Andrea Iannone in SBK. Sì, ma dove?

Andrea Iannone in SBK. Sì, ma dove?
Dove potrebbe correre Iannone nel 2024? Rinaldi e Bassani ancora avversari, questa volta per una Honda. Chi prenderà il posto di Toprak in Yamaha e chi lo affiancherà in BMW?
12 luglio 2023

Visto che il campionato WorldSBK 2023 è già praticamente deciso, a tener banco è il mercato piloti e team 2024. Molte caselle si stanno riempendo, ma restano ancora dei posti liberi, che sono al centro di molti dei rumors che circolano nel paddock delle derivate.

Sia chiaro che al momento nulla è stato ancora deciso e che per avere la griglia definitiva del prossimo anno bisognerà attendere i mesi autunnali, ma vediamo come stanno le cose al momento attuale e quali sono le voci che possiamo considerare attendibili.

Iniziamo dalla sella più “chiacchierata” quella di Michael Ruben Rinaldi. La maggior parte degli addetti ai lavori da per certo l’arrivo di Nicolò Bulega nel Team Aruba, mentre a mio parere le cose non stanno così.

Innanzitutto non sono così sicuro che Rinaldi sia spacciato. Siamo esattamente a metà campionato e se la sfiga (chiamiamo le cose con il loro nome) deciderà di abbandonarlo, non è detto che il pilota di Rimini non possa finalmente dimostrare il proprio valore. Ma ammesso e non concesso che Rinaldi non venga confermato, non penso che il giovane Bulega sia il maggior candidato alla sua sostituzione. Nicolò è giovane, viene da alcuni anni delicati e difficili in Moto2 e solo ora sta tornando ad essere quel pilota che, quando correva in Moto3, in molti consideravano come l’astro nascente del motociclismo italiano. Perché rischiare gettandolo subito nella gabbia dei leoni e caricandolo delle pesanti responsabilità di far parte di un team ufficiale? Perché rischiare che il pesantissimo paragone con il suo compagno di squadra Bautista lo possa mettere in difficoltà? Non sarebbe meglio fargli fare un anno di apprendistato in un team privato? Non sarebbe più giusto attendere il 2025 per farlo salire sulla Ducati ufficiale, magari al posto dello spagnolo, che potrebbe appendere il casco al chiodo proprio alla fine del 2024?

Stefano Cecconi, il signor Aruba, si è comportato in questo modo con Rinaldi e dopo un anno complicato con il Team Barni Racing, Michael esplose con il Team Go Eleven. Rispetto a quegli anni però tra i team privati Ducati è emersa una nuova interessante realtà che si chiama Motocorsa. E visto che il patron Lorenzo Mauri vuole fare una seconda moto, perché non affidarla a Bulega?

Parlando invece dell’attuale prima guida del Motocorsa, vale a dire Axel Bassani, il pilota veneto sembra la “bella di Campiglia”: tutti lo vogliono ma nessuno se lo piglia.

Il giovane pilota italiano ha più volte (giustamente) dichiarato che se lascerà la sua attuale squadra lo farà per un team ufficiale. Al momento le selle ufficiali disponibili sono solo due: la Yamaha ex Toprak Razgatlioglu e la Honda ex Iker Lecuona, visto che lo spagnolo della HRC pare destinato a rientrare in MotoGP.

La seconda possibilità potrebbe essere più probabile della prima. La casa di Iwata è solita promuovere alla categoria superiore i piloti emergenti, e così come Bulega merita una chance in SBK lo stesso si può dire di Stefano Manzi che potrebbe prendere il posto di Dominique Aegerter nel team GRT, con lo svizzero destinato al team ufficiale. In caso contrario in Yamaha potrebbero portare in SBK qualche pilota proveniente dal paddock dei prototipi MotoGP o Moto2, ma difficilmente punteranno su di un pilota che arrivi da un altro produttore della Superbike. Nel caso Bassani decidesse di puntare tutto sulla Fireblade potrebbe essere lui il sostituto di Lecuona, ma dovrà fare attenzione a Rinaldi. Nel caso Michael non venisse confermato da Aruba, potrebbe essere a sua volta molto interessato alla Honda. Evidentemente i due sono destinati a confrontarsi non solo in pista ma ora anche sul mercato.

Torniamo in ambito Ducati per parlare della questione legata ad Andrea Iannone. E’ chiaro che lo sbarco dell’ex MotoGP sul pianeta Superbike farebbe piacere a tutti.

Al di là delle vicende legate alla sua squalifica è innegabile che Iannone, oltre ad essere un pilota dalle grandi potenzialità, abbia una forte esposizione mediatica e una popolarità che nessun pilota SBK può vantare. Come sappiamo visibilità significa sponsor e gli sponsor significano una maggiore disponibilità finanziaria. Ma chi può scommettere ed investire su Iannone? Il pilota di Vasto ha sempre affermato (e mi avrebbe stupito il contrario) di voler correre con una Ducati, e attualmente le squadre che utilizzano la Panigale V4 sono quattro, una ufficiale e tre private. Scartando quella Aruba che come abbiamo visto ha altri programmi, è chiaro che, anche nel caso fossero interessate, non dispongono delle risorse finanziarie necessarie all’operazione. Non è da escludere che potrebbe essere lo stesso Iannone a portare in dote il budget necessario, ma la soluzione forse più concreta è legata all’arrivo in Superbike del team VDS. La squadra del Conte Marc Van Der Straten è sempre più vicina alla classe regina delle derivate ed ha già chiarito che correrà con una Ducati. Si parla di una sola moto da affidare a Sam Lowes, ma l’occasione Iannone sarebbe troppo ghiotta per un team che con il pilota di Vasto si potrebbe subito inserire nei top team della categoria.

Diamo uno sguardo in casa BMW per valutare il possibile compagno di squadra di Razgatlioglu nel team ufficiale ufficiale 2024. L’opzione di rinnovo in mano a Scott Redding scade tra pochi giorni e al di là delle dichiarazioni di facciata, l’inglese non ha alternative se non quella di farla valere. A restare a piedi sarebbe così lo sfortunato Michael Van der Mark, a meno che la casa di Monaco di Baviera, stufa delle lamentele e dei “mal di pancia” di Redding, non decida di pagare la penale e di rinunciare all’inglese, anche in segno di riconoscenza nei confronti di Van der Mark, l’unico, finora ad aver vinto una gara con la moto tedesca. In questo caso a Scott non resterebbe che un dorato esilio nel BSB.

Il Team ufficiale Kawasaki KRT ha deciso quali saranno i propri piloti per il prossimo anno, mentre resta molto complicata la situazione delle squadre private che utilizzano le Ninja, ad iniziare da quella di Manuel Puccetti. Per quanto riguarda la SBK l’attivissimo manager emiliano non è disposto a trascorrere altre stagioni nell’anonimato, e potrebbe quindi restare con Kawasaki solo in Supersport (essendo team ufficiale) mentre potrebbe scegliere una moto diversa nella categoria maggiore, dove non ha particolari vincoli che lo legano alla casa di Akashi. Puccetti potrebbe incrementare il numero di squadre Ducati, ma potrebbe anche diventare il secondo (per importanza) team Honda, se la casa di Tokio gli fornirà le giuste garanzie tecniche. Work in progress.

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