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Le eccellenti condizioni ambientali, insieme alla conformazione del circuito capitolino, tecnico e selettivo, hanno sicuramente contribuito all’esito delle sei gare che sono tutte risultate combattute e spettacolari, grazie all’equilibrio tra i gruppi di piloti, ma anche incerte fino all’ultimo e dunque emozionanti.
Nessuna vittoria è stata ottenuta per distacco né si sono verificate fughe solitarie in testa: due dati che, da soli, fotografano l’andamento di tutti i confronti. Anche le prestazioni garantite dalla monogomma del trofeo, la Metzeler Racetec, hanno consentito a tutti i quasi 200 concorrenti di ottenere il massimo dalle proprie prestazioni.
Nella 600 Base Marco Berniga (Yamaha) riscatta la sfortunata prova di Misano e, dopo aver ottenuto la pole position, si ripete in gara conquistando il successo al termine di un prolungato duello con Alex Spaggiari (Yamaha) che coinvolge anche la wild card Gianfranco Buscarino (Yamaha) e Raffaele Falgiano (Yamaha). I quattro chiudono, dopo dieci giri roventi, racchiusi in appena due secondi, un margine che fotografa l’intensità del confronto.
Berniga è partito in testa e per 6 giri ha mantenuto la leadership, insidiato a distanza sempre più ravvicinata da Spaggiari. Il diciannovenne reggiano, approfittando di un temporaneo problema ai freni di Berniga, finito largo ai Cimini, è poi passato a condurre, trascinandosi in scia il sardo Buscarino, alla prima gara in continente. Ma il ventenne carrozziere comasco Berniga ha saputo reagire, si è ripreso la testa e ha condotto al
comando gli ultimi due giri. Secondo Spaggiari, che ci ha provato fino all’ultimo metro – rischiando anche di volare alla “Roma” – e che dal Mugello emigrerà spontaneamente verso la categoria Avanzata, davanti al ventisettenne Buscarino (suo il giro record in 1’46”9) ed al diciannovenne napoletano Falgiano che, dopo l’esordio nel 2011, è sceso per la seconda volta in pista ed ha sofferto un calo di prestazione fisica. Assente Polles (vincitore a Misano) e con una sola gara all’attivo Berniga, sono proprio Falgiano e il trentaquattrenne milanese Lorenzo Cavalleri (Honda), partito dalla 5.a fila e addirittura 5° al traguardo, gli uomini di alta classifica in questa categoria.
successo di Misano, ha incasellato il secondo punteggio pieno consecutivo che lo pone come logico favorito per il titolo. Grintoso e irriducibile, Saporito è stato preceduto al via dal napoletano Salvatore Corvo (Honda) e nei primi due giri si è trovato ad inseguire il ventottenne reggiano Damiano Donelli (Kawasaki), alla terza gara della vita, che alla seconda tornata ha stampato il tempo record in 1’45”2. Poi il pilota emiliano alla “Trincea” ha messo le gomme sul sintetico, ha alzato il braccio e si è trovato fuori traiettoria; Saporito, sempre attento, lo ha attaccato ed infilato, prendendosi la prima posizione. I due hanno viaggiato “a vista” fino al traguardo e solo nel finale Saporito, avendo anche preso un rischio, si è leggermente rilassato. Meritata terza posizione per Corvo, che si è dedicato alla pista dopo aver conosciuto i pericoli della strada, mentre il gruppetto degli inseguitori, che ha dato spettacolo per tutta la gara, è stato regolato dal torinese Alessio Bronzini (Yamaha) che solo al penultimo giro, alla staccata del tornatino, ha avuto ragione di una delle grandi sorprese della categoria,
l’umbro Guido Ticini (Yamaha), praticamente “risorto” rispetto a Misano e rallentato nel finale solo dai violenti crampi alle braccia. Per il Soc Racing, la squadra di Saporito, la festa è doppia per la freschissima
paternità di Adriano Di Cinti, amico fraterno del pilota e manager della squadra “a conduzione familiare”.
