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Prima sessione di prove ufficiali per le big bikes al Tourist Trophy 2016 con un tempo magnifico, dominate da un Bingley Bullet - il soprannome di Ian Hutchinson - che ha staccato un giro fantastico, appena sotto le centotrenta miglia orarie con due secondi di vantaggio su Michael Dunlop che, dal canto suo, ha messo in mostra una regolarità invidiabile con ben tre giri sopra le 129 miglia/ora.
Inutile negarlo, però, molta dell’attenzione era concentrata su Bruce Anstey che, dopo un giro di ricognizione sulla Fireblade, è entrato in pista sulla RC213V-S preparata dal team Valvoline-Padgetts staccando un notevole 127,071. Proprio Anstey è stato il primo, assieme a Michael Rutter, a scendere in pista portandosi dietro Hickman, Johnson, Hillier, Johnston e Jessopp. I protagonisti hanno iniziato a fare sul serio, con Harrison firmatario di un 125,404 battuto da McGuinness (126,825) e Dunlop (127,395). Ritirato quasi subito invece Ian Lougher con la Suter dopo aver fatto registrare un giro a 115,248 miglia orarie.
Dopo qualche tornata di schermaglie, diversi piloti hanno scelto di passare alla Superstock; Dunlop ha invece firmato il suo quarto passaggio a 129,497 miglia orarie, subito battuto da Hutchinson con 129,96. Ad Harrison, già autore del miglior tempo sulla supersport nelle prove del sabato, la miglior prestazione anche sulla Superstock con 128.044 miglia orarie mentre Anstey ha fatto registrare la velocità più elevata della serata con 193,4 miglia all’ora.
Fortunatamente senza grosse conseguenze l’incidente di Karl Foster al trentaduesimo miglio: il pilota è stato trasportato all’ospedale di Nobles con fratture al polso e alla caviglia. Le prove di domani inizieranno di nuovo alle 18:20.
Tutto sommato bene gli italiani: Stefano Bonetti è trentesimo con 120,952 miglia orarie, il "nostro" Marco Pagani quarantaseiesimo con 117,226 miglia orarie, e il Newcomer Alessandro Polita sessantottesimo a 108,831 miglia orarie.
e.l.