Il mondiale SBK riprende a Jerez

Il mondiale SBK riprende a Jerez
Appuntamento importante ma non decisivo per l’assegnazione del titolo. Solo Guintoli può contendere il mondiale a Sykes. E’ grande Italia in Stock 1000 e 600 con Savadori e Faccani | C. Baldi
4 settembre 2014

Punti chiave

Dopo una pausa di quasi due mesi, questo weekend a Jerez tornano in pista i piloti del mondiale Superbike. Si riapre la caccia a Tom Sykes che però dall’alto del suoi 44 punti di vantaggio e con quattro gare in meno da disputare (come sappiamo dopo quello di Mosca è stato annullato anche il round del Sud Africa) già in Andalusia potrebbe mettere una seria ipoteca su quello che sarebbe il suo secondo titolo mondiale consecutivo. Il circuito di Jerez della Frontera però è di quelli che privilegia l’abilità del pilota rispetto alla potenza del motore e per questo le gare sono spesso spettacolari e dall’esito incerto. Lo scorso anno fu Laverty a trionfare con una doppietta che sancì il suo straordinario finale di stagione, che però non impedì a Sykes di vincere il campionato. Quest’anno Laverty non parte con i favori del pronostico, anche se il nord irlandese della Suzuki ha affermato che la sua GSX-R si adatta bene al tracciato spagnolo e spera di fare due belle gare così come il suo compagno di squadra Alex Lowes, entrambi molto veloci nei test sostenuti su questa pista alcuni mesi or sono. I due piloti Suzuki saranno quindi outsider di lusso, così come lo saranno i due della Ducati, Giugliano e Davies. All’italiano la pista di Jerez piace molto e siamo certi che si impegnerà al massimo per ottenere quella vittoria in Superbike che ancora gli manca e che sancirebbe la sua definitiva consacrazione tra i top rider delle derivate dalla serie.


E’ un momento delicato per Aprilia Racing che a breve dovrà decidere il proprio futuro sia in MotoGP che in Superbike. Le due decisioni sono ovviamente legate a filo doppio e riguardano anche il futuro sia di Guintoli e Melandri. Il francese resterà comunque in Superbike mentre per l’italiano sembrano potersi riaprire le porte della GP. Le residue speranze dell’Aprilia di poter conquistare il mondiale Superbike 2014 sono riposte nel transalpino, che deve fare due gare all’attacco se vuole recuperare punti nei confronti di Sykes. Saranno due gare determinanti per Guintoli non solo per la classifica, ma anche perché è venuto per lui il momento di dimostrare che regolarità e costanza di rendimento non sono le sue uniche caratteristiche, ma che quando serve Sylvain sa tirare fuori le unghie. Adesso o mai più. Il suo compagno di squadra invece, felice per la nascita della sua primogenita, potrà correre in scioltezza senza pressioni legate alla classifica. Condizioni ideali per Melandri, per esprimere tutto il suo talento.


In casa Kawasaki si fa il tifo per Sykes, ma non si può ancora chiedere a Baz di aiutare l’inglese a vincere il titolo, visto che la matematica non condanna il giovane francese. Certo recuperare 72 punti sembra essere una missione impossibile, ma il team Kawasaki non può imporre forzature a Baz proprio ora, che si sta discutendo il suo possibile rinnovo. Prendono infatti sempre più consistenza le voci che vorrebbero il francese in MotoGP, campionato orfano di un pilota capace di attirare l’attenzione dei tifosi transalpini.

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La matematica non condanna nemmeno Rea, che di punti ne dovrebbe recuperare 64. Anche per il talentuoso Johnny si parla di MotoGP, ma a Jerez dovrà dare una risposta definitiva al team Pata Honda che gli ha già formulato un’offerta per il mondiale Superbike 2015. Una decisione quella di Rea che condizionerà anche le sorti di Haslam. Se Johnny resta in Superbike al suo fianco verrà promosso Van der Mark (che già a Jerez potrebbe vincere il titolo mondiale Supersport) mentre in caso contrario non è esclusa la riconferma di Haslam, a fare da chioccia al giovane talento olandese.


Weekend importante anche per il team Red Devils Roma che oltre a correre sul circuito di casa di Toni Elias, attende notizie da Noale per capire se continuare con la RSV4 o passare ad un’altra moto e ad una casa costruttrice che possa garantire un accordo a lungo termine. Magari proprio con la MV che chiusa la parentesi russa potrebbe appoggiarsi alla struttura di Andrea Petricca per il suo futuro in SBK. Intano a Jerez rivedremo in pista Claudio Corti al quale la pausa estiva è servita per recuperare dalla brutta caduta di Portimao. Anche Barrier ha avuto il tempo di rimediare all’infortunio di Laguna Seca. Il francese torna sulla sua BMW per contrastare il predominio nella EVO di David Salom. Lo spagnolo ha approfittato della lunga sosta per sottoporsi ad un intervento chirurgico, che dovrebbe aver migliorato di molto le condizioni della mano più volte infortunata e che lo ha costretto a correre non solo contro i suoi avversari, ma anche contro il dolore. Il pilota della Kawasaki ha 88 punti in classifica, mentre il suo più diretto inseguitore Niccolò Canepa ne ha raccolti 51 alla guida della Ducati Panigale. Al terzo posto della classe EVO l’ex pilota BMW Leon Camier, ora approdato in MotoGP. E dopo la Kawasaki è proprio la BMW S 1000 RR la seconda moto del campionato, in quanto se sommiamo i punti raccolti dai piloti che si sono succeduti sulla moto tedesca (Barrier, Allerton e appunto Camier) arriviamo alla cifra di 64. I “se” ed i “ma” però valgono poco e quindi solo Canepa può ormai contendere il titolo EVO a Salom.


