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È un messaggio davvero molto forte quello mandato da Honda - o forse HRC - con l'invito alla presentazione del team Superbike 2020. Invece della consueta location di Phillip Island in concomitanza con i test invernali, la Casa di Tokyo ha scelto di effettuarla a casa propria: nell'Honda Welcome Plaza Aoyama, lo showroom ufficiale.
Che Honda stia facendo le cose molto sul serio ce ne siamo accorti già da qualche tempo: l'impegno di riscossa in Superbike è partito già nel 2015 con l'ingaggio del compianto Nicky Hayden, che non ha mai fatto mistero di un progetto a lungo termine con una Fireblade di nuova generazione. Il passo successivo è stato la creazione di una squadra molto più nippocentrica rispetto al precedente Team Red Bull, con il sodalizio fra la struttura Althea e Moriwaki.
Un progetto che ci ha portato all'ingaggio di Álvaro Bautista, ufficializzato lo scorso settembre, ma soprattutto alla presentazione dello strumento tecnico, ovvero quella Honda CBR 1000RR-R Fireblade SP che rappresenta una forte dichiarazione d'intenti da parte della Casa di Tokyo, che sembra tornata a quella determinazione dei tempi di RC45 ed RC51. Tempi in cui (coincidenza?) l'engine project leader delle moto citate era quello Yoshishige Nomura che oggi è alla guida dell'HRC.
Insomma, sembra proprio che stavolta Honda si sia arrabbiata sul serio e abbia deciso che, oltre al dominio in MotoGP, sia arrivato il momento di ripristinare la propria preminenza anche in Superbike, anche se in effetti le prime voci parlano di una moto ancora un po' acerba in termini di sviluppo. Date retta, lo sviluppo non durerà molto.