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Leandro “Tati” Mercado è nato in Argentina, ma come pilota è cresciuto in Italia, visto che è arrivato nel nostro paese nel 2010 dopo aver corso giovanissimo negli USA e nella Red Bull Rookies Cup. Come ci confida in questa intervista, non è stato facile per un ragazzino di 15 anni lasciare la famiglia e gli amici in Argentina, per ritrovarsi solo dall’altra parte del mondo. Ma la passione porta ad affrontare questo ed altro, e Tati è stato forte e non ha mai mollato. Ha corso per molti anni nel CIV e contemporaneamente prima nella Stock 600 Europea e poi nella Superstock 1000 FIM Cup.
La sua famiglia è rimasta a Cordoba, ma in Italia Mercado ha trovato team che per lui sono stati delle vere e proprie famiglie, con cui ha potuto condividere gioie e dolori.
Prima con il team Pedercini, che lo ha accompagnato dal CIV al mondiale Superbike, e successivamente con il Barni Racing Team, con il quale nel 2014 ha vinto la STK1000 europea. Con la squadra di Marco Barnabò ha disputato tutto il mondiale Superbike 2015, per poi tornare l’anno successivo nella Stock1000 e vedersi sfuggire quello che sarebbe stato il suo secondo titolo di categoria proprio nell’ultima gara di Jerez, per un problema tecnico addirittura nel giro di ricognizione.
Ma queste sono le corse. Ancora una volta Mercado non si è dato per vinto e nel 2017 è tornato in Superbike, questa volta con l’Aprilia del team Ioda di Giampiero Sacchi. Nei due anni successivi ha corso sempre nella classe regina delle derivate, passando al team Orelac Verdnatura Kawasaki. Quest’anno ha trovato un’altra famiglia, quella del team Motocorsa. Lorenzo Mauri ha fatto di tutto per correre con Tati in Superbike, e ci è riuscito. Poi il virus ha bloccato tutto. Ora Tati è a Imola, come tutti noi è in quarantena ed è ancora solo. Si allena e spera di poter tornare presto ad una vita normale ed in sella alla sua Panigale V4R.