Zam a tutto gas. Tourist Trophy: un mondo incredibile [PODCAST]

Zam a tutto gas. Tourist Trophy: un mondo incredibile [PODCAST]
Giovanni Zamagni
E’ la corsa più affascinante, ma anche la più pericolosa e meno eticamente difendibile di tutto il Motorsport
12 giugno 2022

Oggi parliamo del Tourist Trophy, il famosissimo TT all’isola di Man: io sono lo zam, questo è il 71esimo episodio di #atuttogas, il podcast domenicale di moto.it.

Il circuito, stradale, è lungo 60,720 km: le immagini tra marciapiedi, lampioni, balle di paglia, giardini, case, sono tanto spettacolari quanto agghiaccianti: come si fa a correre a oltre 200 km/h in quelle strade? La gara si disputa dal 1907, dal 1949 al 1976 ha fatto parte del calendario del motomondiale, fino a quando Giacomo Agostini, vincitore 10 volte del TT, si oppose alla pericolosità di quel GP, che venne così cancellato dal calendario iridato. Ma la gara continua a essere disputata, continua a essere mortale - fino a oggi, momento della registrazione di questa puntata di #atuttogas sono 263 le vittime, ma il numero, ahimè, potrebbe anche già essere aumentato -, il TT continua a richiamare migliaia e migliaia di appassionati. Come il nostro Antonio Pivitera, che per assistere al suo primo Tourist Trophy è partito in moto dalla Sicilia, per un totale di 7000 km tra andata e ritorno. Joe Dunlop è il pilota che ha vinto più volte il TT - 26 -, ma nell’albo d’oro ci sono nomi da pelle d’oca, come Mike Hailwood, 14 trionfi, o come, appunto, Giacomo Agostini. All’isola di Man si vive il TT come un rito, come un qualcosa che va al di là della semplice gara motociclistica. E anche le morti non vengono drammatizzate, ma semplicemente accettate dagli stessi familiari delle vittime. Ma ha ancora senso una gara così? Di tutto questo e di tanto altro parliamo con il nostro Antonio Pivitera, ospite della 71esima puntata di #atuttogas

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