Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
E’ toccata alla Francia l’organizzazione del Trial delle Nazioni, classico evento conclusivo della stagione trialistica internazionale 2016: una manifestazione che è anche motivo di festa e momento di incontro di tutte le nazioni interessate alla pratica agonistica di questa bellissima disciplina fuoristrada.
La Location scelta dagli organizzatori dell'AMC Grasse è stata ancora una volta la località alpina di Isola 2000, giusto al di là del confine nazionale nella vallata di Vinadio, in provincia di Cuneo. Un luogo molto bello, già teatro di altre manifestazioni internazionali quali il campionato mondiale del 2009, 2011 e 2013, caratterizzato da un anello montano con zone rocciose di alta montagna tipiche delle Alpi occidentali.
La scelta dell’organizzatore di salire così in alto nel mese di settembre aveva preoccupato non poco i numerosi Team e piloti, visto il precedente del 2012 quando, in occasione del Campionato europeo, il maltempo incessante era culminato con una copiosa nevicata. Fortunatamente il meteo ha regalato un fine settimana di sole, che ha garantito alle 18 sezioni previste per due giri un coefficiente di aderenza decisamente elevato e, di conseguenza, una buona fattibilità generale.
Certamente questa edizione non sarà ricordata per l’organizzazione generale, che, specie dopo il travolgente successo della manche italiana di Chiampo, ha fatto letteralmente acqua da tutte le parti. Un paddock polveroso in pendenza, i servizi igienici poco curati ed in numero insufficiente, il lavaggio moto al solito inadeguato a coprire le esigenze dei numerosi piloti e la copertura internet altalenante, oltre al percorso mal segnalato e con poco personale a disposizione: un vero e proprio disastro, culminato con il fatto che il pubblico era praticamente assente grazie anche alla chiusura autunnale di quasi tutte le attività commerciali, come normalmente accade nelle località sciistiche.
Naturalmente questo insuccesso ha delle ragioni che nascono dalla sostanziale incapacità dell’organizzatore di pianificare l’evento seguendo una logica più moderna ed improntata alla promozione generale, ma questo club ultimamente ci ha purtroppo abituati a standard veramente d’altri tempi. Detto questo, la gara comunque si è svolta senza grossi problemi esprimendo una classifica che rispecchia i valori in campo attuali: quindi nel Trofeo dedicato alla categoria femminile conferma delle inglesi sul gradino più alto del podio, seguite ancora una volta dalla Spagna e dalla Germania; salgono di una posizione la forte squadra norvegese e la nostra compagine azzurra, che riguadagna la quinta piazza giusto davanti alle padrone di casa francesi; tra gli uomini, per la tredicesima volta consecutiva è - manco a dirlo - la Spagna a farla da padrona, mentre la lotta accesissima tra Giappone, Inghilterra Francia ed Italia vede terminare in quest’ordine le restanti posizioni. Da segnalare la riconferma per il terzo anno consecutivo di Emma Bristow sul tetto del mondo nella women category, conclusasi come di consueto il venerdì precedente la gara a Squadre.
Campionato Mondiale Femminile, dopo la bella doppietta di Chiampo, la riconferma del titolo per Emma Bristow è stata una pura formalità: con uno score di due soli punti sui tre giri delle dieci sezioni previste la britannica ha fatto letteralmente il vuoto, dietro di lei una positivissima Sandra Gomez, con 8 penalità, e la nuova speranza tedesca Sarah Bauer, che in rimonta si piazza davanti all'esperta britannica Donna Fox. Meno brillante che in Italia, la nostra Sara Trentini si piazza undicesima ma conquista la nona posizione finale di campionato, un premio per la sua caparbietà ed impegno costante; un plauso particolare va anche alle altre Italiane presenti: Giulia Kasermann, Elisa Peretti ed Alex Brancati, con quest’ultima avanti alle due pur essendo di fatto brillante esordiente in questo campionato 2016.
Trial delle Nazioni Femminile: questa gara, grazie al percorso asciutto piuttosto facile, ha creato un certo livellamento di valori tra le Nazionali di Gran Bretagna, Spagna e Germania, ed ha offerto una battaglia serratissima che ha visto prevalere le anglosassoni - capitanate dalla neo-campionessa mondiale Emma Bristow e dalle compagne Donna Fox e Rebekah Cook - sulle spagnole Sandra Gomez, Berta Abellan e Mireia Condè solamente al secondo giro delle 14 sezioni previste, dopo il sostanziale equilibrio del primo, nel quale anche le teutoniche, Ina Wilde, Sarah Bauer e Theresa Bauml, parevano essere della partita. La buona compagine della Norvegia si piazzava staccata al quarto posto, seguita però con il doppio dei punti dalle nostre ragazze Sara Trentini, Elisa Peretti e Giulia Kasermann, che riguadagnano la quinta piazza giusto davanti ad una rinnovata squadra francese. Certamente per i nostri colori una bella soddisfazione, che non nasconde però la necessità di rinnovamento del panorama femminile italiano: le nostre ragazze sono brave, ma ancora distanti da quello standard utile a frequentare con costanza le zone alte della classifica.
