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Peter Hickman (Smiths Racing BMW) ha conquistato la prima vittoria in carriera aggiudicandosi la Superstock con un margine di soli 4”4 su Michael Dunlop con Dean Harrison in terza posizione. I primi tre si sono scambiati più volte le posizioni, dando vita ad una gara con un ritmo incredibile (il tempo totale di gara è stato di 58”7 più veloce del riferimento precedente) coronato dalla prestazione magistrale di Hickman, che nell’ultima tornata ha fatto segnare il nuovo record della categoria – 134,403 miglia orarie – praticamente coincidente con quello assoluto stabilito da Harrison nella gara della Superbike.
E’ stato proprio Harrison a guidare la gara nelle prime battute, inseguito da Dunlop, Johnson, Rutter, Hillier e David Johnson. Hickman è partito con calma – solo decimo al riferimento di Glen Helen della prima tornata – e sembrava che dovesse essere proprio il pilota Kawasaki-Silicone Engineering a vincere, per rifarsi della sfortuna che lo ha privato del successo nella Superbike.
A partire dal secondo giro, però, Hickman ha dato vita ad una rimonta micidiale culminata in una tornata a 134,077 mph, rosicchiando pian piano il vantaggio di Harrison e Dunlop; il discorso vittoria è apparso rapidamente riservato a loro tre, dal momento che Rutter si trovava ormai staccato di 22 secondi e Cummins è stato costretto al ritiro.
La sosta ai box ha rimescolato le carte concedendo la leadership a Dunlop, ma la musica non è cambiata, con Hickman in rimonta che ha iniziato l’ultimo passaggio con mezzo secondo di vantaggio su Dunlop, e Harrison ormai staccato a quasi cinque secondi.
L’ultimo passaggio ha visto il crollo del record precedente e la prima vittoria per Hickman. Dietro di lui sono arrivati Dunlop, Harrison, Johnson, Hillier, Rutter, Jessopp, West (primo dei privati), Lintin e Todd.
E.L.