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Temperature basse e pista asciutta oggi a Jerez, dove si è svolta la prima giornata di prove alla quale hanno partecipato tutti i team della Superbike (fatta eccezione per il team ufficiale Honda Althea di Camier e Kiyonari) ed alcuni della Supersport. La giornata è stata caratterizzata da temperature attorno ai 12-13 gradi (asfalto sui 17 gradi) e da un cielo nuvoloso, ma soprattutto dalle condizioni della pista: il tracciato andaluso è stato recentemente riasfaltato in alcuni tratti, nei quali il nuovo manto bituminoso si presentava sporco di materiale oleoso. All’inizio dei test i piloti si sono lamentati a lungo di queste precarie condizioni, ma hanno continuato a girare ed hanno quindi ripulito e gommato le parti più critiche della pista, migliorando la situazione. Alla fine della giornata il più veloce è risultato Alex Lowes con la Yamaha ufficiale, che ha fatto segnare il tempo di 1’40”442. Un crono più basso del record della pista in gara che appartiene a Rea (1’40”640), ma distante dal giro veloce di Melandri stabilito in Superpole nel 2017 (1’38”960).
Una R1 davanti a tutti quindi, ma i due piloti del team ufficiale Kawasaki, sono molto vicini. Jonathan Rea che ha chiuso secondo a solo otto millesimi dall’inglese, mentre il suo compagno di squadra Leon Haslam nel finale è risalito in terza posizione, a poco più di quattro decimi dal leader di giornata della classifica. Sorprendente la quarta posizione di Toprak Razgatlioglu, con un tempo di soli sei decimi superiore a quello di Lowes. Mentre tutti i piloti ufficiali dispongono delle moto in versione 2019, il turco del team Puccetti sta utilizzando quella dello scorso anno (utilizzerà il motore 2019 solo in Australia) e quindi la sua prestazione è da considerarsi di tutto rispetto, visto che si è messo alle spalle molti ufficiali, ad iniziare dalla tre Yamaha: quella ufficiale di VdMark e le due “assistite” di Melandri e Cortese.
Al di là della posizione in una classifica nella quale non si vince nulla, il risultato del ravennate fa ben sperare. Marco è solo alla secondo uscita con la R1 così come il suo team e tra le moto della casa dei tre diapason solo Lowes è stato più veloce di lui. Subito dietro alle Yamaha troviamo i due piloti del team Aruba.it Ducati, con Davies (per lui anche una scivolata nel finale) davanti a Bautista. Non dimentichiamo che i due stanno sviluppando la nuovissima Panigale V4 ed è quindi normale che il cronometro non sia ancora dalla loro parte. I due ufficiali Ducati precedono Jordi Torres con la Kawasaki privata del team Pedercini. Lo spagnolo ha percorso più chilometri di tutti (82 giri) per cercare di prendere le misure ad una moto e ad un team che ancora non conosce.
Undicesimo tempo tra le Superbike per Leandro Tati Mercado, che ha preceduto Laverty. Il nordirlandese ed il suo staff tecnico hanno iniziato solo questa mattina lo sviluppo di una moto che hanno ricevuto poche settimane fa. Di conseguenza il tempo fatto segnare da Eugene non è certo indicativo del suo potenziale.
Lavori in corso anche nel team Barni Racing, che piazza Rinaldi in dodicesima posizione. Tante le cose da provare per la squadra bergamasca, che farà certamente meglio domani. Ultima posizione per l’altro giovane pilota italiano Alessandro Delbianco, al debutto assoluto in Superbike e sulla Honda CBR 1000RR del team Althea.
Sono scese in pista anche le due BMW di Sykes e Reiterberger, ma il team SMR ha preferito non montare il transponder sulle due nuove S1000RR, per non mettere pressione ai propri piloti e per non evidenziare un divario con le altre moto, che al momento è certamente elevato, visto che la moto tedesca è ancora tutta da sviluppare ed è scesa in pista una sola volta, nei test di fine novembre svolti ad Almeria in Spagna.
La migliore prestazione della giornata andalusa è stata certamente quella di Federico Caricasulo al debutto stagionale sulla Yamaha del team Bardahl Evan Bros. Nonostante come abbiamo detto, la pista non fosse certamente in condizioni ottimali, il pilota italiano ha fermato i cronometri sull’incredibile tempo di 1’42”847, più basso di mezzo secondo rispetto al giro veloce della pista stabilito in qualifica da Sofuoglu (1’42”969). Un crono che gli è valso il dodicesimo posto assoluto, davanti non solo a tutti i piloti della 600, ma anche a molti della Superbike Un esordio più che positivo per Federico, felice di essere tornato a far parte della squadra che lo ha lanciato nel mondiale.
Il secondo tempo dei piloti Supersport è stato quello di De Rosa, che con la MV F3 ha preceduto il compagno di squadra di Caricasulo, lo svizzero Krummenacher, i due alfieri del team Kawasaki Puccetti Racing Mahias e Okubo, nonché i piloti del team GMT94 Cluzel e Perolari. Seguono Hartog, Fuligni con l’altra F3, Calero, Maria Herrera (novità femminile del mondiale SS 2019) e Badovini, all’esordio con la Ninja 600 del team Pedercini.
I tempi della prima giornata di prove SBK e SS
Alex Lowes – Yamaha - 1'40"442
Jonathan Rea – Kawasaki - 1'40"450
Leon Haslam – Kawasaki - 1'40"877
Toprak Razgatlıoğlu – Kawasaki - 1'41"001
Mark Van der Mark – Yamaha - 1'41"047
Marco Melandri – Yamaha - 1'41"119
Sandro Cortese – Yamaha - 1'41"203
Chaz Davies – Ducati - 1'41"375
Alvaro Bautista – Ducati - 1'41"857
Jordi Torres – Kawasaki - 1'41"973
Federico Caricasulo – Yamaha SS - 1'42"847
Leandro Mercado – Kawasaki - 1'42"886
Eugene Laverty – Ducati - 1'43"376
Raffaele De Rosa - MV Agusta SS - 1'43"730
Randy Krummenacher – Yamaha SS - 1'43"854
Lukas Mahias – Kawasaki - 1'43"948
Michael Ruben Rinaldi – Ducati - 1'43"973
Hikari Okubo – Kawasaki - 1'45"317
Alessandro Delbianco – Honda - 1'45"437
Jules Cluzel – Yamaha SS - 1'45"493
Corentin Perolari – Yamaha SS - 1'45"930
Rob Hartog – Kawasaki SS - 1'46"643
Federico Fuligni – MV Agusta SS - 1'47"473
Nacho Calero – Kawasaki SS - 1'47"635
María Herrera – Yamaha SS - 1'47"734
Ayrton Badovini – Kawasaki SS - 1'48"002