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Al Rally di Monza 2014, per il secondo anno, abbiamo rivisto al volante della DS3 WRC Magneti Marelli l'otto volte campione del Mondo MXGP Tony Cairoli. Rispetto all'edizione passata il messinese si è dimostrato molto cresciuto, riuscendo a chidere il Rally con un magnifico sesto posto.
Tony come è andata quast'anno?
«E' andata benissimo, sono contento, abbiamo migliorato molto rispetto all'anno scorso e questo era il nostro obiettivo. Più che altro lo scopo principale era quello di divertirci in questo tipo di eventi».
Da pilota "solista" nel Mondiale Motocross com'è dover seguire le indicazioni del navigatore?
«Fortunatamente questo è un Rally Show, quindi le prove sono abbastanza semplici e facili da ricordare. Non è fondamentale il lavoro del navigatore, però da sempre un aiuto in più».
Quali sono le analogie, se ce ne sono, tra guidare una MXGP e un’auto da Rally?
«Sinceramente sull'asfalto, come qui, non ce ne sono molte ma sullo sterrato o su altri terreni sarebbe stato abbastanza simile, con la perdita di aderenza e questo genere di cose, come abbiamo riscontrato oggi sul bagnato».
Dopo la caduta al Motocross delle Nazioni come sta il tuo ginocchio?
«Non sta ancora benissimo, ma stiamo lavorando per cercare di farlo tornare al meglio e abbiamo sicuramente ancora un po' di tempo per recuperare».
Hai già avuto modo di testare le nuove KTM 350 e 450?
«Si, stiamo testano tutt'ora le moto nuove e abbiamo ancora tante cose da dover provare da adesso in poi e penso che decideremo verso i primi di gennaio quale sarà la scelta».
L'anno prossimo nel mondiale MXGP ci sarà un nuovo avversario, Ryan Villopoto. Cambierà qualcosa per te?
«Villopoto è sicuramente uno in più che si aggiunge alla lista degli avversari che abbiamo. Sono sicuro che farà benissimo e punterà a vincere il Mondiale, come lo faranno minimo altri quattro avversari. L'anno prossimo saremo in tanti e molti andranno forte, ci sarà un bel campionato».
Un saluto ai lettori di Moto.it?
«Un saluto agli amici di Moto.it e mi raccomando sempre ruote tassellate!»