Il formidabile inglese è un vero rullo compressore, e vola a quota 19 cogliendo nel contempo la sua prima vittoria in Supertock. Bravi anche Bonetti (12°) e Corradi (17°)
L’incredibile John McGuinness continua a stupire, e porta a casa la sua 19 vittoria al TT, la prima per lui nella categoria Superstock. Vero e proprio rullo compressore, dopo numerosi podi conquistati anche nella categoria più vicina alle moto di serie, il 40enne asso di Morecambe ha infatti portato per primo al traguardo la sua Honda Padgett 1000 nella Royal London 360 Superstock, girando a 126,657 miglia orarie (172,2 km/h) di media generale, e precedendo le due Kawasaki di Michael Dunlop (staccato di 7,8 secondi) e Ryan Farquhar, terzo a poco meno di 13 secondi. Alle loro spalle, i soliti Bruce Anstey (stessa moto di John) e Guy Martin, con la Suzuki Tyco.
Partita alle 18,30 di ieri, lunedì 4 giugno, la gara è stata corsa in condizioni climatiche perfette, con un ultimo giro, il più veloce, compiuto a 129,253 miglia orarie (210 km/h) di media.
Ma un grande applauso va anche ai nostri due italiani in gara: Stefano Bonetti si è infatti piazzato 12° (a 122,686 miglia orarie) a poco più di tre minuti con la sua Fireblade, alle spalle di gente come Hutchinson e Donald, e ancora davanti alla Kawasaki di Ian Mackman; mentre Alessio Corradi, con la BMW (121,484 di media), si è insediato al 17° posto a 4 minuti dal vincitore, precedendo la S1000RR di Davy Morgan e la Ninja del veterano Ian Laugher.
18 TT per McGuinnes
John McGuinnes, star assoluta dell’Isola di Man, ha aggiunto al suo palmarés la 18esima vittoria! L’ormai leggendario pilota del Team Honda TT Legends ha combattuto duramente, sabato 2 giugno, contro il compagno di marca Cameron Donald, in sella alla CBR del team Wilson Craig, aggiudicandosi la gara della Dainese Superbike. Al termine dei 6 giri, John ha preceduto di 14”86 Donald, mentre alle loro spalle, staccati rispettivamente di 57”16 e 1’17”12, si sono piazzati Anstey, sulla Honda Padgett, e Martin cdon la Suzuki Tyco. Mc Guinness si è avvantaggiato su Donald nella seconda metà della gara spiccando il giro record della giornata alla media di 130,483 miglia orarie (praticamente 210 km/h), siglando anche il nuovo record sulla distanza: 1 ora 46’30″, quindi ben 10 secondi al precedente 1 47’05″, da lui stesso ottenuto nel 2009.
«Questa vittoria la sento abbastanza speciale» ha detto il vincitore «Ho davvero vinto moltissimo, qui, e ad essere onesto non so più cosa dire, se non che siamo io, la pista ed il cronometro… C’erano parecchie foglie sul tracciato, e un po’ di nebbiolina sparsa sul Mountain, così al primo giro sono stato un po’ prudente, prima di trovare il passo giusto. Ma poi le condizioni sono migliorate, e mi sono sentito fortissimo dappertutto. Cameron mi ha davvero impegnato all’inizio, ma grazie anche a due pit stop perfetti e ad una grande concentrazione mi sono avvantaggiato significativamente al terzo ed al quinto giro».
«C’era una folla incredibile la fuori, e mi sono emozionato parecchio quando sono arrivato a Creg-Ny-Baa all’ultimo giro, perché mi sono ricordato quando anch’io lì a tifare per Joey
Mi sono emozionato parecchio quando sono arrivato a Creg-Ny-Baa all’ultimo giro, perché mi sono ricordato quando anch’io lì a tifare per Joey Dunlop, tanti anni fa
Dunlop, tanti anni fa. Ho avuto un ottimo inizio di stagione, e sono andato forte nella maggior parte delle gare. Non è che stia vivendo una seconda giovinezza, ma sono davvero contento di tutto in questo periodo, e non mi sono mai divertito tanto a correre. Devo dire un grandissimo “grazie” sia al mio team che ai miei famigliari, ho davvero un gran bel gruppo di persone alle spalle, ed essere qui seduto a festeggiare la mia diciottesima vittoria al TT è davvero incredibile».