dell’impatto è stato il trentasettenne bresciano Daris Mancastroppa, salito con la Honda sul terzo gradino del podio a Misano e intenzionato a ripetersi ad alto livello a Vallelunga, al quale è stata diagnosticata la sospetta
frattura della spalla sinistra. Al momento della bandiera rossa si trovava al comando il poleman Ettore
Carminati (Kawasaki), già vincitore a Misano, davanti a Capriolo e Sorgato, entrambi su BMW, e poi a Mazza (Honda). Sono rimasti così da disputare 7 giri, con classifica finale per somma di tempi, che hanno regalato emozioni e sorprese in serie. Il più veloce al verde è stato il quarantatreenne torinese Paolo Capriolo mentre Carminati é scivolato alla “Esse” prima ancora che si chiudesse il primo giro. Capriolo si è trascinato in scia il pesarese Luca Mazza (Honda) ed il ventitreenne universitario padovano Marco Sorgato (BMW). Proprio quest’ultimo ha cominciato a martellare giri record che lo hanno portato nella scia di Capriolo con Mazza a brevissima distanza. Spettacolo anche nelle immediate retrovie con Sepiacci (MV Agusta), Illuminato (Suzuki), Iannello (BMW) e Menossi (BMW), racchiusi in un fazzoletto. All’ultimo giro, il colpo di scena: Capriolo, pressato da Sorgato, scivola alla Soratte e lascia via libera all’avversario che ha avuto il merito di crederci fino all’ultimo. Per il giovane pilota veneto, esordiente in questa stagione con la 1000 e affidato nel Team Playbike alle cure del manager Fabrizio Biasion, una brillante affermazione (nella prima gara della carriera terminata a Vallelunga) che lo catapulta al comando della classifica generale. La somma di tempi premia Sorgato che nell’assoluta precede di poco Mazza, altro protagonista della categoria, al miglior risultato in assoluto in quattro anni di corse, e Illuminato.
facile; gli avversari hanno infatto provato fino alla fine a impedire a Leoni di bissare il successo riportato nella prima prova di Misano. Al via parte bene tutta la prima fila e nel gruppo dei migliori si inserisce subito anche la wild card Alfonso Castaldo (BMW), sesto crono nelle prove; non altrettanto bene fanno il sardo Libero Peppino Cirotto e l’altra wild card Claudio Sergiovich, entrambi su BMW.
Alla chiusura del primo passaggio è il piemontese Roberto Mansuino, altro pilota BMW, a transitare per primo con dietro il poleman Alessandro Rossi (Honda), i già citati Leoni, Castaldo e Danilo Ursic che, pur partendo dalla terza fila, è riuscito ad entrare nella gruppo dei migliori. Gli scatenati battistrada non lesinano spettacolo, in particolar modo Leoni che nel frattempo è passato a condurre trascinandosi in scia Rossi. I due prendono margine e a metà gara vantano quasi tre secondi sugli inseguitori che comunque non mollano in attesa di possibili sviluppi. Rossi nel tentativo di avere la meglio su Leoni va lungo al “Semaforo” e per il marchigiano la corsa termina anzitempo. A questo punto le cose per Leoni sembrano mettersi al meglio ma dietro non la pensano così e prima Mansuino e poi Castaldo gli danno del filo da torcere fino alla conclusione della corsa, tanto che a due giri dal termine il terzetto è racchiuso nello spazio di poco più di un secondo. Dai box segnalano a Leoni il pericolo, l’emiliano si guarda alle spalle e vede gli inseguitori sempre più vicino ma la bandiera a scacchi è ormai imminente e riesce a vincere anche se solo per un decimo. Nel finale Castaldo ha la meglio su Mansuino che accusa la stanchezza e ai Cimini lascia passare l’avversario, accontentandosi comunque di salire sul podio dal quale mancava da un anno esatto. Quarta piazza per il gardesano Ursic che, dopo le disavventure patite il venerdì, quando ha rotto il motore costringendo i meccanici agli straordinari è più che contento. Quinto il bresciano Ermes Bettini che va a completare il dominio BMW.
Prossimo appuntamento col Trofeo Italiano Amatori il 16 e 17 giugno al Mugello.