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La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha lasciato tutti attoniti: Mirko Giansanti non c’è più. Dopo aver lottato per anni contro un male risultato incurabile, Mirko non ce l’ha fatta. In pochi sapevano della sua malattia e nessuno poteva immaginare che Giansanti ci avrebbe lasciati così in fretta, a soli 46 anni. Le sue presenze nel paddock delle derivate si erano diradate, ma non tutti se ne erano accorti perché la sua è sempre stata una presenza poco appariscente. Lui era così, schivo e umile, ma anche concreto, caparbio e di animo buono.
L’ho conosciuto nel 2003, quando correva nel mondiale 125 e a Suzuka arrivò secondo in volata, qualche millesimo dopo l’amico rivale Stefano Perugini. Giansanti ha corso per molti anni nella minima cilindrata, debuttando nel mondiale nel 1996 con il concittadino Team Pileri. E’ rimasto in 125 sino al 2005 raccogliendo in tutto nove podi. In 250 ha disputato una sola stagione per poi passare alle derivate nel CIV Supersport, dove è salito per ben 12 volte sul podio.
Ha debuttato nel mondiale di categoria nel 2008 con 5 wild card ed in seguito ne ha corse altre 3 con il Kawasaki Puccetti Racing. Quando ha smesso di correre nel 2016, ha iniziato un’altra bellissima avventura fondando insieme all’amico Filippo Conti il GRT Racing Team. Una realtà che ha bruciato le trappe visto che già nella stagione successiva si è aggiudicata il titolo mondiale Supersport con Lucas Mahias per poi passare al mondiale Superbike.
La squadra tutta ha espresso il proprio dolore in un comunicato, nel quale si unisce al dolore della famiglia.
Queste le toccanti parole di Filippo Conti: “Mirko, ci mancherai terribilmente, ma sappiamo che sarai sempre con noi. Ti promettiamo che ci impegneremo ancora di più per coronare un sogno comune, quello di portare in vetta al mondo la tua e nostra creatura. Ma soprattutto terremo sempre vivo il tuo ricordo.”