Bravo Stefano Bonetti
Ma non va certamente trascurata la prestazione del nostro Stefano Bonetti, ormai un veterano di queste gare, che si è piazzato al 17° posto con la sua Kawasaki ZX-10R girando alla media di 120,125 miglia orarie (193,3 km/h), staccato dal vincitore di circa 7 minuti, e recuperando nell’ultimo giro ben 40 secondi al pilota che lo precedeva, ovvero quel Ian Mackman che nei giorni precedenti aveva svezzato la inedita Norton SG1, ma che in gara guidava anch’egli una Kawasaki. Stefano ha preceduto di 45 secondi l’altro italiano in gara, Alessio Corradi, in sella alla BMW S1000RR del team ravennate 2R Racing-Metior.
Approfittiamo per ricordare che l’avventura del nostro Stefano “Bonny” Bonetti al Tourist Trophy del 2012 è iniziata con il lungo viaggio dalla North West 200 verso l’isola di Man. Arrivato a Douglas con una settimana di anticipo rispetto a tutti gli altri team, Stefano ha dunque avuto tempo e modo di posizionare il suo camper a dovere e di cominciare a respirare l’aria adrenalinica del Mountain Circuit.
Dopo l’inaspettato risultato ottenuto alla NW200 , dove grazie alle sue capacità di guida ed alla pioggia che ha ridotto il gap tra la sua moto (praticamente in configurazione stock) e le ufficiali , riuscendo a piazzarsi al quinto posto, Stefano ha iniziato al meglio la settimana di prove sulla mitica isola, coronata da inaspettati quanto graditi giorni di sole.
Già dal primo giorno di prove, Stefano ha ottenuto un buon 18’51” come miglior giro con la
Kawasaki 1000, ed un 19’32” con la Honda 600. Considerando che la sua moto è privatissima e priva di ogni setting da moto ufficiale (le mappature sono quelle di una qualsiasi moto stradale), ecco che la velocità di punta di 298 km/h e la media sul giro di 193 km/h assumono un notevole significato.
Durante il primo giorno di prove, nell’ultimo dei due giri, un sasso sollevato dalla moto che lo precedeva ha forato il radiatore. Prontamente riparato il danno, il giorno successivo Stefano si è ripresentato in pista ottenendo con la Kawa un 18’15” alla notevolissima media di 198 km/h, ma anche con la Hondina si è migliorato, spiccando un lusinghiero 19’08”.
Come ogni anno, purtroppo, anche stavolta Stefano ha dovuto fare i conti con gli elevati costi del TT, e quindi anche durante le prove si è dovuto risparmiare: per preservare il motore non ha dunque “tirato alla morte”, come direbbe lui, perché a differenza dei team ufficiali se rompesse dovrebbe tornarsene a casa; ma anche per non esagerare con le gomme, ha preferito compiere pochi giri.
Pilota e meccanico
Quest’anno poi, oltre a fare il pilota, Stefano deve curarsi da solo la moto prima di ogni gara, in quanto il suo fido meccanico non ha potuto seguirlo. Chi conosce il TT sa bene cosa voglia dire avere un vero team alle spalle, un telemetrista, vari pneumatici da poter scegliere, motori di scorta. A Stefano tutto questo manca, ma grazie al supporto dei sue due sponsor (BGP e Meccanica Gusmini), all’aiuto degli amici e al supporto di suo fratello e di un amico, anche quest’anno affronta il suo impegno al massimo possibile.
Diciamo che un aiutino a questo ragazzo di 36 anni, uno di quelli “veri”, spinto da una gran passione e da un cuore grosso così, qualcuno potrebbe anche pensare di darlo. Magari, perché no, la stessa Norton, giusto per fare un nome…
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