Ernesto Marinelli (Ducati): “Abbiamo sempre creduto nella nostra moto”

Ernesto Marinelli (Ducati): “Abbiamo sempre creduto nella nostra moto”
In una lunga intervista, il Superbike Project Director, commenta la prima vittoria Ducati dopo 58 gare di digiuno
12 aprile 2015

La Ducati è tornata alla vittoria in Superbike dopo un digiuno durato 58 gare ed il più contento nel box Ducati è forse proprio Ernesto Marinelli, che da anni lavora con la sua squadra per portare al successo la Panigale.


Finalmente la prima vittoria della Panigale R in Superbike è arrivata.

«Ci voleva proprio. Molte volte ci siamo andati vicini, ma poi per un motivo o per l’altro è sempre sfumata. Un risultato che ripaga chi in Ducati ha lavorato senza tregua e con una determinazione incredibile. Finalmente siamo riusciti a tornare alla vittoria e ora faremo di tutto per continuare su questa strada».


Una vittoria ottenuta su di un circuito che non sembrava favorevole alla Ducati.

«Sui due lunghi rettilinei del Motorland Aragon di certo perdiamo ancora qualche decimo, ma oggi Chaz ha fatto una gara incredibile. Specialmente nella seconda ha mantenuto un ritmo impressionante per tutti i 18 giri. Noi abbiamo sempre creduto in lui tanto da avergli fatto firmare un contratto di due anni, così come a Giugliano. Sono due piloti giovani con i quali si può lavorare anche per il futuro. Dispiace per Davide che senza l’infortunio di Phillip Island penso avrebbe potuto far bene come sta facendo il suo compagno di squadra».
 

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In gara due avete potuto utilizzare una gomma più morbida.

«Era una decisione che avevamo già preso nel caso che le temperature fossero salite oltre i 30 gradi. Nella seconda manche c’erano 33 gradi e quindi l’abbiamo utilizzata. Con quella gomma la nostra moto ha funzionato meglio».
 

Oggi avete risposto anche a chi affermava che la Panigale non fosse una moto vincente

«Non abbiamo mai dubitato della nostra moto. Al debutto a Phillip Island nel 2013 Checa conquistò la Superpole. Nei campionati nazionali e in Superstock la Panigale ha raccolto innumerevoli successi e ora anche in Superbike, con regolamenti più vicini alla produzione di serie, i successi stanno arrivando. Certo è innegabile che in alcuni circuiti siamo svantaggiati ed i nostri piloti devono impegnarsi per recuperare in curva quello che perdiamo in termini di velocità massima».


Avete un Davies vincente e da Imola tornerà anche Giugliano.

«Davide è indubbiamente un grande talento e lo ha dimostrato varie volte. Ovviamente quando sei obbligato a recuperare terreno nei cambi di direzione o in frenata, rischi maggiormente che non quando puoi superare i tuoi avversari in rettilineo».


Bene in Australia male in Thailandia.

«In Australia sia Giugliano che Chaz sono andati forte. Davide purtroppo solo in prova perché poi si è infortunato. La pista del Chang International Circuit non è certo favorevole ai bicilindrici e anche per questo non abbiamo ottenuto i risultati sperati. In Tailandia Davies è incappato in due cadute strane, sempre legate alla necessità di recuperare in curva il terreno che perdeva in rettilineo. Comunque una volta rialzatosi il nostro pilota ha girato con gli stessi tempi dei primi, a dimostrazione che anche su quella pista avremmo potuto fare bene e stare con i piloti più veloci».


Tra una settimana c’è Assen. Non potete dormire sugli allori

«Il livello della Superbike è in continua crescita ed i nostri avversari non stanno certo con le mani in mano. Noi continueremo a dare il massimo e poi non ci fermeremo certo ora che siamo tornati alla vittoria».

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