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L’edizione 2013 del Trofeo Italiano Amatori è partita in grande stile dal Misano World Circuit. Circa 200 i piloti scesi in pista nelle cinque classi con numerosi esordienti e volti nuovi e con lo spettacolo che non è mancato grazie all’equilibrio nei diversi gruppi, nonostante le condizioni meteo che, dopo le abbondanti piogge del sabato pomeriggio, si sono mantenute incerte. Eccellente il supporto fornito dalla monogomma Metzeler Racetec Interact che si è confermata affidabile e performante in tutte le condizioni. Le vittorie di giornata sono andate a Edoardo Finotti (Ducati) nella classe 1000 Base, Alessandro Moncigoli (Yamaha) nella 600 Avanzata, Marco Guarracino (Honda) nella 1000 Avanzata, Paride Sereni (Yamaha) nella 600 Pro K Cup e Fabrizio Leoni (Honda) nella 1000 Pro K Cup.
I ducatisti Edoardo Finotti e Fabrizio Fiorucci ed il comasco Denis Pilisi (Honda), poi saliti in quest’ordine sul podio, sono stati gli assoluti protagonisti della classe 1000 Base. Il marchigiano Fiorucci, partito dalla pole position con un’ammiratissima Panigale del Team L.R. Corse usata solo cinque volte, ha condotto per i primi quattro giri; l’esordiente piemontese Finotti ha cercato di non perdere di vista il fuggitivo, ha approfittato di un errore commesso dall’avversario, ha saputo contenere la sua reazione ed ha poi condotto con autorevolezza fino alla bandiera a scacchi. Pilisi, infine, è stato capace di compiere una straordinaria rimonta dalla 23.a posizione dello schieramento del partenza (dovuta ad una foratura nel turno buono di qualifiche) al terzo posto finale, conquistato dopo una serie di incredibili sorpassi. Fiorucci è il più veloce al via davanti a Finotti e a Domenico Piccirillo (Yamaha) che scivola però alle curve del Rio. Il quarantaquattrenne tecnico radar navale di Fano guadagna subito 6” di vantaggio sugli inseguitori, un margine che sembra garantirgli una gara relativamente tranquilla. E invece perde improvvisamente aderenza al posteriore alla Quercia, con un numero da rodeo riesce a non toccare l’asfalto, si ritrova sul serbatoio della sua Ducati e subisce un contraccolpo ad una mano; il tempo perso in questo frangente consente a Finotti di operare l’aggancio, i due danno vita ad una giro ad altissima tensione, con sorpassi e controsorpassi, fino a che il ventisettenne imprenditore novarese, alla prima gara della vita, non riesce a guadagnare un margine che – anche grazie al giro record – lo mette al sicuro da ulteriori sorprese. La gara si chiude con Pilisi solitario al terzo posto davanti ad un’autentica muta di piloti, racchiusi in pochi secondi e guidata da Valter Rinaldi (Ducati).
Se avesse voluto complicarsi la vita Alessandro Moncigoli (Yamaha), netto vincitore della classe 600 Avanzata, non avrebbe potuto scegliere modo migliore. Il trentenne reggiano, dopo aver ottenuto una velocissima pole position, infliggendo pesanti distacchi a tutti gli avversari, era dato per grande favorito della gara. Ma, si sa, gli imprevisti e l’emozione possono giocare brutti scherzi ed il giovane manager, al rientro dal giro di riscaldamento, non ha reinnestato la prima; così al via non è riuscito a scattare, si è visto sfilare da oltre metà gruppo e da quel momento ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, impegnandosi in una forsennata rimonta. La gara è così vissuta su due diversi fronti: mentre in testa dava autentico spettacolo un quartetto composto da Gianluca Agostini (Honda), Stefano Iotti (Kawasaki), Benedetto Noberasco (Ducati) e Andrea Masarin (Yamaha), tutti capaci di avvicendarsi in prima posizione, nelle retrovie si viveva il tentativo di recupero di Moncigoli, coronato dal giro più veloce e poi dalla leadeship già all’ottavo dei dieci giri in programma. L’emiliano, terzo nel 2012 nella 600 Base, ha anche provato ad allungare poi ha preferito controllare la situazione precedendo il concittadino Iotti che, nonostante un indolenzimento al braccio, non ha perso il contatto e ha fatto fruttare gli errori commessi da Noberasco e Masarin, e lo stesso Masarin, vice-campione 2012 della 1000 Base, soddisfatto della sua prova in sella alla Yamaha-Nova Racing, una moto con cui ha ancora bisogno di prendere confidenza. Nella speciale classifica della formula Base ha svettato Roberto Russo (Yamaha), quattordicesimo assoluto.
