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Sepang - Quando è arrivato nel motomondiale, Massimo Rivola è stato accolto con parecchio scetticismo. Anche da me, non lo nascondo. Perché, diciamo la verità, chi è nelle moto guarda sempre con sospetto chi viene dalla F.1. Ma è bastato pochissimo tempo per cambiare opinione, perché Rivola è un dirigente di altissimo livello, molto capace, ma altrettanto umile, un grande appassionato di moto, che sta contribuendo in maniera determinante a portare l’Aprilia ai vertice anche in MotoGP. Più in generale, si può dire che il suo arrivo abbia fatto crescere tutto il motomondiale, non solo la Casa di Noale. Il podcast inizia con Rivola che fa un confronto tra F.1 e MotoGP.
“L’ambiente mi è piaciuto subito, anche se appena arrivato ho subito scatenato un casino, facendo reclamo sul famoso “cucchiaio” (Rivola fece reclamo contro Ducati sull’appendice aerodinamica posta davanti alla ruota posteriore, NDA). Capisco lo scetticismo nei miei confronti, anche all’interno dell’Azienda” dice Massimo.
È un dato di fatto che con l’arrivo di Rivola, Aprilia è cresciuta moltissimo.
“Il cambiamento è tangibile, ma il merito non è mio, c’è stato tutto un percorso importante, dovuto al gruppo Piaggio. Aprilia ha vinto tanto nelle piccole cilindrate: deve valere zero perché non si vive di ricordi, ma deve servire da stimolo per fare ancora meglio. A Noale c’è una struttura e una cultura delle corse che pochi hanno”.
Allora cosa manca per essere al massimo? Nel podcast, l’analisi dell’AD di Aprilia Racing è molto dettagliato e senza scuse, l’analisi di un uomo sa cosa significa sfidare Case che hanno iniziato ben prima di Aprilia questo percorso in MotoGP.
“Manca un po’ di esperienza, stiamo lavorando per migliorare il nostro futuro sia a Noale sia fuori dal reparto corse”.
Per molti appassionati, il limite di Aprilia è la mancanza di un pilota capace di fare la differenza. Rivola non è d’accordo: “La nostra moto non è così facile, ci vuole tempo per capirla. Vinales, quando è a posto, è uno dei piloti più forti del campionato. A.Espargaro è considerato meno talentuoso, ma ha fatto questa moto, la conosce perfettamente, la RS-GP si adatta più a lui che agli altri piloti”.
Con Rivola si parla anche delle otto Ducati (“Dorna ha fatto un errore a consentire che questo avvenisse”), di aerodinamica, di sviluppo, (“La MotoGP deve essere qualcosa di unico”), di come è cambiato il modo di guidare, di come la MotoGP influenza il prodotto di serie.
Come giudica Rivola il campionato 2023?
“Eravamo partiti bene, poi ci sono state delle problematiche e la prima parte di stazione è stata deludente. Non ci siamo abbattuti, poi è arrivata la vittoria di Silverstone e la doppietta di Barcellona”.
Ma perché, come è successo nel 2022, le gare extraeuropee sembrano mettere più in difficoltà la RS-GP? E quanto dà fastidio prendere paga dalla KTM? E Marquez con la Ducati?