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Fino al 2014, fino all’arrivo dell’ingegnere Gigi Dall’Igna, la Ducati era competitiva con un pilota solo, Casey Stoner, l’unico, fino adesso, ad aver conquistato il titolo piloti con la Rossa di Borgo Panigale. Poi, l’arrivo di Dall’Igna ha cambiato tutto e adesso la DesmosediciGP è indicata come la miglior moto in assoluto, quella più competitiva, quella più sfruttabile, come peraltro conferma il dato di cinque piloti differenti sul podio con la Ducati nel 2022. Un cambiamento radicale che ha naturalmente in Dall’Igna il suo grande artefice. Nel corso di questi anni, la DesmosediciGP ha mantenuto il suo “motorone” pressoché imbattibile per potenza, accelerazione, velocità massima, trovando però anche un equilibrio ciclistico che rende la Ducati adatta praticamente a tutti i circuiti, anche quelli che in passato erano considerati tabù. Elettronica, aerodinamica, “abbassatori”, diavolerie di ogni tipo vengono sviluppate continuamente e ogni volta che gli avversari si avvicinano, ecco che Dall’Igna e i suoi ingegneri ne inventano un’altra. “Mi sogno le Ducati anche di notte” ha ironizzato una volta Fabio Quartararo, il campione del mondo, che in ogni GP è circondato da DesmosediciGP. Dall’Igna è un incubo anche per gli ingegneri giapponesi, e non solo, mentre per moto.it è un onore, oltre che un piacere, averlo come ospite dell’82esima puntata di #atuttogas.