Trial delle Nazioni Maschile: dopo la ricognizione del sabato sulle 18 sezioni, la gara si presentava tecnicamente interessante, ma decisamente facile grazie al terreno molto secco; le previsioni di pioggia paventate per la giornata successiva spingeva però il Section Advisor FIM a non osare un inasprimento delle difficoltà, scelta prudente che alla luce delle due gocce cadute a fine primo giro non condizionava minimamente il percorso. Ne è uscita quindi una gara molto facile per tutti i Paesi presenti sia nella classe maggiore, della quale fanno parte le sei migliori Nazionali al mondo - Spagna, Italia, Francia Inghilterra Giappone e Norvegia - sia per quelli della classe d’ingresso, denominata Trophy.
Alle 8,30, con un clima molto fresco, partivano quindi le Nazionali Trophy e fin da subito si evidenziava la buona compagine tedesca capitanata dal giovane Franzi Kadlec,che, con soli due errori, nel finale regolava nell’ordine Svezia, Repubblica Ceca e USA tutte racchiuse in una manciata di punti.
Alle 10,15 la Norvegia partiva puntuale per la gara principale, con la nostra Nazione immediatamente dopo grazie alla regola di partenza della classifica inversa rispetto all’anno precedente: questo purtroppo metteva nella condizione i nostri piloti (Grattarola, Tournour e Petrella) di non avere riferimenti validi per la gara, essendo i volenterosi norvegesi decisamente inferiori ai nostri rivali di Inghilterra, Giappone, Francia e Spagna partiti nell’ordine. E così proprio le prime zone diventano per noi motivo di futili errori, otto penalità che nel primo giro ci classificano dietro a Spagna (Bou, Raga, Cabestany), che procede a zero senza particolari problemi, al Giappone (Fujinami, Kuroyama, Ogawa) in grande spolvero con due, alla Gran Bretagna (Dabill, Price, Roberts) con tre, alla Francia (Ferrer, Gubian, Bincaz) a sei, come noi in leggera difficoltà sulle stesse nostre sezioni. Lo sviluppo della gara vedeva all’inizio del secondo ed ultimo giro un peggioramento del meteo, con nuvoloni carichi di pioggia in avvicinamento veloce, e a questo punto per la Squadra Italiana già avanti al gruppo si apre uno spiraglio di rimonta, scappando avanti ancor più velocemente per sfruttare ancora le zone asciutte; una buona strategia del Team Manager Daniele Maurino, che ci costa qualche errore evitabile e che però non è premiata: le nuvole infatti si rivelano essere passeggere, solo poche gocce d’acqua non cambiano il percorso, e vanificando il nostro azzardo chiudiamo il giro a tredici penalità e assistiamo al tracollo della Francia, che con 8 penalità ci batte sì, ma scende dal podio con una squadra che pare essere al capolinea, mentre risalgono gli inglesi che per una sola penalità cedono il posto d’onore alla compagine giapponese. Per il primato, neanche a dirlo, si conferma leader la Spagna, che su questo percorso transalpino non lascia nemmeno una penalità. Una bella gara che, seppur facile nei suoi contenuti tecnici, ha offerto spunti per i vari responsabili Nazionali; per quanto riguarda i nostri colori, abbiamo certamente rinnovato la squadra ed è l’inizio di un ciclo con la compagine più giovane in assoluto; con noi gli inglesi, che rinnovano inserendo due giovani della Trial 2, mentre paiono al capolinea la Francia ed anche il Giappone, che nonostante il buon risultato si avvale di campioni decisamente datati.
Il Trial delle Nazioni ha rappresentato fin dalla sua creazione, nel 1984 con l’edizione svolta a Myslenice in Polonia, un momento di aggregazione sportiva decisamente anomalo per gli standard individualistici del Trial. Ecco allora, nel secondo weekend di settembre, concludersi la stagione agonistica internazionale con questo confronto incentrato sulla capacità di ogni nazione di esprimere il proprio miglior Trial con un Team composto dai tre migliori piloti della categoria femminile e maschile.
