Vedo verde, bianco e rosso!

Domenica da incorniciare per l’Italia dei motori. A 2 o 4 ruote, su asfalto o su terra, non fa differenza. Grandi Ferrari e Ducati. Vincono anche Husqvarna, tra le Supermoto, e Aprilia in 250
22 ottobre 2007
Permetteteci, per una volta, di andare fuori tema. E di parlarvi – anche - di automobili, tra appassionati di motori è difficile restare insensibili al fascino tecnologico dei V8 della Formula Uno e alle loro soluzioni riprese a piene mani dalla Moto Gp. Se poi ci mettete un mondiale piloti vinto all’ultima corsa, capirete bene che non si può ignorare tanto ben di Dio. Lo spettacolo offerto ieri dai piloti Ferrari ha fatto saltare in piedi i tifosi. Anche quelli di Casey e di Valentino, c’è da giurarci. Domenica 21 ottobre, dal Brasile alla Malesia, passando per la Grecia, hanno parlato i motori, quelli costruiti e progettati in Italia con la passione e la genialità che tanti ci invidiano. Partiamo dalle Rosse di Maranello. Kimi Raikkonen vince un insperato titolo piloti in una stagione segnata dalle tensioni e dai comportamenti antisportivi degli uomini McLaren. Il suo vantaggio nella classifica finale (un solo punto divide il finnico da Alonso e da Hamilton) la dice lunga su quanto sia stato combattuto il mondiale 2007 di Formula Uno. La Scuderia del Cavallino mette in bacheca il titolo costruttori, dall’alto di 204 punti contro i 101 di Bmw Sauber. McLaren non compare, estromessa dal campionato costruttori per le note vicende legate alla spy-story. La Ferrari del podio brasiliano regala un’immagine sorridente, pulita, fatta del volto di ingegneri, meccanici e piloti che hanno lavorato sodo, senza cercare facili scorciatoie. Le lingue ufficiali dei furbi – una volta tanto – sono l’inglese o il tedesco. Non l’italiano. Dall’altra parte del mondo, a Sepang, è ancora il rosso a sbancare il tavolo da gioco. Il rosso Ducati. Casey Stoner, con 10 vittorie stagionali, si avvicina al record di Valentino Rossi (11 gran premi vinti in una stagione): a Valencia ha le carte in regola per farcela. La Ducati GP7dell’australiano domina il Gran Premio dall’inizio alla fine, con gli avversari racchiusi in soli 4 secondi a soffiargli sul collo. “Macho” Melandri termina secondo, non vediamo l’ora di vederlo sulla Rossa di Borgo Panigale. Fare pronostici sul 2008 diventa a questo punto davvero azzardato. Restiamo nel circus del Motomondiale, classe 250 cc, per parlare di Aprilia. Piazza Barbera e Lorenzo al secondo e terzo posto finale. Ma, soprattutto, vince il titolo piloti con quest’ultimo. L’ispanico – come ama essere chiamato – ha avuto parole d’elogio per la squadra Aprilia e per il suo rivale storico, Andrea Dovizioso. Un bel gesto. Voliamo in Grecia, sul circuito di Megara, e sentiamo riecheggiare ancora nell’aria l’inno di Mameli. Husqvarna non ha fatto sconti ai rivali e ha incamerato ben 3 titoli su 4 nel mondiale delle Supermoto. Adrien Chareyre ha vinto la classe S1, mentre l’asso di Liegi Gerald Delepine si è imposto nella S2. La Casa di Varese è prima anche nella Classifica Costruttori della S1. Non era mai successo che una marca facesse il tris iridato nel mondiale Supermoto. Se è vero che l’azienda varesina è da poco entrata nell’orbita Bmw, è altrettanto vero che Husqvarna è a tutti gli effetti una realtà italiana. E, a giudicare dai risultati, i vertici tedeschi non hanno alcuna intenzione di snaturarne la fisionomia. L’abbuffata continua con i successi nel mondiale di Motocross: nella classe MX2 il campione del 2007 è il messinese Tony Cairoli, su Yamaha del Team De Carli. Il tricolore sventola anche nel mondiale di Enduro: nelle classi E1 ed E3 domina il Team Ktm Farioli con Juha Salminen e Ivan Cervantes, nella E2 è campione del mondo il Team Honda-HM Zanardo con il pilota Mika Ahola (che vive da 10 anni a Piacenza, sarà un caso?). 2007, overdose d’italianità. Andrea Perfetti
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