altitudine, oltre duemila metri nella seconda parte. Dall’inizio della speciale le piccole 450 sembrano accusare il cambio di circostanze, e le grosse KTM di Despres e Coma riescono ad imporre un ritmo insostenibile.
Al primo CP Coma è primo, e solo Despres riesce a contenere lo svantaggio. Sembra di essere tornati ai duelli che hanno caratterizzato le ultime indimenticabili Dakar. Ma dopo il controllo la fisionomia della gara cambia radicalmente.
Le moto cominciano a soffrire l’altitudine, le carburazioni non funzionano, si apre il gas ma la moto non risponde. Succede a Jordi Viladoms, che oggi compie trent’anni, vittima per questo di una caduta spettacolare al km 70 della speciale. Contusioni all’adome ed al torace e l’inevitabile trasporto del pilota al campo di Fiambalà per gli acccertamenti. Per l’ingegnere più veloce del mondo del Team 1ForAll nulla di grave, ma è il ritiro. E succede a Marc Coma…
Cyril Despres si invola, vince la tappa e rimpiazza David Casteu in testa alla generale. Indietro di due minuti alla partenza, l’andorrano di adozione restituisce all’ex collega… uno svantaggio di oltre docici minuti.
Ma cos’è successo, dopo quel CP1, che ha cambiato le carte in mano al pilota più atteso della giornata?
Marc Coma era partito come aveva promesso e concordato con il Team Manager Jordi Arcarons: forte, ma senza fare pazzie. Un gran ritmo e, con il passare dei chilometri e dei minuti ecco crescere la consapevolezza di poter mettere il sigilllo sulla “sua” speciale. Ma anche questa non doveva essere una giornata troppo fortunata.
Dopo il CP1 la moto del detentore comincia a perdere colpi, spegnendosi e rifiutando di salire di giri. Un problema di carburazione, probabilmente, o legato a quella flangia" , che è pur sempre un “corpo estraneo” nel motore della moto vittima di una decisione regolamentare che non sembra aver dato i frutti sperati. Almeno oggi. Saranno i tecnici, in serata al bivacco di Fiambalà, a stabilire le cause del problema.
Fatto sta che il vantaggio di Marc Coma si azzera all’improvviso, per convertirsi in nuovo riitardo. Alla fine della sofferta speciale sono altri venti minuti di ritardo, che complicano ulteriormente la situazione. Ma la Dakar è anche questo, estrema volubilità di condizioni e di fortune. È solo un po’ frustrante dover rivedere i propri piani quotidiani, ma un Campione come Coma, con sette Dakar e due successi sulle spalle, sa come si affronta la maratona più dura del Mondo.
Attardato dall’“epidemia” che ha colpito le moto e dalla necessità di mettersi al servizio dei suoi piloti, anche Henk Knuiman, l’olandese terza guida del Team 1ForAll, deve registrare una giornata non soddisfacente. Anche questo, però, fa parte del gioco un po’ cinico della Dakar.
Marc Coma: “
È difficile immaginare la pena per quello che abbiamo patito. È un peccato che i problemi tecnici mortifichino ancora più le nostre ambizioni. Sono partito bene, e avevo buone sensazioni. La navigazione era buona e cominciavo a sentirmi perfettamente a mio agio, pur in una tappa abbastanza difficile. Poi la moto ha cominciato a “mancare”, e mi sono fermato al km 100 per fare raffreddare il motore. Poi mi sono dovuto fermare altre volte. David Casteu sei è fermato due volte per darmi aiuto, e la seconda non riusciva più a far ripartire la sua moto. Così l’ho aiutato io. È normale, lui aveva perso del tempo per me. Un vero peccato! Adesso l’importante è trovare una soluzione rapida al problema. La causa che ha generato il problema di basso rendimento del motore ci è per ora completamente sconosciuta. Dobbiamo analizzare in dettaglio la carburazione della nostra KTM. Tutto questo complica ancor di più la nostra gara, ma ciò non significa che oggi gettiamo la spugna, niente affatto! Dobbiamo semplicemente concentrarci sul lavoro, di giorno in giorno, concretizzando obiettivi a breve temine, poi vedremo”.
Piero Batini
3a tappa: La Rioja-Fiamabalà, 4 gennaio 2010 - RISULTATI
(259 kmTR + 182 kmPS: 441 kmTOT)
Speciale:
1° #2 Cyril Despres (FRA) KTM690Rally;
2° #5 Helder Rodrigues (POR) Yamaha;
3° #10 Paulo Conçalves (POR) BMW;
4° #3 David Casteu (FRA) Sherco;
5° #9 Francisco Lopez (CHI) Aprilia;
9° #1 Marc Coma (ES) KTM690Rally 1ForAll
Generale:
1° #2 Cyril Despres (FRA) KTM690Rally;
2° #3 David Casteu (FRA) Sherco;
3° #5 Helder Rodrigues (POR) Yamaha;
4° #31 Luca Manca (ITA) KTM;
5° #14 Alain Duclos (FRA) KTM;
8° #1 Marc Coma (ES) KTM690Rally 1ForAll