Torna a gareggiare a Jerez anche Luca Scassa. Il pilota toscano si è dovuto fermare per più di tre mesi a causa del grave infortunio all’anca patito al Mugello, durante un test con la ART GP. In Spagna Luca dovrà quindi prima di tutto mettere alla prova il suo fisico e successivamente ritrovare il feeling con la Ninja del team Pedercini. Per il team italiano l’appuntamento andaluso assume una particolare importanza perché potrebbe avvicinare Savadori al titolo della Stock 1000. Quando mancano solo due gare alla fine del campionato, sono ancora dieci i piloti ai quali la matematica non preclude la vittoria finale, ma i più seri candidati appaiono il leader Savadori e l’argentino del team Barni Ducati Tati Mercado, che deve recuperare solo 4 punti all’italiano. Seguono più staccati Lanusse, Jezek e l’ex campione italiano della 600 Stock, Fabio Massei.


Un italiano in piena lotta per il titolo anche in Stock 600. Si tratta di Marco Faccani che, con due gare sole ancora da disputare, può vantare 34 punti di vantaggio sull’olandese Tessel. Se riuscirà a mantenere questo distacco anche dopo la gara di sabato, il giovane pilota del team Italia potrebbe festeggiare il titolo europeo.


Nulla da fare per i nostri invece nel mondiale Supersport, guidato dal già citato Van der Mark. Il giovane pilota della Honda precede di 53 punti la MV di Cluzel e di 67 la Kawasaki di Marino. Con tre gare ancora da disputare il vantaggio dell’olandese non è ancora determinante, ma un buon risultato a Jerez gli consentirebbe di gestire le successive due gare. Sembra invece ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo il tre volte campione del mondo SS Kenan Sofuoglu, che concluderà il campionato nel team San Carlo Puccetti Racing, dopo che la sua precedente squadra si è dovuta ritirare per il mancato appoggio da parte di uno sponsor. Quella del turco era la stessa squadra che in Superbike schierava il francese Fabien Foret, rimasto a piedi. Senza i due piloti Bimota, Iddon e Badovini e senza Foret il numero di piloti in pista nella classe regina delle derivate dalla serie è sceso a 24 unità.


Pneumatici

Infine diamo un’occhiata alle gomme. La pista di Jerez presenta curve di tutti i tipi, vale a dire a velocità bassa, media e veloce, una pista ideale quindi per la messa a punto delle moto e per questo scelto da molti team per i propri test. Su di una pista così servono gomme con un buon bilanciamento di maneggevolezza, sostegno e supporto in piega. Pirelli arriva a Jerez de la Frontera con un carico di 4882 pneumatici in grado di far fronte alle necessità dei piloti di tutte le classi del Campionato. Di questi 2094 sono i pneumatici destinati ai piloti Superbike, 1560 quelli per la Supersport, 464 a disposizione dei piloti Superstock 1000 e 540 quelli per Superstock 600 e 224 per la European Junior Cup. L’asfalto di Jerez è composto da una grana abbastanza aggressiva che potrebbe in alcuni casi accentuare l’abrasione o creare un’usura disomogenea sul posteriore, soprattutto con l’utilizzo di mescole morbide. Essendo Jerez un circuito che richiede un buon livello di grip al posteriore le soluzioni portate dalla casa italiana sono più protette a sforzi meccanici di taglio e di strappo. I saltellamenti dovuti alle ondulazioni dell’asfalto oltre a richiedere moto maneggevoli e stabili in frenata, necessitano di pneumatici anteriori in grado di assorbire le asperità dell’asfalto e di improntare correttamente le curve più veloci.


Nella classe Superbike ogni pilota potrà scegliere tra 38 pneumatici anteriori e 34 posteriori, comprensivi di pneumatici da asciutto, intermedi e da bagnato. Tra le proposte che riguardano il posteriore, da rilevare che oltre all’ottima SC0 di gamma, in mescola morbida i piloti potranno scegliere tra la soluzione di sviluppo SC1 S1185, inizialmente disponibile per i soli piloti Superbike e da Portimão a disposizione anche dei piloti EVO, oltre a quella dedicata alle rispettive classi. Per i piloti Superbike ci sarà la T0722, la prima soluzione SC0 dedicata esclusivamente alla classe Superbike che ha visto il suo debutto a Misano e dovrebbe presentarsi più costante rispetto a quella di gamma. Per la categoria EVO invece ci sarà la nuova T1102, uno pneumatico in mescola morbida che dovrebbe garantire una maggiore costanza delle prestazioni con il passare dei giri. Non mancherà, per i piloti che accederanno alla Superpole, la gomma da qualifica in mescola supersoft, in questo caso la T0223 già vista in azione a Misano e Laguna Seca.

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