Trofeo Enduro KTM: a Priero il test della EXC300 2017

Il trofeo orange si chiude nei bellissimi boschi del cuneese, a Priero. Quasi 200 i piloti che si sono sfidati su due prove in linea molto tecniche. Ne abbiamo approfittato per provare la nuova KTM EXC300 2017. Video e cronaca di gara
10 ottobre 2016

Il Moto Club Ceva ha allestito in pochissimi giorni una gara che definire spettacolare è riduttivo. Il sindaco di Priero (Cuneo) ha aperto le porte del suo fantastico borgo ai piloti di enduro e la proloco ha organizzato un’accoglienza magistrale. Questo angolo di Piemonte – che per inciso vi invitiamo a visitare anche con le moto da strada – ha regalato ai concorrenti ben 4 giri da oltre 30 km l’uno. Ogni giro ha presentato poi il conto di due prove in linea nel bosco, rispettivamente di 3 e di 1,8 km (nessun cross test quindi).
Il trasferimento non ha previsto tratti in asfalto e si è svolto interamente su sentieri single track all’interno di splendidi castagneti. I concorrenti non hanno incontrato difficoltà insormontabili, in compenso non hanno avuto un attimo di respiro. A fine giornata nei volti si leggeva parecchia soddisfazione e il merito va ai ragazzi del MC Ceva che hanno messo in piedi una vera festa, condita da caldarroste e da vino rosso del posto per tutti, piloti e famiglie comprese.
Le classifiche vedono questi vincitori di giornata: Marchetti nella E1 125, Milani nella E1 4T, Bichicchi nella E2, Ferri nella E3. Qui le classifiche complete.
Il Trofeo di Enduro KTM si chiude qui, mentre i vincitori saranno premiati a novembre durante EICMA presso lo stand KTM. Qui troveranno Herlings e il grande Cairoli a consegnare gli ambiti premi di fine stagione.

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Test KTM 300 EXC 2017

A Priero abbiamo lasciato la EXC 250 2 tempi del 2013 con cui corriamo abitualmente e abbiamo portato in gara la nuovissima EXC300 (già provata in modo completo dal nostro Aimone ). La EXC del 2017 non è un semplice restyling, ma un progetto nuovo e per questo eravamo curiosi di metterla alla prova durante una gara di enduro.
In sella cambia radicalmente l’ergonomia, lo si nota subito dal serbatoio che ha un maggiore ingombro laterale, utile ad ancorare le gambe in centro curva. Il motore è migliorato a partire dall’avviamento elettrico (totalmente rivisto, col motorino riposizionato) e ha eliminato le vibrazioni grazie al contralbero.
L’erogazione è piena e corposa dai regimi più bassi, anche in discesa non si avvertono problemi di carburazione quando si va a richiamare il gas. La trazione in uscita dalle curve è notevole, al punto che non ha nulla da invidiare ai 4 tempi.
Difetti? Ci vuole occhio e attenzione a dosare il gas. Dove col 250 spalanchi, qui devi parzializzare e accompagnare il motore con movimenti calibrati del polso destro. È meglio usare le marce lunghe (dalla terza in su) per poi godere dell’allungo bestiale di questo mono duettì. La ciclistica si rivela maneggevole come le versioni precedenti, mentre si avverte una stabilità nettamente migliorata sul veloce, attribuibile sia al nuovo telaio che all’ottima forcella WP.
Il PDS funziona in modo molto preciso, lascia la moto stabile sul veloce e garantisce una trazione da prima della classe tra le grosse enduro due tempi della E3.

Foto di Francesca Belotti, Roberto Rossi, A.P.

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