Gara1 (MX1-MX2)
Parte malissimo il Nazioni della Maglia Azzurra: alla partenza Tony Cairoli (Ktm RedBull Teka Team Factory) è vittima di una caduta che lo relega in ultima posizione. Il siciliano, preso dalla foga di recuperare, riesce a risalire fino al ventiquattresimo posto quando un'altra caduta lo costringe al ritiro per un problema al manubrio della moto. E' un brutto colpo per l'Italia, il jolly dello scarto è già stato giocato. Tutto però si compromette irrimediabilmente quando Alessandro Lupino (Husqvarna Ricci Racing), a metà gruppo al sesto giro, è costretto al ritiro per problemi alla moto dopo un salto. L'italia assiste inerme al successo di Reed davanti a Roczen e Dungey. L'altro americano Bagget è diciassettesimo. I francesi chiudono, invece, ottavi con Musquin e undicesimi con Pourcel.
Gara2 (MX2-Open)
Davide Guarneri (Kawasaki Bud Racing) è autore di una gara solida, condotta con autorevolezza resistendo agli attacchi degli avversari, fra i quali l'americano Bagget, e chiusa in ottava posizione. Purtroppo però arriva un'altra doccia fredda per l'Italia: Alessandro Lupino (Husqvarna Ricci Racing) a sei giri dal termine è costretto al ritiro, quando era diciannovesimo, per la rottura del filo dell'accelleratore. La manche è vinta da Paulin, su Herlings e Villopoto, per la gioia del pubblico di casa. La Francia a quel punto è infatti in testa alla classifica per Nazioni.
Gara3 (MX1-Open)
L'ultima manche ha tanto da dire per la vittoria finale, poco per l'Italia. Tony Cairoli (Ktm RedBull Teka Team Factory) sofferente, nonostante l'antidolorifico, per quelle che si scopriranno essere al termine della gara due fratture, allo scafoide e allo stiloide ulnare sinistro, parte al rilento e abbandona la gara dopo pochi giri. L'unica gioia arriva da Davide Guarneri (Kawasaki Bud Racing) che è bravissimo a risalire posizione dopo posizione fino al quinto posto finale. Gli USA partono alla grande con Villopoto e quando si ferma Pourcel, fino a quel momento autore di una bella prova condita da un bel sorpasso ai danni di Dungey, sanno di aver fatto loro l'ennesimo Chamberlain Trophy. Il finale è una passerella a stelle e strisce con l'arrivo a braccetto di Villopoto e Dungey per la delusione del pubblico di casa che si deve accontentare del secondo posto. Sul gradino più basso del podio sale con merito l'Australia.
Trial delle Nazioni
La compagine composta da Matteo Grattarola (Gas Gas Team Spea Area 51), Fabio Lenzi (Montesa Future Team), Daniele Maurino (Team Beta Factory) e Francesco Iolitta (Beta Team Promotor) e guidata dal Capo Spedizione Giulio Mauri e dal Commissario Tecnico Andrea Buschi, ha messo a segno il terzo podio in tre anni. Ancora un grande successo, quindi, per il trial italiano che è a pieno titolo una delle migliore scuole della specialità.
Grande attenzione, caparbietà, gioco di squadra e voglia di mettersi in discussione, queste le carte vincenti che hanno fatto si che i quattro ragazzi in azzurro portassero a casa un ulteriore importante risultato.
La Maglia Azzurra ha messo in mostra anche grandi segnali di ulteriore miglioramento e maturazione evidenti nel fatto che il gap con la Gran Bretagna (ancora una volta 2^) si sia ulteriormente ridotto e, conseguenzialmente, sia aumentato il vantaggio sulla Francia, oggi 4^, ma molto distanti dalla nazionale italiana.
Per la cronaca la vittoria è andata ad una formidabile Spagna guidata ancora una volta dagli ottimi Bou e Raga, i veri fuoriclasse di questa disciplina dalla quale i nostri piloti non possono che imparare.
Andrea Buschi (Ct Maglia Azzurra): “ Sono davvero molto soddisfatto del risultato. Questo 3° posto ha un sapore diverso rispetto a quello del 2010, poiché si sono ridotte le distanze dalla Gran Brertagna e, questa, è una testimonianza di quanto bene abbiamo lavorato quest’anno”
Giulio Mauri (Capo spedizione Maglia Azzurra Trial): “ Grande soddisfazione per tutto il movimento trial in Italia che sta dimostrando ulteriormente di essere in forte crescita e ciò è molto positivo”
Fabio Lenzi: “Grande 3° posto per noi. Volevo dedicare la medaglia a tutti coloro che hanno supportato questa impresa, a partire dalla Federazione sino ad arrivare ai minder, agli sponsor ed ai nostri supporter”
Daniele Maurino: “Ho avuto dei problemi fisici tra il primo ed il secondo giro a causa di crampi alle braccia, ma ho stretto i denti perché volevo portare a casa questo risultato con tutte le mie forze. Personalmente poteva essere migliore la mia prestazione, ma non ero al 100%”.
Matteo Grattarola: “La gara è stata molto soddisfacente per tutto il team e sono felice di questo bel risultato. Personalmente ho avuto delle sensazioni positive sin da subito e credo di essere stato autore di una prova molto consistente”.