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Stefano Valsecchi e Cristian Serri. Sono questi i nomi che ancora mancavano all’ “affresco” del Trofeo Italiano Amatori 2010 e che, dopo il quinto ed ultimo round del Mugello, sono andati ad aggiungersi a quelli di Alex Rossi e Alex Clivio che, rispettivamente nella 600 Base e nella 600 Pro, si erano già aggiudicati il titolo con una prova di anticipo.
La gara toscana, preceduta da un clima di vibrante attesa, non ha sovvertito le classifiche delle due formule della 1000. Valsecchi era infatti già al comando della Base così come Serri, che nella Pro vantava un ampio margine sugli inseguitori.
Ma i saliscendi del Mugello non hanno risparmiato le emozioni ed i colpi di scena tanto che alla conclusione apparentemente più scontata si è giunti attraverso copioni ad alta tensione. Il racconto dell’ultima prova del trofeo per non professionisti, gommato Dunlop, non può dunque non partire dalle vicende della top class.
Dopo le qualificazioni del sabato, influenzate dalle condizioni meteo variabili, con pioggia alla vigilia e poi intermittente, la classe 1000 Base ha preso il via nel momento esatto in cui il sole ha finalmente illuminato le colline si cui si snoda l’autodromo.
Dalla pole position è scattato bene Alberto Arghittu (Ducati) seguito da Stefano Valsecchi (Honda - WRM) e da Edmondo Era (Yamaha – Killer Bike). Il quarantaquattrenne pesarese ha provato subito ad andare in fuga e dopo due giri sembrava che il suo vantaggio potesse aumentare.
Ma, appena sono riusciti ad organizzarsi, gli inseguitori sono piombati sul battistrada e in testa si è piazzato Leonardo Beretta (BMW – Civita Racing) incalzato da Arghittu, Valsecchi ed Era. Questi quattro piloti si sono dati battaglia per 5 tornate e Arghittu è riuscito anche a tornare al comando, nonostante un’avaria al cambio che lo ha praticamente privato della 4.a marcia.
Poi il trentunenne viterbese Beretta, all’ottavo dei nove giri, ha allungato il passo mentre Arghittu, Valsecchi ed Era hanno ulteriormente accorciato le distanze, continuando a lottare in spazi ridottissimi. Beretta ha così tagliato il traguardo in solitaria mentre Era ha avuto la meglio nella volata a tre su Valsecchi e Arghittu.
Poi, alle verifiche tecniche, Beretta ha subito la squalifica per irregolarità (ma ha sportivamente partecipato alla festa sul podio) e così sul gradino più alto è salito il trentaquattrenne sassarese Era davanti al neo-campione Valsecchi, 36 anni, di Calolziocorte, provincia di Lecco, ed ad Arghittu.
Da sottolinare la prova del toscano Claudio Papi (Kawasaki - TMP), altro pilota in grado di aspirare al successo finale, che, partito dal fondo dello schieramento per problemi nelle qualifiche, ha rimontato fino ad una straordinaria sesta posizione.
Emozioni in serie anche nella 1000 Pro che, stando all’analisi del dopo gara, avrebbe potuto anche sfuggire al super – favorito Cristian Serri ed alla sua BMW.
Al verde è infatti scattato molto bene il poleman Simone Fadigati (Suzuki – VECM), unico contendente di Serri vista l’assenza di Danilo Ursic, davanti a Francesco Piccoli (Suzuki) ed alla wild card Luca Pavanini (Aprilia).
Il trentunenne monzese, reduce da una rovinosa caduta in prova che ha richiesto anche un controllo in ospedale, ha guidato per due giri, in bagarre con Piccoli, la wild card Gianluca Fioresi (Honda) e Pavanini poi è scivolato, a causa di una perdita di aderenza dell’anteriore.
E’ così passato in testa Piccoli ma Fioresi ha presto preso il comando delle operazioni ed è andato in fuga solitaria. Dietro di lui Pavanini è stato altrettanto deciso ed ha lasciato in lotta il terzetto formato da Piccoli, Serri e da Pietro Carrieri (BMW – Galasso).
I primi cinque sono giunti in quest’ordine poi il colpo di scena, la squalifica di Serri dopo le verifiche tecniche. Il trentaquattrenne torinese ha vinto comunque il trofeo ma la notizia del provvedimento ha gettato nello sconforto Fadigati che si è reso conto di aver perso una grande occasione.
Nella 600 Base, partita in un autodromo immerso in una cappa di umidità e, addirittura, di nebbia, hanno offerto grande spettacolo il ventisettenne pugliese Paolo Golia (Suzuki – Galasso) ed il trentasettenne marchigiano Luca Mazza (Yamaha), wildcard, alla prima pole position della sua carriera. Ha prevalso il più giovane Golia, al secondo successo dopo Vallelunga e capolista della formula fino alla trasferta – mancata – di Franciacorta. Ma il distacco tra i due, 43 millesimi, dà una chiara idea dell’intensità del confronto. Terzo posizione per il trentaseienne valtellinese Marco Biscotti (Kawasaki – 4K). Golia è così salito al secondo posto finale dietro Alex Rossi che, con il titolo matematicamente in tasca, ha scelto di mettersi alla prova con i colleghi della 600 Pro.
Spettacolare finale al foto finish anche in questa categoria: il ventitreenne umbro Paride Sereni (Yamaha – Bevilacqua), al secondo successo consecutivo al Mugello, ha infatti bruciato per appena 18 millesimi il trentottenne milanese Gianpaolo Sangiorgi (Honda – Speedy Bike) che ha finalmente messo fine ad una collana di sfortunati contrattempi.
Grandi protagonisti della gara sono stati anche il sassarese Andrea Loriga (Yamaha – Killer Bike), che ha condotto per due giri prima di scivolare, durante la quarta tornata; il quarantaquattrenne veneziano Bruno Mercante (Honda – Infopista), terzo a poco più di 3 secondi, e l’altro umbro Guido Ticini (Yamaha – Ticio), autentico gentleman driver, scattato benissimo dalla 4.a fila e rimasto nel gruppetto di testa fino ad una scivolata con conseguente frattura di una mano. Il neo – campione Alex Clivio, presente al Mugelo, ha preferito concentrarsi sulla concomitante gara della Premier Cup.
In un clima festoso è calato dunque il sipario sulla sesta edizione del Trofeo Italiano Amatori, che ha fatto registrare griglie sempre al completo e un elevato livello tecnico. Ultima appendice del 2010 la cerimonia delle premiazioni che si terrà molto probabilmente a Firenze e di cui sarà presto comunicata la data.