Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Diversi non solo nei marchi e nelle livree delle moto che guidano, ma anche nel carattere e nella sostanza di due piloti che hanno poco in comune. Tranne una cosa: la voglia matta di rimettersi in sella e tornare a correre. Alex Lowes e Alvaro Bautista lo hanno detto alla viglia delle prove di Jerez, prima tappa del campionato Superbike dopo il lockdown.
Anche Jerez, per i due, evoca emozioni differenti. “Qui lo scorso anno ho vinto - afferma Alvaro Bautista nel video diffuso sul canale ufficiale SBK -. Correre a Jerez per me è sempre una emozione, anche se quest’anno sarà strano senza pubblico, soprattutto alla curva Peluchi, dove senti la gente che acclama. Ma è comunque una gara e darò il massimo.
Non è prettamente la posizione che inseguo, ma il massimo feeling con la moto e se poi arriva anche il risultato tanto meglio, puntando magari alla top 5, visto che la mia Honda sta migliorando sempre di più e dopo Aragon abbiamo trovato soluzioni che potranno aiutarci notevolmente. I test sono stati fondamentali, ma è chiaro che a livello di emozioni non vedevo l’ora di tornare al clima delle corse e finalmente ci siamo. Voglio giocarmela al meglio nel Mondiale e Jerez, come già detto, è una pista che mi piace moltissimo”.
Una pista che, invece, non evoca gran ricordi per Alex Lowes: “Lo scorso anno non è stato un buon weekend in termini di risultato, ero molto veloce però ho avuto lo scontro con Jonathan nell’ultima curva, è stato un peccato perché la gara era combattuta e avevo fatto un gran lavoro in una pista che tutto sommato mi piace molto.
Per me - ha proseguito Lowes - è la prima volta ai vertici del mondiale della Superbike: sono stato diverse volte in testa e ho vinto gare. A Phillip Island avevamo dei problemi, ma siamo riusciti ad completare un weekend buono, ora siamo concentrati sulla prossima corsa. Abbiamo fatto dei test e sono stati positivi, naturalmente il mio obiettivo è puntare al mondiale e alla stagione. Non solo vincere qualche gara e sono consapevole che per mantenere il mio obbiettivo devo dare il massimo sempre.
Sono nelle condizioni per farlo perchè ho un ottimo team, mi sto trovando bene e devo ancora prendere piena confidenza con la moto. L’esperienza è importante, ne ho fatta molta anche grazie al team e dobbiamo provare a vincere e restare sui nostri obbiettivi.
L’ordine è: dare il massimo! La gara di Phillip Island è stata fantastica, molto competitiva: ero vicino a molti piloti come tempi, ma il mondiale è così, con molti avversari fortissimi e altrettante moto competitive. Le gare combattute sono comunque le più belle anche per chi assiste da casa e quest’anno a giocarcela saremo in tanti, comprese le Yamaha.
Quanto al mio primo rivale, è chiaro che è il mio compagno di squadra Rea, è lui l’uomo da battere per tutti e quindi anche per me. E’ uno stimolo enorme avere vicino qualcuno che ha vinto cinque titoli e che è così veloce e se mi trovo nell’ottima posizione in cui mi trovo oggi è indubbiamente anche grazie a lui".