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"Ducati è presente nel mondiale Superbike sin dal primo anno e siamo sempre stati il riferimento per i nostri avversari". Questa frase, pronunciata da Paolo Ciabatti – Ducati Corse Sporting Director – riassume la storia della casa italiana nel mondiale delle derivate dalla serie. Ducati è la Superbike. La sua immagine racing, la sua storia sportiva sono nate con la Superbike e senza le rosse di Borgo Panigale il mondiale non sarebbe stato la stessa cosa. Lo dicono anche i numeri: 831 gare, 631 podi, 366 vittorie e 182 pole position.
Quest’anno per continuare a scrivere la storia della casa italiana e della Superbike il team Aruba.it Racing Ducati ha scelto Scott Redding e Michael Ruben Rinaldi. L’inglese è la punta di diamante della squadra diretta da Serafino Foti. Dopo un primo anno nel quale l’inglese è stato l’unico vero antagonista di Jonathan Rea, ora Scott punta al titolo mondiale, a sradicare il Cannibale da quel trono sul quale siede da sei anni.
Rinaldi è la scommessa, la speranza dello sponsor Aruba, che lo scorso anno si è tramutata in realtà. Entrambi hanno il compito di riportare a Bologna un titolo che manca dal 2011. Lo meriterebbe Feel Racing, la società di Daniele Casolari, che gestisce il team ed ancora più Aruba, l’azienda di Stefano Cecconi che da anni investe tanto nel team. Team che potremo vedere al lavoro tra pochi giorni a Barcellona per i test Dorna del 31 marzo e 1 aprile.