Non poteva esserci esordio migliore per Mario Guarracino (Honda) nella classe 1000 Avanzata; dopo aver ottenuto la pole, il pescarese ha infatti conquistato anche una splendida vittoria, dominando la gara, impreziosita dal giro più veloce. Allo start è l’ex-crossista perugino Fabrizio Guercini (BMW), partito con il secondo crono, il più rapido a scattare in testa al gruppo, trascinandosi in scia il napoletano Antonio Marzocchi (Aprilia), il già citato Guarracino e il pistoiese Andrea Vincenzi (BMW) che, in quest’ordine, transitano a chiusura del primo dei dieci passaggi in programma. A metà del secondo giro cade senza conseguenze il lombardo Fabrizio Lancini (Ducati) che era nel gruppo degli immediati inseguitori del battistrada Guercini che, al passaggio successivo, non resiste al decisivo attacco di Guarracino che, da questo momento, fa gara solitaria. Guercini comincia a sentire un po’ la stanchezza ed è costretto a dare strada anche a Vincenzi, mentre viaggia molto forte il fiorentino Dimitri Tempesti (BMW) che a metà gara è quasi in zona podio, ma poco dopo scivola alla curva della Quercia ed è costretto al ritiro. Guarracino prosegue la sua marcia indisturbato, così come Vincenzi che, dopo aver superato Guercini, prende subito un margine di sicurezza, garantendosi per la prima volta in carriera il secondo gradino del podio. Marzocchi, che aveva perso terreno nella fase centrale della gara, torna a farsi sotto e raggiunge Guercini con il quale battaglierà fino alla bandiera a scacchi; ma il pertugino, dando fondo alle ultime energie, riesce a mantenere la terza piazza per un solo decimo. Ottimo quinto Marco Fumarola (Ducati), capace di risalire dalla quindicesima posizione del primo giro, che allo sprint regola il veneto Francesco Anastasio (Honda).
“Veni, vidi, vici”: si può prendere a prestito la storica fase attribuita a Giulio Cesare per sintetizzare il week end di Paride Sereni (Yamaha) che, rientrato nel Trofeo Italiano Amatori con le insegne del Team Soc Racing dopo un paio di stagioni di assenza interrotta da qualche sporadica apparizione, ha ripreso il ritmo che gli era abituale, firmando pole position e vittoria nella classe 600 Pro K Cup, il livello più alto del trofeo. Il risultato del ventiseienne pilota umbro assume un significato ancora più importante alla luce delle sue condizioni fisiche ancora precarie dopo un recente intervento al ginocchio sinistro. Dopo una partenza non eccezionale, evento al quale è peraltro abituato, Sereni ha presto preso in mano le redini della competizione, ha rilevato la prima posizione che il romano Massimiliano Troiani, in sella alla Yamaha della M2 Racing di Bologna, era riuscito a conquistare con un avvio a cannone, ed ha rapidamente portato il suo vantaggio ad oltre tre secondi. Poi, nella gara ridotta ad otto giri per consentire il regolare svolgimento del programma, Paride ha regolato un po’ il passo, dovendo fare i conti con il dolore al ginocchio ma la sua supremazia non è mai stata seriamente in discussione. Alle spalle del battistrada si sono alternati, oltre al già nominato Troiani, che anche grazie al lavoro del sospensionista Gianluca Colatosti, ha firmato un week end in costante crescendo dopo due anni di assenza quasi totale dalle competizioni, l’altro capitolino Giuseppe Cannizzaro (Yamaha), il lombardo Giacomo Luminari (Honda) e, infine, dal veronese Andy Rossi (Yamaha – Team Spa). Il ventiduenne carrozziere veronese è partito decisamente al rallentatore ma la sua rimonta, scandita dal giro più veloce in 44”3, è stata coronata dal secondo posto difeso in extremis, proprio sul filo di lana, dal rush finale di Troiani.
La classe 1000 Pro K Cup segna il terzo successo in due stagioni (e su quattro gare del trofeo Amatori) dal reggiano Fabrizio Leoni (Honda) a Misano. Ma la gara è falcidiata da cadute e da due bandiere rosse, la prima delle quali addirittura al via del giro di ricognizione per una collisione di cui a farne le spese sono il bergamasco Bartolomeo Ronca (Honda), rimasto fermo sulla griglia, e il riminese Domenico Cecchini (Kawasaki), entrambi sottoposte alle cure del personale medico presente in circuito. Altra caduta si verifica alla fine del secondo giro e vede coinvolti il senese Michele Stabile e il fiorentino Dante Del Vecchio (entrambi su BMW); i due entrano in contatto all’uscita della Misano e ad avere la peggio è Stabile che riporta alcune fratture. A seguito delle due interruzioni la corsa è ridotta da 7 giri e vede il perfetto avvio dei piloti della prima fila con Leoni che va al comando seguito dal pratese Massimiliano Storai e dal padovano Marco Sorgato, entrambi su BMW. Nel gruppo dei fuggitivi si inserisce anche il bergamasco Ettore Carminati (Kawasaki) e poco dopo anche il veneto Fabiano Martello (BMW), al quale rimarrà la soddisfazione del giro più veloce. La gara prosegue senza eccessivi scossoni se si esclude al quinto giro il sorpasso di Carminati nei confronti di Storai e i ripetuti attacchi portati da Sorgato a Leoni nel tentativo, rivelatosi vano, di strappargli la vittoria. L’arrivo è in volata ma Leoni mantiene un lievissimo margine che gli consente di cogliere il successo, secondo chiude Sorgato poi Carminati e quindi Storai che riesce a mantenere alle spalle Martello. Il sardo Libero Peppino Cirotto (BMW) regola il gruppo degli inseguitori in sesta piazza.
Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 9 giugno ad Imola.