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Sei dispiaciuto per l’esito della tua gara?
“Ovviamente sì, ma devo dire che la cosa importante è che sono stato a lungo nelle prime posizioni e sono felice per questo. In questo fine settimana ho avuto sempre più fiducia nella mia moto. In altre condizioni forse avrei aspettato qualche giro prima di attaccarlo, ma ho sentito “l’odore del sangue” e come una bestia feroce mi sono buttato all’attacco, senza fare calcoli. Purtroppo in quella curva sono stato sfortunato e sono caduto, perché ho cercato di incrociare la mia traiettoria con quella di Toprak. Ora è facile giudicare e dire che avrei dovuto avere più pazienza, ma anche se sono prossimo ai quaranta anni ho ancora la voglia di vincere di un ragazzino. Se vedo la possibilità di effettuare un sorpasso cerco di sfruttarla. Penso che questo sia una cosa positiva, anche se qualche volta mi porta ad oltrepassare il limite”.
La tua è stata davvero una bella rimonta.
“Me la sono conquistata decimo dopo decimo e sono molto soddisfatto di esserci riuscito”.
Con quale strategia correrai il resto del campionato?
“Non ho una strategia. Da ora in avanti correrò per vincere la singola gara. Prima di Most mi sono sempre chiesto come mai non riuscissi a guidare come nella passata stagione. Non è stato un periodo facile, non solo perché i risultati non arrivavano ma perché non capivo cosa potevo fare per risolvere la situazione. L’anno passato avvertivo ogni più piccola modifica alla mia moto, mentre quest’anno prima di Most non mi accorgevo nemmeno dei cambiamenti più rilevanti. Ma ora sono fiducioso e so di poter guidare come voglio su ogni pista. Da qui alla fine del campionato sarà tutto più facile per me”.
Ma cosa è successo a Most sulla tua moto?
“Nulla di particolarmente complicato. Siamo solo intervenuti sul bilanciamento della moto. Tutto qui”