Guintoli: "Honda? Sembra facile da guidare"

Il neocampione SBK a Jerez ha testato la Honda 2015 con la quale difenderà il titolo: "E' una moto completamente diversa dalla precedente, non solo a livello di motore"
2 dicembre 2014

Sylvain Guintoli ha potuto provare la CBR1000RR Fireblade SP, moto con cui difenderà il titolo il prossimo anno, nei test di settimana scorsa al Circuito de Jerez. Il pilota transalpino è però riuscito a completare solo pochi giri in condizioni di asciutto, a causa delle condizioni meteo non favorevoli incontrate in Andalusia, ma nonostante questo le prime impressioni sono più che positive.

«La moto è molto facile da guidare - ha detto Guintoli -. Non ho potuto girare molto sull’asciutto, quindi è difficile dire come la moto si comporti in queste condizioni, ma sul bagnato mi sono sentito subito a mio agio. Ovvio, è una moto completamente diversa dalla precedente, non solo a livello di motore. Mi dovrò abituare e capire appieno il suo comportamento, quindi ora è troppo presto per poter dare un giudizio».

Guintoli sa quanto è importante per Honda tornare a vincere il titolo: «L’ultima volta è stata nel 2007, quindi sarebbe bello riconquistare il titolo dopo questo lungo digiuno. Credo che il nuovo regolamento tecnico porterà ad un ulteriore livellamento delle prestazioni tra le varie moto e regalerà uno spettacolo ancora maggiore per i fan».
 

Il nuovo regolamento tecnico porterà ad un ulteriore livellamento delle prestazioni tra le varie moto e regalerà uno spettacolo ancora maggiore per i fan

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Guintoli ha conquistato un tanto agognato titolo mondiale dopo tanti di carriera trascorsi a livello internazionale. A differenza del passato però, il francese si sente al meglio della forma e della maturità come pilota: «Credo ci sia un tempo per ogni cosa. Per gran parte della mia carriera non ho avuto a disposizione una moto che mi permettesse di lottare per il titolo o vincere gare, ma allo stesso tempo neanche io ero pronto per puntare a traguardi importanti. Non ero abbastanza concentrato sull’obiettivo, puntavo soprattutto a divertirmi e non ero molto ‘compatibile’ con il motociclismo a livello professionistico. Ora invece mi piace impegnarmi a fondo e fare sacrifici per essere veloci nei weekend di gara. Credo di essere stato fortunato a rimanere comunque nel giro che conta e ora sento di essere al meglio delle mie capacità».

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