La formula di gara prevede che dei tre passaggi, nelle diciotto sezioni controllate da ripetersi per due giri in un tempo totale di sette ore, siano tenuti buoni per la classifica finale solo i migliori due punteggi ottenuti. Risulta quindi di fondamentale importanza la strategia da mettere in atto, per poter ottimizzare le forze e garantirsi sempre il migliore risultato sfruttando il terzo pilota come recupero eventuale di precedenti errori. Da quest’anno, in particolare, si è cambiata la formula maschile che vede i Team scendere da quattro a tre piloti, per agevolare un risparmio economico alle nazioni più distanti o meno abbienti.
Storicamente, nelle 33 edizioni svolte abbiamo una Spagna dominatrice incontrastata con i suoi 23 successi, dei quali dodici consecutivi, mentre ne totalizzano cinque la Francia, quattro la Gran Bretagna ed una l’Italia, con la storica vittoria in Finlandia del 1987. Esiste poi dal 1995 una categoria dedicata alle nazioni meno dotate tecnicamente, ed in queste ventuno edizioni si sono divise le vittorie la Germania, con nove successi, la Repubblica Ceka con tre, Norvegia, Irlanda ed USA con due e Belgio, Finlandia ed Olanda con una.
Anche il Trial femminile ha il suo albo d’oro dal 2000, ed anche qui troviamo la Spagna protagonista, anche se con quest’ultima edizione si vede sorpassata dall’Inghilterra per sette a sei; seguono con un successo ciascuno Francia, Norvegia.
Continua il lavoro di informazione di Jack Miller, che per i prossimi 5 anni si occuperà di far crescere la disciplina attraverso la sua società SPORT7: nella fattispecie, dopo la presentazione di Chiampo, qui ad Isola ha esposto le linee guida per il Campionato Femminile nella consueta riunione dedicata il sabato, terminato il TDN. Questi i punti salienti: due categorie con la Woman GP, alla quale potranno partecipare solo le migliori 15 classificate del campionato 2016, 4-5 gare tutte valevoli senza scarti, due probabili gare negli USA, evento su due giorni con il sabato dedicato ad una sorta di qualifica per stabilire l’ordine di partenza della gara di domenica.
Continuano le voci di mercato che vogliono alcuni cambi importanti che potrebbero coinvolgere piloti di Vertigo, Beta e Sherco.
Presenti con i loro Team Ufficiali tutte le aziende coinvolte nel Campionato 2016, peccato la dislocazione del paddock su un piazzale polveroso ed oltretutto in pendenza. Sempre in tema organizzativo, altra pessima figura è sortita dalla regia della cerimonia di presentazione delle Nazioni: un'improbabile coreografia compiuta da sei povere ragazze sul palco di legno nel tendone da festa della birra allestito per l’occasione.
Si sono tenute ben due Riunioni organizzate da FIM, la prima il venerdì, dedicata allo stato generale del Trial nei vari Paesi, e la seconda il lunedì successivo alla gara, dedicata ai membri della Commissione Trial, nella quale non si è detto nulla se non che il "no-stop" sarà confermato come regolamento anche per i prossimi anni, pare in accordo con il Promoter. Per i calendari nulla si è saputo, se non indiscrezioni che parlano di USA e Giappone come gare oltreoceano; per il resto ancora il Promoter dovrà chiarire le cose, pare entro la fine di ottobre.
Speciale allestimento del Truck normalmente destinato a palco partenza del campionato italiano: per l’occasione, grazie all’ingegno di Marco Speroni, si è strutturata un’ospitality utile ad accogliere piloti ed operatori presenti sul campo di gara. Presente anche il simpatico Philippe Bontemps, assoldato come collaboratore, fotografo e tuttofare dalla FMI: la sua presenza con i colori italiani ha creato un po' di scompiglio tra i francesi, sorpresi da questa scelta inusuale.
FABIO LARCERI, VICE PRESIDENTE FMI: “Sono molto soddisfatto di questa prestazione che, al contrario dello scorso anno, ha evidenziato un migliore affiatamento ed attaccamento alla maglia; ringrazio quindi piloti, assistenti e dirigenti per questa positiva quinta piazza”.
ALBINO TEOBALDI, RESPONSABILE COMITATO TRIAL: “Ringrazio tutta la squadra per l’ottimo spirito messo in campo, tutti hanno fatto il proprio lavoro al massimo livello, e questo è sicuramente l’aspetto positivo al di là del risultato”.
ANDREA BUSCHI, COMMISSARIO TECNICO: “In questi anni di gestione della Squadra, ho sempre cercato di inserire dei giovani promettenti per poter iniziare un nuovo ciclo dopo il glorioso periodo dei senatori Lenzi, Iolitta e Maurino. Questo Nazioni rappresenta proprio il primo passo nella direzione del rinnovamento con una compagine giovane e molto affiatata, guardo al futuro con molta serenità”.